Il leccaculo

Prima, su fb, leggo questo:

Il leccaculo

Poi, non ricordo per quali vie, approdo qui:

Manuale del leccaculo. Teoria e storia di un’arte sottile

Ora, la vita sembra che voglia darmi un messaggio, del tipo “In Italia per te non c’è speranza, comunque, se proprio vuoi restare, dai con la lettura del libro dignità scientifica alla mano che ti sta uccidendo, o meglio, al piede che ti sta facendo lo sgambetto, quello del leccaculo”.

Che poi, francamente, io dei lecchini me ne sono sempre fregata, sia quando mi hanno scavalcata (io rimango la persona che sono, e nella fattispecie ritengo di essere persona di valore, indipendentemente dalle stellette che qualcuno dall’alto mi possa mettere o togliere dal petto), sia quando sono stata grande capo, funzione in cui, francamente, li ho sempre rimessi al loro posto giacché la bava altrui non m’interessa, essendo di gran lunga più intrigata da intelligenza e capacità.

Quando però li vedo all’opera mi fanno proprio tanta, tanta pena, pena che solitamente non provo neanche per poveri e malati, perché essere poveri e/o malati sono situazioni sì disgraziate, ma non certo vergognose.

Magari hanno grosse macchine, o sono tutti in tiro, ma il loro modo di girare intorno ai “pezzi grossi”, l’essere leziosi e stucchevolmente compiacenti – non certo per atto di timidezza o d’amore, ma per vendita dell’anima ai vari dei del Potere e del Denaro -, me li fa immediatamente apparire come insulsi e insignificanti striscianti invertebrati.

Spesso sono capre, che capre rimangono anche quando messi in posti importanti, a guadagnare cifre importanti alla facciaccia nostra.

Il problema è che, se posso fregarmene che il leccaculo guadagni dieci volte o più quello che guadagno io, se posso fregarmene che occupi una carica più in vista, non posso tuttavia fregarmene quando invece le mie sorti sono nelle sue mani, perché magari entra in sala operatoria, o costruisce macchinari, o palazzi, o ponti, o legifera, o decida in qualche modo dell’altrui destino, soprattutto quando quell’altrui comprende il mio.

Pertanto, sia per spirito di conservazione sia per altrettanto ardente spirito patriottico, quotidianamente lotto contro la mediocrità, e contro il leccaculismo che ha fatto assurgere tale mediocrità a standard e a stendardo della nostra nazione, ex culla, ma molto ex, di una civiltà di cui oramai si è perso ogni ricordo.

42 thoughts on “Il leccaculo

  1. Antico e redditizio mestiere, quasi un’attitudine perversa a fregare il prossimo con armi che a dir poco, sono disgustose. Il LC ti supera sempre, cresce sull’egocentrismo e il nepotismo, è un parassita della banalità mediocre; ma per quanto si combatta, ce ne dovremo fare una ragione: la madri dei LLCC sono sempre incinte. Marisa

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  2. Io credo che il “lecchino” rappresenti l’evoluzione massima di un genere più ampio di persone. Nei posti di lavoro che frequento il denominatore comune è fatto di una base di persone che, secondo me, non sanno più nemmeno bene perché stanno lavorando (molti che conosco, non stanno nemmeno più ricevendo lo stipendio e “lavorano” lo stesso). Si cimentano in un esercizio meccanico quotidiano fatto di movimenti, di frasi, di e-mail, di sbirciate prolungate a FB e di arroccamento in regole aziendali, per lo più non scritte, che hanno una forza che la Costituzione in confronto è il Manuale dell Giovani Marmotte.
    E da questo ampio spettro di persone, quasi fossero cellule staminali che si perfezionano, sbucano questi “lecchini” e sbucano anche, contemporaneamente, i loro contrari simbiotici: coloro che aumentano il loro potere tramite i “lecchini”. Non dobbiamo dimenticarci di quelli, sono loro che danno un senso esistenziale ai protagonisti di questo articolo.
    Comunque io credo sarebbe facile … a proposito di Costituzione … fare qualcosa di utile. Basterebbe riunire un’assemblea di parlamentari che riveda la Costituzione. Secondo me sarebbe sufficiente mezza giornata di lavoro intenso 😀 e l’articolo 1 dei Principi fondamentali potrebbe essere cambiato all’unanimità. Non più “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.”, ma “L’Italia era una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.”
    Si cambia una sola parola e tutto acquisisce molto più senso e, forse, da lì, si potrebbe ricominciare.

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    • Pensa che io sono esattamente il contrario, ho dei capi che stimo, che adoro, e me ne guardo bene dal manifestarglielo perché potrebbe sembrare piaggeria, e l’ultima cosa che vorrei apparire è uno scarafaggio del genere. Anche con i miei insegnanti, non mi pareva vero quando smettevo di essere loro studente per poter liberamente manifestare il mio affetto.

      Che poi, a scuola ero una studentessa talmente preparata che non avevo davvero nessun bisogno di lecchinaggio (e al lavoro, ovviamente, neppure 😀 ).

