Voglio la mamma – non solo contro il matrimonio gay

Vitellino con cavezza antisucchio, per impedirgli di suggere il latte dalla mamma

Vitellino con cavezza antisucchio, per impedirgli di suggere il latte dalla mamma

 

Leggete qui, soprattutto per quanto riguarda la denuncia iniziale “Facebook ha rimosso il capitolo 2 di Voglio la mamma (“Contro il matrimonio omosessuale”) dalle note del mio profilo dove sto pubblicando in lettura gratuita tutti i capitoli di VLM. Mi è stato inviato un messaggio in cui viene minacciata la chiusura del profilo“.

Io non voglio vivere in una simile dittatura. Non voglio vivere in un paese che minacci a questo punto la libertà di espressione, soprattutto se questa espressone è educata, precisa e circostanziata. Quando è addirittura un capitolo di un libro ad essere censurato, e sappiamo bene non solo che i libri vengono censurati in regimi di dittatura, ma che chi brucia i libri (oggi è possibile farlo metaforicamente oscurandoli) può finire per bruciare, molto meno metaforicamente, anche le persone. Sappiamo anche che chi brucia e censura i libri è proprio chi più avrebbe bisogno di leggerli.

Bando alle ciance, dopo la premessa leggetevi questo benedetto capitolo due: niente di sconvolgente, giusto? Oppure sì.

A me, il povero figlio di Elton John strappato alla mamma mi ha fatto venire in mente quest’altro articolo: in fondo dov’è la differenza? Un neonato viene strappato alla madre perché c’è chi deve soddisfare i propri bisogni, considerati infinitamente superiori ai suoi, che sia con il suo latte o con la sua presenza.

Ricordo a tutti che io sono a favore dei diritti degli omosessuali, laddove non pretendano di scimmiottare quello che non sono, non pretendano che siano gli etero a doversi nascondere, difendere, vergognare, giustificare, sentirsi ridicoli, etc. etc.

Ci sono decine di migliaia di omosessuali, forse centinaia e forse più,  che vivono beatamente la loro vita, senza rompere l’anima al prossimo, senza appropriarsi delle vite del prossimo, perché non possono fare tutti così?

No all’omofobia, ma no anche all’eterofobia, alla manipolazione di sacramenti e istituzioni per adattarlo ad altro da sé.

Ecco, ora vi racconto un aneddoto, che secondo me rende bene l’idea della mia precedente affermazione. In giovanissima età lavorai come segretaria da una signora che soffriva di cataratta. Ora, questa signora pretendeva che le fotocopie venissero fatte in modo che lei le vedesse bene, e si arrabbiava a morte con il tipografo che, per quanto le stampasse nitide e in neretto, non riusciva mai a farle tali da compensare la sua visione.

Spero di aver reso l’idea…

35 thoughts on “Voglio la mamma – non solo contro il matrimonio gay

  1. Guarda, a prescindere del fatto che io sia o non sia d’accordo con le idee sul matrimonio, adozione, ecc.. per gay, lesbiche, ecc… comunque la dittatura è inaccettabile. Nessuna fede o pensiero politico o istituzione dovrebbe permetterla. Le idee sono idee. La loro bontà o malvagità, anche quando è distruttiva, si vede dai frutti. E perchè ci siano i frutti è necessario che possano prima essere piantate (e ciò significa circolare). Mi dispiace davvero che facebook si comporti così. E’ un controsenso

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    • La dittatura è inaccettabile. Io sono anche d’accordo con la censura, come c’era una volta, per motivi di “buoncostume”, come per esempio certi programmi non possono andare in onda in fasce protette, non si possono esporre i minori a immagini pornografiche, etc. etc.

      La censura cui è andato incontro invece il capitolo in questione è veramente un soffocamento della libertà di espressione, e un pessimo segno dell’imbarbarimento cui stiamo andando incontro. Sì, sono d’accordo con te, fb che censura è un controsenso.

