Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto?

Fuori posto PV

Sarà che sono una progettista di banche dati.

Sarà che per me i dati devono essere organizzati in modo di poter essere recuperati, e soprattutto in base alla loro funzione, frequenza di accesso, etc. etc. etc., perché altrimenti è inutile sprecare spazio per mantenerli: se non sono accessibili, cui prodest?

A casa mia tenderei a dare la stessa impronta: insomma, la carta igienica deve stare accanto alla tazza del gabinetto, perché se tu ne fai un bel pacco e lo porti in cantina, MI DICI A ME A COSA SERVE???

Ecco, non dico che a casa mia si arrivi a queste aberrazioni (soprattutto perché non ho la cantina), ma questo modo di agire mi manda ai matti.

Chi – oltre a me ovviamente – a casa mia mette a posto (mia madre ai suoi tempi, e ora mia figlia e la domestica), usa generalmente un criterio che mi sta uccidendo: la roba viene messa dove c’è posto, e il recupero è affidato alla memoria umana.

Non trovi la passata di pomodori? Pace, cucina in bianco, anche se sei sicura di averla.

Esito 1: vuoi fare colazione e vai a cercare nel reparto biscotti e affini. I biscotti non ci sono, in compenso trovi la passata.

Esito 2: continui a non trovare la passata, e la volta successiva che vai al supermercato la ricompri. Quando vai a ricucinare, nuovamente non la trovi e rimangi in bianco. Eri sicura di averla, ma in ogni caso la ricompri. Questo si ripete enne volte finché un giorno, magari in occasione di un cambio di stagione o della libreria, apri due ante e trovi passate, passate, passate, passate, molte delle quali scadute.

Questa procedura vale per TUTTO, dal libro alla giacca, dal sale alle scarpe. Io, per carità, ammiro la capacità di queste persone – capacità che io non ho – di mettere ordine, ma per me questo finisce per significare avere la casa sempre più intasata, e in più non avere nessuna comodità, nessuno strumento a portata di mano: vi pare il modo??? Ma un senso logico niente? Ma le cose secondo voi vanno riposte in base alla dimensione, per cui se il posto per la saliera in cucina non c’è ma c’è un buchetto libero nell’armadietto dei medicinali si mette lì???

Insomma… secondo me gli oggetti della mia casa si sentono come il signore della vignetta…

38 thoughts on “Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto?

  1. Ma dai…..non ha davvero alcun senso, e come le trovi poi le cose?????? No no non se ne parla, ogni cosa ha il suo posto e li’ deve stare altrimenti c’è da diventare matti!
    Buona giornata Diemme.

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    • E infatti non le trovo… e poi vengono fuori a vagoni (tipo le 40 spugnette per i piatti, che più io compravo più “qualcuno” metteva tutte insieme, chiuse in una busta, in fondo alla mensola dei detersivi).

      Le ho trovate cercando le batterie…

      A casa mia, ogni volta che svuoto un contenitore qualsiasi, i commenti sono: “Ah, vedi dov’era? Ah, vedi c’era! Ah, vedi ce l’avevo!” 👿

      Qui dobbiamo avere tutto in quantità industriali, per avere una qualche possibilità di trovare quello che ci occorre quando ne abbiamo bisogno: è per questo che in casa mia circolano circa una quindicina di pettini à siamo due persone -, altrettante forbici, idem per i rotolini di scotch, e le penne si comprano a pacchi da 100, anche se il problema di avere a mano una penna per scrivere quando occorre ancora non l’abbiamo risolto!

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  2. Una mia amica, tempo fa, si fermò da me a dormire. La mattina dopo io, pigrona, mi alzo ben più tardi di lei e la trovo con la colazione fatta e finita. Come hai fatto, le chiedo, che non eri mai stata a casa mia prima?
    Mi risponde: quando una cucina e’ ben organizzata, le cose sono dove devono essere.
    Ecco, io la penso così, esattamente come te!

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    • A casa mia non le trovo neanche io… e soprattutto è tutto sempre in bilico, bisogna sapere come muoversi, e l’uso preciso di ogni oggetto! Se uno yogurth sta in frigo a fare da treppiede a un contenitore col brodo rigorosamente aperto, se ti sbagli aprenderlo devi ripulire il frigo! 😆

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  3. Anche a me capita, ma … sono io che, per essere ordinata, ripongo alcune cose (non di uso quotidiano) talmente bene che … spesso non ricordo dove le ho accuratamente riposte. A te purtroppo, di cui ben comprendo lo stato d’ animo, non posso che dare tutta la mia solidarietà virtuale!