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    • E’ così che si fa. Alla fine, io penso, si viene premiati. Perché i riconoscimenti che si ottengono, magari non sono molti, ma sono molto più rotondi.

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    • Anche per me è così. Sono le situazioni che amo di più. La spontaneità e la stima reciproca non hanno prezzo.

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  3. Il grande problema è che qui in Italia non esiste meritocrazia, non sappiamo proprio cosa significhi… Ed ecco allora che esseri così viscidi prosperano e vanno avanti, scavalcando chi avrebbe, molto più di loro, diritto di scalare alte vette.

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    • Ma io lascerei pure un attimo da parte il diritto scavalcato dei meritevoli: secondo me è molto più grave che, con un imcompetente in un posto importante, le persone danneggiate sono in numero infinitamente superiore rispetto alle persone scavalcate, senza contare i danni materiali.

      L’Italia è il paese dei disservizi, e ogni volta che un’incompetente arriva a una posizione di rilievo, il danno è su scala nazionale, ed è di gran lunga superiore a quello del meritevole scavalcato.

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  4. Per fortuna, da quello che ho potuto riscontrare, alla fine di strada ne fanno poca perchè chi si abbassa a questo livello di capacità lavorative ne ha davvero poche ed è palese…..vengono usati nel momento del bisogno, per avere informazioni o altro, ma poi lasciati al rango che meritano…..
    Hai detto bene tu, persone senza dignità, viscide e false all’inverosimile che è sempre meglio tenere alla larga.
    Ma se vogliamo il fenomeno, anche se magari in forma più latente, è presente un po’ ovunque…. compreso qui nei blog….purtroppo!
    Buona giornata 🙂

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    • No, non è così, non ne fanno poca di strada, e più vanno avanti più a loro volta si circondano di lecchini, e tutti insieme appassionatamente si autoreferenziano 👿

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    • Ma infatti, il baco sta nel primo raccomandato che raggiunge i vertici… e che si circonda di lecchini perché non accetta di essere criticato o contestato, poi diventa un circolo vizioso: te l’ho detto, si autoreferenziano, aborrono il merito, schiacciano chiunque offuschi la loro luce che, essendo quella di un lumino da cimitero, è pure molto facile da offuscare!

      L’Italia così si è rovinata, tra inaffidabilità, incompetenza, mediocrità affossamento delle persone più capaci, and so on.

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  5. Lecchino-lecchinar …. oh che passione,
    son tanti in ver colòr che lo fan bene ….
    ma perdon nel far ciò il loro pène
    e al puttanume si dàn per vocazione ! :mrgreen:

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    • Davvero è gente senza dignità,
      e non soltanto per la disonestà.
      Mostrare atteggiamento sì servile,
      è come andar con una scritta: “Vile!”

      Io mi vergognerei a farmi vedere
      scodinzolare attorno ad un potente,
      l’ultima cosa che potrei volere,
      è mostrarmi inferiore ad altra gente.

      Se io m’inchino è solo al Padreterno,
      e non perché ho paura dell’inferno,
      ma solo perché è l’unico Possente
      di fronte a cui possa sentirmi niente.

      Che poi sentirsi niente è solo un dire,
      perché in realtà qual figlia prediletta,
      di fronte a Lui mi sento rifiorire,
      mi sento bene, amata e ben protetta.

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  6. La peggiore specie….. mai in estinzione.
    Mi è capitato e quando io ho deciso di lasciargli spazio i risultati si sono visti….e mi sono presa una bella rivincita: ho cambiato e i miei capi non sono riusciti a farmi rientrare neanche con un congruo aumento….leccaculo non sono.

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    • Non ne abbiamo bisogno… per farci fare strada basta la nostra testa, e se non è la strada giudicata maestra dal popolino, è comunque la strada che percorriamo a testa altra, forti delle nostre capacità e del nostro valore! (Ok, sì, la modestia non è il mio forte… 😉 ).

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  7. Ok … la modestia NON è il tuo forte – dici Tu – ma anche percorrere una strada “a testa alta” NON è consigliabile : ne sa qualcosa @brunetta !
    Ai tempi in cui leccava il padrone di ‘forzaitalia’ …. se NON abbassava la testa, poteva sembrare più alto del leader, con ciò rischiando di brutto di essere estromesso dal clan “per aver attentato all’ altitudine del suo stesso capo” ! :mrgreen:

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  8. Assì … eziandio TU ?!? 😯
    Beh … ci sono @nanetti e @NANETTI, e quelli che ti linko qui, integri e dolcissimi nella Memoria, furono davvero splendidi e indimenticabili ! 😀

    Ma per “dare a Cesare ciò che a Cesare appartiene” …. debbo confessarti che il mitico (sic!) @brunetta, colui che avrebbe fatto apparire come un Watusso perfino @Cucciolo, quanto a coerenza e unicità comportamentale nel lecchinaggio, NON la cede a nessuno : ai tempi del buon @craxi, faceva il portaborse ( o meglio …. il portaborsellini ) al liderone del PSI e, per tutti gli appannaggi e le poltrone che ne ricavò, rischiò comunque, ogni volta che accompagnava il capo leccandogli i tacchi, di essere spietatamente calpestato da costui !!! :mrgreen:

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    • Ah, caro Bruno, che scherzo mi hai fatto! Ho guardato il video che mi hai linkato, pensando di trovarmi davanti i sette nani canticchiando e invece… e invece mi ritrovo una scena che mi riporta alla mente Mr. X e nocumento Pdf: lei, umile e modesta, lui che appare all’improvviso nella sua vita, il loro incanto, lei che non ci crede, fugge intimidita, si rassetta il vestitino…

      E Grimilde, che guarda alla finestra, incazzata nera, indovina chi mi ha ricordato?

