Capirsi troppo

L’ho conosciuto Evgenij Aleksandrovič Evtušenko. Per dirla tutta, un giorno pranzammo insieme.

E’ un uomo affascinante, credo decisamente donnaiolo. Credo, non si può mai dire, l’apparenza ovvio può ingannare, ma certo nei miei confronti fu molto ma molto galante.

Mi regalò un suo libro, “Il vento del domani”, con tanto di dedica. Non ricordo la dedica, ma ricordo che m’imbarazzò un po’.

Però le sue poesie mi piacevano, tanto. Che all’epoca quasi quasi riuscivo a leggerle in lingua originale, ma anche le traduzioni sono più che apprezzabili, almeno per una come me che del russo non poteva certo comprendere le sfumature, e quindi tanto valeva assaporarsele in italiano.

Di Evtusenko mi colpisce, perché mi sorprende ogni volta, il pensiero originale, l’idea che non ti aspetti e che ti spiazza.

Come in queste parole, in cui accusa praticamente la comprensione di uccidere il dialogo.

26 thoughts on “Capirsi troppo

  1. Ricordo, negli anni in cui ascoltavo radio Pechino in italiano, ai tempi di Mao, in cui i Sovietici erano definiti revisionisti, che Evtušenko veniva chiamato “lo scribacchino teppista”…. credo di non sbagliare nel ricordarmi questo dettaglio.. 😀

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    • Veramente erano i cinesi a chiamarlo così… forse mi sono espresso male 😉
      Quanto al contenuto del video, secondo me la comprensione (intesa come conoscenza dell’altro spinta in profondità, senza possibilità di equivoci od omissioni) è di gran lunga preferibile alla non conoscenza, al non capire cosa è l’altro e che significato abbia il suo manifestarsi, quand’anche questo capire fosse distruttivo.

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    • No, non ti sei spiegato male, rileggendo il tuo commento era chiarissimo, sono io che, dall’ufficio e lavorando, ho letto di corsa con la coda dell’occhio e mi è sfuggito il piccolo particolare di radio Pechino 😉

      Certo che capirsi è meglio di non capirsi, ma Evgenij parla del “troppo”, e il troppo storpia sempre. Come ho risposto al cavaliereerrante, capirsi troppo potrebbe essere non avere più nulla di cui parlare, qualcosa da piegare per farsi capire, qualcosa da fare per sorprendere 😉

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  2. Con quella sintesi sublime che, a mio avviso ( ma non solo mio … ), soltanto la Poesia sa esprimere, l’ eccellente @Evtushenko ci ricorda che, qualcosa di noi, in un rapporto passionale che ci emozioni, deve necessariamente sfuggire all’ atro/all’ altra, se non si vuole uccidere l’ amore ad esso sostituendo la scontata, consapevole, fredda abitudine !

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  3. E brava “ragazza”!!!! Che incontro!
    Ma sai che secondo me Evtušenko ha ragione?
    Quando la comprensione tra due persone, sopratutto quelle che si amano, è eccessiva, il dialogo veramente finisce, l’uno intuisce i pensieri dell’altro, non c’è più bisogno di dirsi niente…anche con il corpo. E’ allora che tutto diventa piatto e d abitudine. Bellissima stà poesia e la voce è fenomenale. Mi devo documentare sul poeta.

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    • Beh, diciamo che all’epoca frequentavo un ambiente in cui incontrare gente così era abbastanza normale, però quello con Evtušenko è stato comunque un incontro speciale. Lo ricordo come una persona alla mano, istrionica, mentre le altre persone “in” che mi capitava di incrociare era piuttosto “ingessate”.

      Sì, anche a me questa poesia piace, e la voce recitante non è davvero niente male.

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  4. Una poesia che fa riflettere.
    Un po’ è come quelle coppie di fidanzati di lunghissimo corso che non hanno più niente da dirsi perchè si sono “affratati” (così dice la gente della Sicilia quando una coppia si spegne perchè non ha saputo rinnovarsi)

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