Errori macroscopici

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Leggevo tempo fa, “Se pensate di avere sbagliato qualcosa nella vita, pensate ai dodici editori che si sono rifiutati di pubblicare Harry Potter!”. In effetti, altro che mangiarsi i gomiti!

Una consolazione però c’è per questi dodici poveretti: sono in buona compagnia!

35 thoughts on “Errori macroscopici

  1. E’ vero….ma è sempre facile parlare col senno di poi……molte volte è proprio questione di aver avuto tanta fortuna, perchè tutto il successo che hanno avuto non tutti lo meritavano 🙂
    Buona serata!

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    • Io non credo che il successo di chi non lo merita possa essere duraturo: colpi di fortuna, fuochi di paglia, che se non sono alimentati de legna vera, presto si accendono e presto si spengono.

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    • Silvia, i cantanti sono famosi perché la gente compra i loro dischi e va ai loro concerti: la tv può sponsorizzarli finché vuoi, una famiglia potente o l’appoggio giusto possono “ungere” tante serrature, ma poi se non vende e i concerti vengono disertati, dov’è la fama? E se invece vendono e fanno il tutto esaurito ai concerti, allora qualcosa vorrà pur dire, non ti pare?

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    • sì ma la sponsorizzazione conta tanto, quando ti fanno ascoltare una canzone dalla mattina alla sera e in televisione in tanti programmi i giovani soprattutto si lasciano influenzare purtroppo, posso sbagliare, ma per me conta……

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    • @Silvia: sono d’accordo che magari chi meriterebbe il successo non lo raggiunge perché non adeguatamente sponsorizzato però, sul fronte opposto, se qualcosa è una ciofeca è una ciofeca, te lo possono indorare come ti pare! Se poi alla massa – e non ne dubito, data l’opinione che ho io della massa – piace la ciofeca, vuol dire che quello pseudoartista raggiunge perfettamente il suo target, e quindi è giusto che in quel contesto abbia successo.

      A me invece scoccia quando fanno vedere certe cose ritenendo che “la gente vuole questo”, trasmissioni stupide, sesso, violenza, trasgressione… ma qualche produzione di nicchia, per la gente mediamente normale, alla ricerca pure di qualche contenuto, ogni tanto la potrebbero pure fare, non vi pare? Magari la fanno pure, ma diventa un ago nel pagliaio, una goccia nel mare, e io spero sempre che le persone cerebromunite siano un po’ di più di quello che ci vogliono far credere!

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    • @Penny: insomma, a me non consolerebbe per niente sapere che altri 11 hanno perso la grande occasione di diventare miliardari… perdonami, ma riuscirei a pensare solo alla mia sorte!

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    • @luporenna: sì, ricordo il discorso mi pare di Travaglio alla vittoria del M5S, sottolineava l’apoteosi degli errori di valutazione. Certo è che, se “vediamo quanti voti prende” avesse detto “vediamo per quanto li prende” forse ci avrebbe azzeccato di più… 😉

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  2. è vero…si sono prese grosse cantonate ma io continuo a pensare che ci siano troppi libri non cestinati in anticipo.
    Sul successo commerciale poi,io non credo molto alla genuinità. Spesso il gusto ci viene imposto, influenzato.
    Ai miei clienti, quando sbuffano perché internet è sempre in movimento e devono adattare il sito al tablet, al mobile, ecc, dico sempre:
    “Guardate che se fra un anno la Apple decide di fare gli schermi triangolari e riesce a convincere tutti, dovremo adattare il sito alla versione triangolare”.

    Ecco, queste mie parole un giorno diventeranno famose e non le troverai nell’elenco degli errori macroscopici.

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    • @pani: che escano delle emerite boiate è poco ma sicuro, ma lì c’è sempre dietro qualche inciucio. Viceversa, molti testi che meriterebbero non vengono pubblicati, o perché chi li legge non è all’altezza del proprio compito, quindi non capisce il valore di ciò che sta leggendo, o il proprio compito non lo svolge proprio, e quindi lo rifiuta senza neanche capire di che si tratta (o, probabilmente, giudicandolo dopo aver letto tre righe).

      A proposito, lo sai che l’unica volta che, su insistenza di un’amica, proposi una mia raccolta a un editore, mi diede la sua risposta – chiaramente negativa – dopo cinque minuti dall’invio? Fare il proprio lavoro in questo modo significa solo buttare i soldi.

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  3. L’esempio che hai fatto della Rowling è tipico non solo del mondo dell’editoria, ma in generale di tutti i settori della vita.
    Il fatto è che chi deve giudicare e decidere, spesso agisce da solo, rifiutando qualsiasi lavoro di squadra e, se ha una squadra, la vuole scodinzolante, non autonoma nei giudizi.
    Sarebbe interessante sapere che fine hanno fatto i consulenti dei dodici editori che hanno rifiutato Harry Potter…

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  4. Io ho preso il libro su come hanno realizzato i film e so che parte del merito di lancio è dovuto al regista che ha preso in mano il copione (datogli da una amica che lavorava in una casa editrice, chiedendo cosa ne pensava) e lo ha trovato molto interessante e probabile realizzazione di film, quindi la casa editrice ha rizzato le orecchie e ne ha visto i profitti … a volte bisogna conoscere le persone giuste al momento giusto e lei ne ha avuto TANTA fortuna … come del resto S. King che dopo non so quanti rifiuti ha ricevuto (credo almeno una dozzina o anche una ventina) qualcuno si è fermato a leggere i suoi racconti e voilà, magia, diventa best seller e famoso!!!
    Mi chiedo, con che criterio allora leggono i manoscritti, e li leggono veramente?

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    • Eh sì, riflettere sul fatto che piuttosto che parlare a vanvera la gente dovrebbe stare zitta, ci farebbe più bella figura (e anche che il futuro è imprevedibile, e che nella vita non si sa mai!).

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