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  2. Secondo me hai ragione. Ma guai a dirlo…!
    Al giorno d’oggi fa fighi essere dalla parte delle minoranze, perchè fa alternativi. I normali sono scontati e noiosi.
    Ma gli incattiviti sono gli alternativi e lo dimostra il fatto che se provi a dire la tua ricevi un avviso di eliminazione, di abbattimento!
    Allo stadio puoi gridare “arbitro cornuto” dando così della zoccola a sua moglie e probabilmente non finisci al telegiornale se urli “bianco di merda!”.
    Questo perchè a far casino (manifestazioni, ecc) sono queste minoranze. I normali non vanno in piazza, non piantano casini, rompono le balle a Mark Zuckerberg per ogni fesseria.
    Facebook è pieno di tutta questa gente che ,in questa Italia che va a rotoli, trovano più figo proporre un mondo fatto su misura per le minoranze, pure per gli animali (solo quelli carini però, mentre topi e scarafaggi possiamo sterminarli tranquillamente), ecc e se provi a controbattere ti mangiano! Ti fanno chiudere il profilo.
    Ci si deve tutti allineare in basso, proprio come nell’esempio della fotocopiatrice.

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    • Bell’esempio quello della fotocopiatrice, eh? Quella delle minoranze che ti accusano di discriminare a prescindere è una vecchia storia, e purtroppo nessuna ne è indenne.

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  3. Pensare che basti l’amore ( anche omosex) per crescere i figli, forse è una distorsione . La capacita umana di elaborare pensieri astratti, a volte riduce la capacità animale di accettare la realtà della natura.
    Son certo anch’io che un figlio deve poter contare su genitori di sesso diverso, non foss’altro per capire che la genetica non è un pregiudizio.
    Un abbraccio
    Giancarlo

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    • Guarda, io invece penso che anche una coppia gay può crescere decentemente un figlio.
      Del resto i bambini crescono anche in Burkina Faso dove devono fare 5km a piedi per prendere un secchio di acqua putrida, crescono anche nei campi nomadi, crescevano i bambini italiani sotto le bombe durante le guerre mondiali, ecc. Cioè: per crescere crescono sempre, da che mondo è mondo, fin dai tempi dell’uomo delle caverne.
      Però conosco qualche coppia che ha tentato di adottare dei bambini (pure io e mia moglie non abbiamo figli e ne sappiamo qualcosa) e i requisiti necessari per essere considerati adatti sono stretti e rigidissimi: se appena appena non hai quella tal caratteristica, non vai bene; oppure può anche essere una caratteristica ben poco utile, ma c’è un’altra coppia che invece ce l’ha e quindi il bambino lo danno all’altra coppia anzichè a te, ecc
      Le coppie etero, oneste, lavoratrici, di buona famiglia, che tentanto la strada dell’adozione devono attraversare una via crucis interminabile per poi alla fine ,molto spesso, ottenere un nulla di fatto.
      Quindi ,alla luce di questo, a me va bene che anche le coppie gay possano adottare un bambino, ma dovranno essere collocate nel punto più basso della graduatoria.
      Se ci sarà disponibile un bambino e non ci sarà nemmeno 1 coppia etero_onesta_lavoratrice disponibile (praticamente impossibile) allora potrà essere dato alla coppia gay perchè è sempre meglio che avere dei genitori gay che crescere per una vita intera senza una famiglia.

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    • Le difficoltà d’adozioni ben le conosco, e si lamnetano gli aspiranti genitori che da loro si pretende la perfezione, mentre chi è in grado di averli i bambini può essere qualsiasi bastardo e squinternato. Per il resto, la penso in linea di massima come te, quello che ho visto e so degli istituti mi basta a farmi propendere anche per forme alternative di adozione.

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  4. @Diemme cara … ehm … vuoi la mamma, eh ?!? 😯
    MAMMONA !!! :mrgreen:
    Postescritto : tornando all’ assunto, per me ( quante volte l’ avrò scritto ??? ), in uno Stato democratico, che ambisca ad esser “civile”, io PRETENDO ( e per questo mi batto ) CHE CHI SIA OMOSESSUALE, ABBIA GLI ” STESSI DIRITTI” DI CUI FRUISCO IO ( che sono eterosessuale ) e che parimenti sia assoggettato agli “stessi doveri” a cui sono assoggettato io, dopo di chè …. penso sia giusto e razionale “rispettare la Natura” ( o chi per lei ) !!! 🙂

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    • Infatti. Considera anche che l’adozione da parte delle coppie etero riproducono una situazione naturale, che non avverrebbe con le coppie omo. Rimando sempre dell’idea che comunque tutto è meglio di un freddo istituto (o anche di una “famiglia” violenta o depravata).

