37 thoughts on “Prova provata…

  1. prendo a pretesto l’argomento non per smentirne la tesi ma per appoggiavi una riflessione…

    può esistere, o forse meglio, si può escludere la possibilità che il ferimento sia involontario?? e se così fosse il silenzio del ferito potrebbe indurre al ferimento del feritore oppure ad un principio di frizione di un rapporto?? Di conseguenza il danno è tanto subito quanto arrecato… ma ciò che conta di più è che la protagonista dell’intero rapporto diventa “la distruzione” invece che “la costruzione” che passa inevitabilmente anche per difficoltà ed incomprensioni… io penso che quando si perde o si cambia il fattore dominante, il ferimento sia inevitabile, per entrambi…

    detto questo concordo con il diffidare perchè è un concetto talmente matematico da diventare superfluo.. ed evidenziare un concetto superfluo è spesso sintomo di mancata trasparenza…

    è umanamente possibile voler ferire qualcuno a cui si tiene??

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    • Guarda, sul fatto che il silenzio del ferito sia colpevole, con me sfondi una porta aperta. La pretesa di lettura del pensiero di chi si ritiene parte lesa da parte del suo interlocutore, è veramente l’inizio della fine (o, come dici tu, “principio di frizione”). Io non sono una fautrice del dialogo con tutti e ad ogni costo, ma tra persone tra cui c’è un rapporto, soprattutto se di amicizia o di amore, il dialogo è indispensabile, e bisogna evitare che delle piccole questioni gettino radici e si trasformino in grandi.

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    • Scusa, ho dovuto interrompere la mia risposta precedente per emergenza in campo.

      Dunque, tu chiedi: “è umanamente possibile voler ferire qualcuno a cui si tiene??”. La risposta è sì, per tanti motivi. Intanto perché, generalmente, per quanto si possa tenere a un altro, prima di tutto si tiene a noi stessi e, vuoi per rivalsa perché ci sentiamo feriti, vuoi perché qualcosa – fosse pure una causa esterna, per esempio una promozione dell’altro sul lavoro – ferisce il nostro amor proprio, il “bambino che è in noi” (cfr Harris, analisi transazionale) viene agganciato, turbato, e reagisce violentemente picchiando duro.

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    • tranquilla tanto l’ho letta solo ora e quindi aggregata alla precedente.. in ogni caso concordo con i principi di massima però penso che a quel punto il valore del sentimento è già alterato perchè se anteponiamo il nostro spirito bambino all’affetto.. beh.. secondo me sarà sempre complicato darlo e di conseguenza riceverlo… però magari sbaglio..

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    • No, il bambino è il nostro io più profondo, è l’istinto, lui comanda su tutto, anche sulla parte razionale (l’adulto) e su quella normativa (il genitore).

      Quando si mette il moto il bambino, non importa quello che è miglior investimento, anche affettivo, a lungo termine, che consiglierebbe la nostra parte razionale, non importa quello che è etico, giusto, dovuto, come pretenderebbe la parte normativa: il bambino afferra il giocattolo e dice “è mio”, e non sente ragioni: e il giocattolo, generalmente, è la gratificazione immediata di un istinto (che sia soddsfazione del proprio ego o della propria carica ormonale).

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    • non mi convince fino infondo, oppure forse diciamo che non mi piace sottostare a questa legge, perchè se così fosse che senso avrebbe adoperarsi per un educazione, per il rispetto di concetti idologici o morali se non per permetterci a volte (ovviamente) di governare i nostri istinti??

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    • Si dice che l’uomo si differenzi dalla bestia perché è in grado di dominare gli istinti, e quindi è chiaro che l’educazione di cui tu parli etc. etc. hanno il loro valore: diciamo però che c’è chi questo gradino non l’ha salito, ma anche che ci sono per tutti dei momenti in cui cui il bambino dentro di noi ha, seppure temporaneamente, il sopravvento.

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    • poi, per dirla tutta, secondo me anche gli animali riescono a domare i loro istinti, probabilmente non tutti e non sempre, però alla fine quella definizione è sempre data dall’uomo… :))) questo intermezzo è mezzo ironico mezzo serio…

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  2. EVVIVA IL DIALOGO sempre … e la ripresa della stupenda lettura de l’ ENEIDE, l’ ILIADE e l’ ODISSEA !!! 😀
    Poichè questa lettura, oltre a gratificarci semplicemente leggendo ( o rileggendo ) queste opere intramontabili, ci dona qualcosa anche di utile per vivere “non come bruti, ma aperti alla conoscenza” ed ai suoi frutti !!!

    Postescritto : in alcuni Licei, ed anche in alcune Medie, la ripresa in mano di questi libri meravigliosi già avviene per l’ opera appassionata di Insegnanti ( naaaaaaaaa …. NON “prof”, che orrida parola ! 😯 ) degni di questo nome sacro, che li commentano con i loro allievi associandoli ai fatti della vita “di oggi”, ed incrociandoli concretamente con tutta la gamma dei sentimenti umani e dei moti perenni del cuore che, anche in questo mondo che chiamiamo “moderno”, continuano ad esistere !

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    • Ah, se tutti gli insegnanti sapessero comunicare agli studenti la passione per la loro materia, quanto più volentieri studierebbero i discenti, e quanta maggiore consapevolezza ci sarebbe in questo mondo!

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  3. Le dichiarazioni, gli annunci, sono solo parole e hanno sempre qualcosa di falso perché si inoltrano in uno spazio temporale che ha da venire e che non siamo in grado di anticipare… essi suonano spesso o come false promesse o come mascherate minacce… 😉

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    • In questo caso direi più falsa promessa (come “ti amerò per sempre” e “non ti lascerò mai”).