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    • L’individuo è frutto della genetica e dell’influenza ambientale: non dimenticare che mia figlia ha 23 cromosomi (e mezzo) del padre: e poi, hai presente quei caratteri recessivi che saltano una generazione? Mia madre usa lo stesso criterio…

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    • Sai qual è il problema? Che ragionamenti di questo genere assomigliano tanto, ma proprio tanto tanto, alle teorie razziali: l’instabilità emotiva della donna non è rimediabile perché è scritta nel suo DNA, l’inferiorità intellettiva del negro non è rimediabile perché è scritta nel suo DNA, l’avidità e la falsità dell’ebreo non sono rimediabili perché sono scritte nel suo DNA.

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    • Sai dov’è che la teoria che non regge? Che prima bisognerebbe dimostrare che la donna è instabile, il negro è intellettualmente inferiore, gli ebrei sono avidi e falsi, e solo dopo si potrebbe discutere se tali “caratteristiche” siano genetiche o meno.

      Io, chiaramente, non credo in nessuna di quelle premesse, ma nella genetica ci credo eccome, prova provata.

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    • E inoltre, pure stabilito che alcune caratteristiche comportamentali abbiano anche una base genetica, questo non implicherebbe una presunta superiorità o inferiorità genetica di una razza.

      Ancora, sai in quanti modi si mischiano i geni? Un talento per la musica, per esempio, può essere ereditato solo da uno dei dieci figli di un musicista, o addirittura saltare una generazione e ritrovarsi solo in un paio dei suoi quaranta nipoti: come ciò potrebbe portare a una discriminazione razziale?

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  4. Madonna… che sfogo!? 😯
    Ma magari la tua mamma (figlia, domestica) non sbagliano del tutto.
    C’è… voglio dire… (aspetta, non affrettarti a salirmi addosso)… ci sono anche delle spiegazioni.
    Per esempio…. mmmm…. vediamo un po…. la carta igienica.
    E’ ovvio che suo posto sarebbe (per quanto possibile) accanto al water (o al bidè). E fin qui ci siamo. Soltanto che quando vai a comprare il l’indispensabile oggetto rotolante di pulizia, i supermercati te lo offrono in quantità multipla. Cioè un bel 10-15 rotolii. Ok una volta arrivato a casa apri la plastica e agganci sul supporto il primo. E ci siamo. Solo che girandoti…. scopri che i altri 14 rotoli stanno per terra i ti guardano annoiati.
    Quindi?
    Mica li sparpaglierai a destra e manca su tutto il toilette (a disposizione)? Li devi trovare un posto. Che dovrà essere possibilmente meno ingombrante e asciutto. Ebbene…. sai un posto migliore di quello che chiamiamo cantina?
    P.S. Si… lo so… quando vedi l’email come che ho messo un commento ti viene il mal di testa. Forse avrei dovuto creare un blog (L’anti DM) 🙂

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    • Ma de che? Deve ancora nascere l’uomo che mette paura a Diemme! 😛

      PS: il blog antiDM, ahimé, è stato già creato… ma con gli anni abbiamo metabolizzato il dolore (si fa per dire)

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  5. Niente in ordine …. @Diemme ?!? 😯
    Beh … se c’ è caos, una ragione c’ è … ! :mrgreen:

    “Bisogna avere un caos dentro di se’, per generare una stella danzante.”
    @Nietzsche

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    • Anche a me… e la lacca come deodorante! D’altra parte, quando per esempio mi alzo la mattina, ci corre almeno un’ora buona prima che mi svegli: non rispondo di cosa succede in quell’ora di trance… 😉

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  6. Beh, almeno nel tuo caso c’è una logica: ogni cosa dove c’è posto.
    Te pensi a dove hai “buchi” in casa e magari lì ci trovi le cose.
    Forse non sono quelle che ti servono in quel momento, ma altre, però fa lo stesso.
    Da me invece la logica che si segue si potrebbe definire del “comodo”: butto (buttano) le cose dov’è più comodo, cioè dove si trovano in quel momento… 👿

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    • A casa nostra non ci facciamo mancare niente:

      1) Attila, logica del “comodo”; butta dove capita.
      2) Sissi, logica della colonizzatrice: marca il territorio sostituendo le mie cose, e le cose che servono a me, alle sue e alle cose che servono a lei.
      3) Domestica: dove c’è posto, meglio ancora se “Non si vede” (e mimetizza così bene che io vado ai matti a cercare).

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    • E io ti avrei aiutato a trovarli, ma tu poi hai fatto quello che hai fatto… ah, serva patria, di dolore ostello, a quante blogdonzelle hai spezzato il cuore! 😉

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