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  5. questa mattina un collega d’ufficio mi dice:
    “Erik, non ti avevo chiesto cosa ne pensi della maglietta Speziale Libero” e io ho risposto che non penso niente, nel senso che ritengo che se una persona vuole esprimere un suo pensiero debba esser libero di farlo, credo nell’intelligenza e nella cultura umana, se una maglietta con uno slogan, o una persona che esprime un suo pensiero è considerata pericolosa o veicolo di qualsiasi atto negativo, il problema è di chi li compie quegli atti e non sarà impedendo a quella persona di espriemere quel concetto che si risolverà il problema quanto piuttosto educando la gente ad usare il proprio cervello che si potrebbero limitare i danni. La censura non sarà mai una soluzione, se non che per un incapace o demente che dir si voglia…

    da qui il putiferio… ma questo è un altro discorso..

    questo per dire che io credo che come esseri umani ci debbano riconoscere il diritto al rifiuto alla censura!!

    il capitolo lo leggo a casa, mi sembra più etico…. 🙂

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  6. Mi permetto di dissentire. Ovviamente non sul fatto che Adinolfi possa dire e stampare quello che vuole. Dissento sul fatto che quella di FB sia una censura.

    Vediamo i fatti. Facebook NON è un servizio pubblico dove si possono accampare diritti. FB è un luogo privato che viene concesso in uso in cambio di dati personali. FB può fare praticamente quello che vuole con i post dei suoi utenti (e lo ha fatto più di una volta, in massa). FB non è obbligata a difendere i diritti dei suoi utenti (Ma veramente nessuno ha sentito parlare del caso Snowden e della NSA?!). FB non dà nessuna garanzia sul servizio. Basta leggere il TOS:

    https://www.facebook.com/legal/terms
    nei punti 5.2, 15 e 16.3

    Questo vale non solo per FB, ma per tutti i servizi (pseudo) gratuiti on line forniti da privati (leggere sempre il Terms Of Service). Per quelli a pagamento il massimo rimborso previsto in caso di noie è il prezzo pagato per il servizio.

    Spero di essere stato utile a chiarire i fatti.

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    • Io mi permetto di dissentire sul tuo dissentimento… 🙂 sempre con il sorriso eh.. però continuo a pensare che cancellare post, frasi o pensieri di una persona che usufruisce di un servizio che tu fornisci, anche se regolamentato, anche se legittimo, anche se in pieno tuo/suo diritto è sempre e comunque una censura… io non penso che fb non abbia il diritto di farlo, penso che la censura sia un mezzo “poco intelligente” per arginare ma forse meglio dire, per nascondere un potenziale problema…. e non sia mai una soluzione…. in questo senso non approvo nemmeno la moderazione nei commenti… però, ripeto, è un mio pensiero e una mia filosofia e trattatela come tale…

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    • Posso risponderti sulla moderazione dei commenti, che qui è attiva, ma la penso esattamente nello stesso modo sulla censura. C’è bisogno di un controllo sull’opportunità e il buon gusto di ciò che si pubblica. Io personalmente non ho mai moderato commenti che esprimevano dissenso, ma se ci sono commenti insolenti non esito a cassare. Insomma, se tu vieni qua a dirmi che sei favorevole al matrimonio gay, all’adozione, che abbiamo la casistica dei luoghi in cui è consentito che sono felici e contenti, è un discorso, se mi dici “brutta troia etero” stai tranquilla che ti casso, non permetto a nessuno di infangare il mio blog, con affermazione poi che non aggiungono davvero nulla alla discussione.

      Insomma, se uno entra in casa tua con un paio di scarpe che tu mai metteresti, entri pure, libero di calzare ciò che vuole, ma se entra con le scarpe sporche di letame, farà bene a togliersele prima, oppure non entra.