      Quello che m’impressiona certe volte è la repentinità del cambio del vento (perché, dopo anni, si può pure capire). Io ricordo l’uomo che in ginocchio mi chiese di non lasciarlo, e poi mi lasciò lui tre giorni dopo. Tre giorni, non tre mesi o tre anni. Tre giorni prima era disperato, non poteva sopravvivere all’idea di perdermi… o forse non poteva sopravvivere all’idea di restare solo, e in tre giorni era sopraggiunta un’ulteriore possibilità di compagnia (poi dici che una diventa cinica…).

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  4. Ciao carissima, intanto grazie per il tuo saluto.
    Non so se sia sempre così, credo che delle persone, più che di quello che dicono, si debba tener conto del loro agire, comunque in un contesto di valutazione più ampio.
    Qualche volta val la pena di lasciar dire, anche quel che non ci convince per nulla, almeno poi si avranno più argomenti sui quali basare la nostra mancanza di considerazione.
    Comunque oggi è un dato di fatto che si parla troppo e spesso senza valutar le implicazioni di quello che si afferma, e lo si fa non sempre per sola ignoranza….basta vedere certe svenevolezze televisive! Un abbraccione, ciao carissima Diemme!

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  5. Mettiamola così : due persone, che sanno tutto l’ una dell’ altra … essendo legate da solida amicizia o da amore reciproco, stanno parlandosi . Se una delle due apre il capitolo con la premessa L’ULTIMA COSA CHE VORREI … E’ FERIRTI, la ragione di queste parole preventive ( e magari proferite con atteggiamento vagamente triste ) non può che essere :

    1) il rapporto che lega i due, che sia amicizia o che sia amore, al di là delle parole roboanti è fragile, ambiguo … quando non esistente, giacchè dell’ altro, chi parla, dovrebbe sapere bene ciò che potrebbe ferirlo oppur no ;
    2) “l’ intenzione reale” di chi sta per parlare è proprio quella di ferire l’ altro ( o l’ altra ) : ci troveremmo quindi nel caso classico della “falsa preterizione” , del tipo “Cesare taccio …. !”, e in seguito ecco invece snocciolate, una per una, tutte le imprese del grande romano ;
    3) chi anticipa “non voglio ferirti”, sa che ferirà … ma, oltre a danneggiare solo l’ altro con ciò che dirà, vuole pure farsi fare le coccole : è il caso del celeberrimo “chiagni e fotti”, che @Indro Montanelli associò, scrivendone le motivazioni, al @pornonano egocentrico dal sorriso di iena .

    In tutti e tre i casi, quindi, sarebbe bene prendere a randellate sulle gengive ( o a calci là dove non batte il sole … ) chi inizi con quella infame premessa !
    Augh … @Cavaliere ‘Occhio di Falco’ ha parlato ! 🙂

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    • 1) Se uno dice che non ti vuole ferire, o è uno premessa al discorso che ti sta facendo, che sa che ti ferirà, oppure è cosciente che il ferire è il suo modus operandi, e sta prendendo un impegno con se stesso a non farlo: impegno che non rispetterà.

      2) So cos’è una preterizione, ma mi sfugge cosa sia una falsa preterizione: con l’esempio che hai fatto, mi sembra che stiamo intendendo la stessa cosa.

      3) Sì, chiagni e fotti: il “non ti voglio ferire” sa molto di “voglio farmi i beneamati cavoli miei, e ciccia per gli altri” (Attila docet, è il vessillo del chiagni e fotti)!

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    • … accusatio manifesta. Con l’aggravante che l’excusatio non petita in genere è riferita a qualcosa che si è fatta, qui si mettono le mani avanti prima di farla… 😉

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  6. La FALSA PRETERIZIONE … è una FIGURA RETORICA . Essa consiste nell’ anticipare che NONsi parlerà di una determinata cosa, ed invece, nel prosieguo del discorso, di quella cosa si parlerà dettagliatamente . Classico esempio è il @Petrarca, quando nella sua CANZONE ALL’ ITALIA, anticipa “Cesare taccio!” … ed invece poi dettaglia le imprese del grande condottiero ( ” … Cesare taccio che per ogni piaggia – Fece l’erbe sanguigne di lor vene ….. “).

    No, il CHIAGNI E FOTTI non consiste solo nel fatto che “uno si faccia i cacchi propri e ciccia per gli altri” … è di più ! Ed infatti descrive uno che, non solo si sta facendo i cacchi propri a detrimento di quancun’ altro, ma pretende anche che, quel qualcun’ altro ( e cioè il danneggiato ) lo coccoli, lo vezzeggi …. e masochisticamente lo ami !!! Sotto quest’ aspetto, pur con tutta la stima e la simpatia (sic!) che nutro per lui, il famigerato sor @Atty sta al @berlusca come un sassolino di ghiaia sta al Monte Bianco !!! :mrgreen:

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  7. Mah … io di te, quanto a fidarmi, mi fido …. ma vedo che non riesco a spiegarmi .
    Riproviamo : chi “pjiaggnjie er morto e frega er vivo” …. è comunque uno che che agisce, che ‘falsamente’ piange il morto ( del quale ovviamente nun je ne frega ‘n cacchjio ) e intanto cura solo i suoi interessi materiali ( e cioè come accattasse li sordi o antri vantaggi personali ) . Il CHIAGNI E FOTTI … è anche questo, ma in più contiene un aspetto lascivo, una pretesa di amore insindacabile anche da parte di chi si sta fortemente danneggiando o costringendo a subire passivamente una bruttissima azione !
    E, per quanto mi fido di te, er sor @Attila … n’ ha dda fà de strada pe’ arivà a l’ artezza der @pornonano de plastica dar soriso de jiena !!! 😀

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