Quei morti che non fanno notizia

Poiché su Focus on Israel non c’è la possibilità di rebloggare in automatico, lo faccio manualmente, perché secondo me certe notizie devono girare, e la gente si deve rendere conto.

Quei morti che non fanno notizia

di
Emanuel Baroz
18 aprile 2014
Quei morti che non fanno notizia

terrorismo-attentato-baruch-mizrahi-focus-on-israelLo scorso lunedì, vigilia di Pesach, la Pasqua ebraica, un uomo israeliano è stato ucciso da terroristi mentre era in macchina con la moglie incinta e i suoi figli. Baruch Mizrahi, questo era il suo nome, stava andando a festeggiare una delle festività ebraiche più importanti, quella in cui le famiglie si riuniscono a cena per leggere la Hagadà (letteralmente “la narrazione”, cioè il raccontro dell’uscita del popolo ebraico dall’Egitto, luogo in cui erano schiavi) e i bambini sono al centro della situazione perchè il loro compito è di porre domande a cui i gli adulti devono rispondere. Anche la moglie è stata ferita da un altro colpo, così come uno dei figli, mentre gli altri due si sono salvati  per l’intervento di un gruppo di soldati.

La Famiglia Mizrahi, abitante nella Città di Modin e composta dal padre Baruh, 46 anni, dalla moglie Hadas, 38 anni, e dai loro cinque figli, di cui tre femmine dai 15 ai 3 anni e due maschi di 9 e 7 anni, viaggiava nella monovolume bianca di famiglia verso Qiryat Arba, sulla Strada Statale 35 che da Qiryat Gat porta a Hebron, passando per il Passo di Tarqumiyah, quando è stata colpita da alcune raffiche di mitra partite dal bordo della strada. “Ho sentito spari e sibili di pallottole e ho accelerato” –  ha detto la donna – “Mio marito non parlava, era reclinato leggermente, crivellato di colpi, e io continuavo ad accelerare dicendo ai bambini di stare indietro, perché non volevo che lo vedessero cosí.  Ma loro dicevano: “Papà perché non parli? Papà perché non rispondi e non ti muovi?” e l’hanno visto tutti.  Poi, all’improvviso Almog, il mio bambino di 9 anni, mi ha detto con voce molto tranquilla: “Mamma, mi esce sangue dal petto”, ed ho visto che la sua camicia bianca era insanguinata e allora ho accellerato ancor di piú fino a una Jeep di soldati dove mi sono fermata.”

Il piccolo Almog, in effetti, era ferito da una pallottola al petto, così come la madre. Entrambi sono stati portati immediatamente all’ospedale Sha’are Tsedeq di Gerusalemme, dove sono stati operati. Ad Almog è stata estratta una pallottola dal petto e lui ha dichiarato, poco prima di essere dimesso dall’ospedale per andare ai funerali del padre: “Sono proprio stato fortunato che la pallottola non mi abbia colpito al cuore.  Sono proprio stato salvato oggi.  La pallottola si è fermata prima del cuore.  È importante per me che prendano quei terroristi. Io non ho niente da dire a quella gente.  In questa festa sento che sono stato salvato”.

L’attentato terrorista è stato lodato da Hamas e dall’OLP, l’organizzazione a capo dell’Autorità Nazionale Palestinese, quelli per intenderci considerati moderati con cui Israele dovrebbe trattare per trovare un accordo di pace.

Questa terribile storia è vergognosamente passata sotto silenzio in Italia, dove i mass media hanno dedicato alla notizia al massimo lo spazio nelle “brevi”, alcuni come Il Manifesto addirittura definendo la vittima, nata a Tel Aviv e residente a Modin, come un colono, come se questo giustificasse l’attentato. Ancora peggio il modo in cui l’Osservatore Romano ha riportato la notizia, parlando di una “sparatoria” e non di un attentato. Questo è il livello dell’informazione in Italia.

(Grazie a Sergio Hadar Tezza per la collaborazione alla stesura dell’articolo)

Fonte: http://www.focusonisrael.org/2014/04/18/terrorismo-baruch-mizrahi-attentato-palestinese/

10 thoughts on “Quei morti che non fanno notizia

  1. Like? No.
    Ieri sera Bruno Vespa ha fatto il suo solito servizio prima della Via Crucis e anche se l’intenzione era di parlare di Papa Wojtyla, metà servizio è stato dedicato ad Auschwitz e alle simpatiche e carinissime torture mortali inflitte ai prigionieri. Vedendo la foto del tuo post ho pensato: “Non c’è pace per Israele”.
    C’è solo da vergognarsi… -.-

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  2. Di fronte a questi fatti rimango senza parole. A Dio non sfugge NULLA, mi riferisco agli assassini ed ai silenzi di chi invece dovrebbe parlare. Ormai solo questo pensiero mi consola.

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  3. Quando leggo le informative che mi spedisce l’associazione K H , talvolta resto interdetto , pur sapendo che è tutto vero, mi stupisco ancora di come venga taciuto.
    Al tempo della guerra dei 6 giorni, Israele aveva aggredito, al tempo della guerra del Kippur , non potendo accusare Israele, alcuni l’ accusarono di reazione esagerata.
    Forse nessuno in Italia pensa che sia impossibile porgere l’altra guancia per sempre.
    Però occorre anche onestamente dire che quella terra che oggi è contesa, per quasi 1900 anni non è stata degli Israeliani, e che averla ridata a loro non ha certo agevolato gli Ebrei, semmai ha creato uno stato cuscinetto, tra oriente ed occidente, come una Costantinopoli moderna.
    Un abbraccio
    Giancarlo

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