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    • Capisco bene ciò che dici e non posso non ritenerlo corretto e applicabile alla realtà della società in cui viviamo, ciò nonostante però (ti ricordo che vivo nel mondo ma adoro abitare il mio pianeta utopistico) continuo a dissentire nel principio di fondo… provo a spiegarmi…

      Partendo dall’esempio della visita in casa dissento perchè in quel caso si compie un azione concreta che va a danneggiare, temporanemante o in maniera definitiva qualcsoa di fisico/solido, in pratica si arreca un danno tangibile… cosa che nell’altro caso non è paragonabile.

      L’altra esempio quello della “volgarità espressa” invece, ovviamente parlo sempre a mio avviso, calza molto di più e lo comprendo ma continuo a “non approvarlo” o meglio non approvo che questa società abbia come unica risposta possibile quel tipo di risposta che ad ogni modo è una censura…

      provo ad argomentare io…

      se io scrivo “ora bevetevi tutti un litro di tirellina e buttatevi dal balcone” molto probabilmente FB, un blog o qualsiasi altro luogo nemmeno mi “censura” “banna” o che diri si voglia perchè il mio commento viene considerato un commento “idiota” o simile e tutto muore li…

      se io continuo a scriverlo, probabilmente le cose cambiano e vengo censurato o bannato o che che sia… e in questo modo “eliminano” il problema agendo alla radice..

      se io invece scrivo “sparate allo sbirro” (per tentar di far un esempio che regga) è ben diverso, la censura è immediata così come l’estromissione… stessa cosa per la frase citata da te in precedenza…

      in questi atteggiamenti io ci trovo due problemi di fondo

      1) incoerenza… esprimere un concetto, sia anch’esso ritenuto idiota può esser sorvolabile… ripeterlo più volte diventa “potenzialmente pericoloso” non si sa mai per qual motivo, il concetto è sempre lo stesso.. (o meglio il motivo lo si sà… ed è uno dei metodi del controllo, ma questo è un altro discorso)

      2) se io dico buttatevi, si da per scontato che io sia scemo o volutamente provocatore o chissà che altra cosa ma la mia frase non ha effetto o non viene considerata così pericolosa…
      se io dico “sparate allo sbirro” incito al violenza e così facendo non sono sono considerato colpevole ma divento anche alibi per quei dementi che dalle mie parole traggono spunto, coraggio o quel che sia per trasformarle in fatti… ed è prorio qui, che a mio avviso c’è il punto e dove voglio arrivare.
      A volte sembra che la censura sia la soluzione, e il censurato sia il colpevole, ritenendo così quasi delle povere vittime quelli che del censurato fanno il messia… probabilmente sbaglio… ma io ci vedo un errore di fondo in questo tipo di comportamento.. io concentrerei l’attenzione su chi da peso alle parole del censurato non su chi le pronuncia…

      se sul tuo blog leggessi che uno ti scrive le offese che hai detto tu, beh, penserei “povero idiota” oppure “ma chi è questo!!??!” e andrei avanti a leggere ciò che più mi interessa… senza dedicargli più di quel mezzo secondo che ho dedicato per leggere quella frase e senza alcuna reazione…

      quello che vorrei dire in sostanza è che io credo che dovremmo sforzarci tutti per imparare a difenderci con la nostra intelligenza e non demandare la nostra difesa a qualcun altro (per quanto nobile possa essere) e la censura per quanto possa nascondere un lato positivo alla lunga, secondo me ovviamente, ci abitua a demandare conto terzi ciò che noi stessi dovremmo perfettamente esser in grado di fare o almeno dovremmo esser un pò più preparati e/o abituati a fare…

      spero di esser riuscito a rendere il senso del mio pensiero, senza farlo passare per più giusto del vostro o come forzatura rispetto a quello che pensate voi!

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  7. Chiaramente FB può scegliere quel che fare e non è obbligata a consentire e mantenere la pubblicazione di contenuti contrari all’orientamento che vuol tenere.
    Si può deplorare o meno l’azione di suoi dirigenti o responsabili, ma, al di là di questo, non esiste alcun diritto degli utenti per evitare che una censura privata operi.
    E’ comunque istruttivo constatare come la cultura “mainstream” sia attiva e invasiva oggi… ma conoscere le idee e i comportamenti degli altri è sempre utile: questo sia da parte di FB, che ne fa uno dei suoi principali obiettivi, sia anche, di rimando, per i suoi utenti, censurati e non.
    C’è anche da osservare che probabilmente passano più inosservati i contenuti contrari alla linea ufficiale di FB pubblicati da un utente qualunque, con pochi contatti, che di uno “vip” come Adinolfi 😉