      Ora, a parte che Grimilde è notoriamente personaggio più popolare e amato della stucchevole e banale Biancaneve (e, a proposito, Biancaneve mi sta sull’anima pure nella serie televisiva Once Upon A Time), la sensazione è stata davvero strana… un misto di tenerezza (nei confronti di Pdf!), illuminazione su quanto accaduto, ma anche voglia di rimanere arrabbiata, di trovare una chiave di lettura diversa per cui no, decisamente, la storia poi non è che corrisponda pari pari..

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    • Caro Bruno, io ho dato a questo tuo commento una risposta che tu non avrai capito: io me ne sono resa conto solo adesso, e cavolo, altro che “Folgorata sulla via di Damasco”!

      Io ho aperto il tuo link, e giuro, è apparso questo:

      Il video mi ha fatto vedere tutto da un’altra prospettiva, e ho partorito dei sentimenti che mi hanno confuso. Ne è scaturito un post, che ho prontamente ritirato quando mi sono resa conto che il video (link copiato direttamente dal tuo commento) non era quello cui mi riferivo, ma i sette nani che cantavano!

      Sto qui che tento di spiegare l’arcano, e sai che deve essere successo? Io in ufficio avevo, senza saperlo, la riproduzione automatica dei video (da uno ne parte un altro giudicato affine dal sistema, ovviamente rigorosamente senza audio), e da quando ho aperto il link a quando l’ho potuto vedere è trascorso del tempo per cui, quando sono arrivato a vederlo, ne ho visto un altro, convinta che invece fosse quello che mi avevi linkato! Ora, considerando l’effetto dirompente che ha avuto su di me, praticamente spazzando via tutto il rancore e la rabbia vomitati qui finora, non ti pare una coincidenza inquietante? Le vie del Signore sono veramente infinite…

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  9. Dopo il meretricio il mestiere più antico del mondo è il leccaculo.
    All’università c’era un tizio insopportabile. Si faceva il fico, lui che fico non c’era tanto che non era neanche fidanzato. Spesso saltava le lezioni. Di quei prof che in realtà non si lasciavano abbindolare da nessuno. Però era presente ai corsi di quei professori che, guarda caso, erano dei pezzi grossi in qualcosa. Si permetteva il lusso di scherzare in aula. Come cavolo si permetteva di sfottere con un professore in un’aula universitaria, in un corso così serio quale quello di giurisprudenza?
    Fatto sta che spesso lo si vedeva con i professori nei bar a bere caffè. O li accompagnava con l’ombrello in aula se pioveva. Odioso. Era odioso. Noi venivamo presi per invidiosi.
    Fu che, laureatosi in tempo, la sua tesi vinse un concorso (io fui scartata), fu pubblicata e pubblicizzata da noti personaggi del campo giuridico, che gli dedicarono una cotanta prefazione ampollosa, è dottorando in Giurisprudenza (da me il dottorato in legge non è previsto, lui è un dottorando. Dopo il terzo mistero di Fatima questo è il quarto più misterioso al mondo) e l’anno addietro vinse un assegno di tutoraggio presso l’università. Da sottolineare che nella maggioranza dei casi il tutoraggio è gratuito.
    Coincidenze? No non credo.

    P.S. non ho letto la sua tesi e mi piacerebbe farlo. So che tratta di chirurgia estetica. Tipo che se ti iniettano il botox e ti prendi un’infezione ti spetta un risarcimento danni. Non so perchè ma questo argomento lo avevo già sentito altrove.

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  10. Pingback: I ripensamenti | Diemme

    • Questo è perché nell’umanità c’è una piccola percentuale di persone grandi, nel bene e nel male (e anche se la percentuale è piccola, su sette miliardi e passa di individui con una personalità definita sono comunque un bel numero): tutto il resto è mediocrità, pochezza, zavorra.

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  11. “Bimba, non ho che un canto”, questa canzone tratta dall’ immortale cartone animato BIANCANEVE E I SETTE NANI, di @Walt Disney, è di una bellezza e di un romanticismo che commuove !
    Fin da quando l’ ascoltai da bambino per la prima volta, e tuttora quando mi capita di riascoltarla, mi emoziona, mi fà desiderare di esser migliore … e fà rinascere in me una struggente nostalgia di un tempo lontano, oserei dire “remoto” …. eppure così presente, e vero, e sognante ,,,, in noi ! 🙂

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