Il questionario di Proust

Qual è la tua idea di felicità perfetta?
Aria e amore.

Qual è la tua caratteristica più marcata?
L’essere diretta.

Cosa consideri il tuo più grande traguardo?
L’aver capito che tutto è relativo.

Qual è la tua più grande paura?
La malattia.

In quale figura storica ti identifichi di più?
Mosè.

Quale personaggio vivente ammiri di più?
Bibi Netaniahu.

Chi sono i tuoi eroi nella vita reale?
Le persone coerenti.

Qual è la caratteristica che più deplori in te stessa?
La mancanza di tatto.

Qual è la caratteristica che più deplori negli altri?
L’ipocrisia.

Qual è il tuo viaggio preferito?
Quello comodo.

Quale consideri la virtù più sopravvalutata?
La “solarità”.

Di quale parola o frase fai uso eccessivo?
Comunque.

Qual è il tuo più grande rimpianto?
Non aver sposato un miliardario.

Qual è lo stato corrente della tua mente?
Ricettiva.

Se tu potessi cambiare una cosa della tua famiglia, che cambieresti?
Mia madre.

Qual è la cosa più preziosa che possiedi?
Tutto ciò che possiedo è prezioso.

Cosa consideri il gradino più basso della miseria?
Tradire la fiducia.

Dove ti piacerebbe vivere?
In un luogo verde, con corso d’acqua (o mare) e clima temperato.

Qual è la tua occupazione preferita?
Internet. Ce ne sarebbero altre, potendo, per esempio la cucina.

Qual è la qualità che più ami in un uomo?
La capacità di affrontare la vita.

Qual è la qualità che più ami in una donna?
L’empatia.

Quali sono i tuoi nomi preferiti?
Alessandro e Yoram.

Qual è il tuo motto?
“Finché c’è vita c’è speranza”.

26 thoughts on “Il questionario di Proust

  1. Francamente … non è vero che “Finchè c’ è vita, c’ è speranza”, ma è vero che FINCHE’ C’ E’ SPERANZA … C’ E’ VITA ! 🙂

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  2. No, nel senso che è stato faraone e si è fatto schiavo per non avere privilegi, per essere coerente con se stesso, per far in modo che per il suo popolo la libertà non fosse qualcosa che non fosse nata dall’interno: se fosse stata concessa dall’alto, sarebbero probabilmente rimasti mentalmente schiavi, e io sono quella che insegna a pescare piuttosto che fornire una filetto di baccalà già impanato.

    E poi anche perché Mosè, che tanto aveva fatto per condurre il suo popolo alla terra promessa, alla fine fu il primo a esserne escluso, e anche in questo spesso mi riconosco (compresa l’ultima di Pdf, che tanto ho fatto per organizzare il suo accasamento – e avevamo discusso pure sul mio abito da damigella – e ora non mi sarà neanche comunicato se, quando e dove avverrà).

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