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  8. già… la vexata quaestio delle adozioni alle coppie gay,

    c’è una cosa che mi lascia perplesso leggendo i commenti sotto i post (di molti blog) che affrontano l’argomento, tutti parlano di diritti, di uguaglianze, ecc. ecc. Tutto giusto, ma dei bambini??? In Italia non abbiamo una pietra di paragone, un filone test, un riscontro affidabile, solo chiacchiere. Nessuno è in grado di dire, senza tema di smentita, come possa crescere un/a pargolo/a con due padri o due madri. L’amore di una coppia gay o lesbica nei confronti dell’adottato è certamente fuori discussione, i problemi sono altrove.

    1) quanto può incidere sull’orientamento sessuale del piccolo il crescere in una casa gay/lesbo???

    2) l’italia non è pronta per questo passo, non è corretto importare teorie da paesi stranieri, qui da noi uno scolaro o un ragazzino con due padri e due madri, sarebbe, inevitabilmente, messo alla gogna dai compagni, una gogna che destabilizzerebbe gli equilibri psichici proprio nel periodo della loro formazione

    3) due padri gay come accetterebbero l’eterosessualità di un figlio adottivo??? vista la loro idiosincrasia nei confronti dell’universo femminile, lo stesso dicasi per le lesbiche, odiano dichiaratamente gli uomini, una figlia etero attratta dai ragazzi sarebbe poi così libera di esprimere la propria sessualità???

    io sono un uomo tremendamente pratico, credo che la questione dei matrimoni gay e delle eventuali adozioni, sia semplicemente una questione economica, eredità, reversibilità della pensione, assegni famigliari, sovvenzioni, ecc. ecc.

    ciao Diemme,
    scusa per la prolissità

    TADS

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    • Sono d’accordo fino al punto due compreso. Sul terzo proprio non mi saprei esprimere, ma il tuo potrebbe essere un pregiudizio. Io non credo che le lesbiche odino gli uomini e gli omosessuali le donne, e non mi è mai saltato in mente che potessero obbligare i figli all’omosessualità condannandone l’eterosessualità. Fancamente sul terzo punto non sono d’accordo.

      Per quanto riguarda le questioni economiche, sicuramente ci sono anche quelle, ma non solo, altrimenti accetterebbero pacs et similia e non andrebbero invocando il matrimonio.

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  9. il terzo punto è una domanda più che una affermazione, un dubbio espresso, io non ho pregiudizi nei confronti di nessuno, per quanto mi riguarda, se non ci sono di mezzo minori o bambini e nemmeno violenza imposta… ognuno ha il diritto di sollazzarsi come meglio crede, non sarò certo io a impedirglielo. La questione gay credo sia giusta vederla in modo più obiettivo, razionale, sul fronte sessuale ok, su quello sociale non permetterò MAI a nessuno di demonizzare la mia natura etero. Il problema adozioni è più ideologico che pratico, non danno i bambini alle coppie etero benestanti… !!!

    il fattore economico bisogna osservarlo in proiezione, prova ad immaginare quanti ottuagenari gay convolerebbero a nozze con giovanissimi ragazzi presto “vedovi” e quindi fruitori, vita natural durante, di laute pensioni.

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    • appunto, anziché allargare la cosa anche ai gay, bisognerebbe restringere, vietare i matrimoni con un differenza di età superiore a un tot, tanto per dirne una. Non è che se si sbaglia su un fronte bisogna per forza sbagliare anche su un altro. E’ questo il concetto/cancro dell’Italia, su tutte le cose.

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    • E pure questo è vero…

      Una mia amica ce l’aveva con una tizia mi pare di vent’anni (cifre, nazionalità e dettagli vari prendeteli con la molla, io ricordo solo il concetto) che aveva sposato un ottuagenario e che prendeva non so quale pensione di reversibilità legata alla seconda guerra mondiale: ora voi ditemi che senso ha dare per cinquanta, sessanta, settant’anni una pensione di guerra a una ragazzina, pure straniera, di vent’anni (sottolineo straniera perché magari era pure di un paese alla guerra non aveva neanche preso parte).

