Pur-im

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Oggi è Purim, il cosiddetto carnevale ebraico. L’origine però poco ha a che fare col carnevale, e ricorda un’occasione in cui il popolo ebraico si salvò da un’ingiusta minaccia.

La storia la potete leggere nel link che vi ho indicato, ma quello che vorrei sottolinare di questa festa è che rappresenta non solo la salvezza del popolo ebraico, non solo il trionfo della giustizia e della verità che venne a galla, non solo la giusta punizione del colpevole Aman, il perfido consigliere del re Assuero, ma soprattutto un giusto contrappasso, perché fu la stessa forca preparata per il giusto Mordechai che finì per essere usata per l’infido Aman.

E allora, buon Purim a tutti, e che a tutti noi la vita renda giustizia!  🙂

NB: Purim è il plurale di Pur, che significa “sorte”, e quindi il nome della festa suona come “le sorti”.

18 thoughts on “Pur-im

  1. Proprio alcuni giorni fa nelle letture della Messa si faceva riferimento alla storia della regina Ester ed alla sua preghiera a Dio perché l’aiutasse a presentarsi da Assuero. Buon Purim a te e buona domenica.

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    • Grazie! C’è un’altra particolarità nella storia della regina Esther: ebrea, per prudenza aveva nascosto le sue origini al re Assuero, che l’aveva scelta in moglie. Quando si trattò di intercedere per il popolo ebraico, lei in un primo momento fu titubante, anche perché presentarsi al cospetto del re senza essere stati convocati poteva significare la morte, allora Mardocheo (Mordehai in ebraico) le disse:

      « Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti gli ebrei, per il fatto che ti trovi nella reggia. Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per gli ebrei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d’una circostanza come questa? » (Ester 4,13-15)

      E’ importante questo passaggio: “non pensare di poter salvare solo te stessa”, un insegnamento che ogni uomo, in ogni momento della sua vita, dovrebbe tenere ben presente.

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    • ” Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande”. (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, cap. VIII).

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