      Insomma, ci sarebbe da rivederle certe norme…

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    • la soubrette Carmen Di Pietro, a un giornalista che le chiedeva perché non sposasse il suo attuale compagno nonché padre del figlio, ha risposto: “se mi sposo perdo la pensione in veste di vedeva Paternostro (credo 8/9.000 euro al mese)

      che facciamo Diemme… allarghiamo questo malcostume anche ai gay o cominciamo a regolamentare e limitare i matrimoni fittizi degli etero??? la domanda sorge spontanea 🙂

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    • Io in realtà non sono mai stata d’accordo alla pensione di reversibilità. Insomma, quando la donna era a carico dell’uomo, e lui era l’unica fonte di sostentamento della famiglia, aveva un senso, ma adesso… insomma, certo non voglio andare contro la scelta di una donna di lasciare il lavoro per dedicarsi alla famiglia, ma se non eliminata completamente andrebbe perlomeno rivista…

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    • concordo, basterebbe adeguarla, basterebbe porre un limite al gap anagrafico, chessò…20/25anni, quando diventano 40/50/60 la cosa assume costosi toni grotteschi

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    • Grande Oriana, come sempre, come su tutto, anche se non condivido questa parte “(Segua la cronaca. Quando un padre impazzito ammazza un figlio, ammazza anche sé stesso. Quando una madre impazzita ammazza un figlio, non si ammazza affatto e va dal parrucchiere).”: è recentissima la storia del padre che ha ammazzato moglie e due figli e poi è andato a vedere la partita (come risposto a dbenedetta, i dati mi sfuggono e io non archivio nulla), Invece, la cronaca è piana di madri che si buttano dalla finestra col figlioletto in braccio (idem come sopra). Io direi che l’essere umano, uomo o donna, ha sempre le stesse caratteristiche, mostro o disperato ma, se proprio dovessi pronunciarmi a naso, per me ci sono più buone madri che buoni padri, altro che uccidere il figlio e andare dal parrucchiere!!!

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  10. Fatti di cronaca a parte, su cui ti do perfettamente ragione, condivido la riflessione fatta dalla Fallaci soprattutto sull’adozione gay. In particolare questo passaggio:

    Quindi ecco. Un omosessuale maschio l’ovulo non ce l’ha. Il ventre di donna, l’utero per trapiantarcelo, nemmeno. E non c’è biogenetica al mondo che possa risolvergli tale problema. Clonazione inclusa. L’omosessuale femmina, si, l’ovulo ce l’ha. Il ventre di donna necessario a fargli compiere il meraviglioso viaggio che porta una stilla di Vita a diventare un germoglio di Vita poi un’altra Vita, un altro essere umano, idem. Ma la sua partner non può fecondarla.
    Sicché se non si unisce a un uomo o non chiede a un uomo per-favore-dammi-qualche-spermatozoo, si trova nelle stesse condizioni dell’omosessuale maschio. E a priori, non perché è sfortunata e i suoi bambini muoiono prima di nascere, non partecipa alla continuazione della sua specie. Al dovere di perpetuare la sua specie attraverso chi viene e verrà dopo di lei. Con quale diritto, dunque, una coppia di omosessuali (maschi o femmine) chiede d’adottare un bambino? Con quale diritto pretende d’allevare un bambino dentro una visione distorta della Vita cioè con due babbi o due mamme al posto del babbo o della mamma? E nel caso di due omosessuali maschi, con quale diritto la coppia si serve d’un ventre di donna per procurarsi un bambino e magari comprarselo come si compra un’automobile? Con quale diritto, insomma, ruba a una donna la pena e il miracolo della maternità?

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    • Sì, lo sai che la penso come te sull’adozione da parte dei gay e oltretutto, come fa notare la Fallaci, è talmente vasta la domanda che non ha senso l’osservazione – anche se valida in via teorica – che è meglio una coppia di gay che morire di fame in mezzo alla strada, o vivere in un istituto. Permettimi però di dire che, secondo me, la vastità della domanda da parte di coppie tradizionali è valida pure per quanto riguarda gli istituti, in cui non si vive davvero una situazione naturale!

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