Quelli che ci credono

Io un po’ l’invidio, sai?

Nel senso più buono del termine, però sì, alla fine ti viene da chiederti “Perché loro sì e io no?”.

E non hai la solita scusa che sono nati nella pancia giusta, perché sono figli dell’uomo (e della donna) qualunque, e neanche che loro si sono piegati,  che sono scesi a compromessi, perché no, non l’hanno fatto, spesso proprio il contrario, sono dei grandi idealisti.

E non hanno preso scorciatoie, non hanno reso servigi a luce rosse, e neanche hanno fatto i portaborse, perché magari non hanno un soldo, ma dignità da vendere sì.

Loro, sono quelli che ci credono, e ha ragione chi dice “chi sostiene che non è possibile, eviti di rompere l’anima a chi ce la sta facendo”.

Loro sono quelli che ci credono, e magari qualche volta la ruota gli gira pure bene. Ma tu stai lì, al palo, anche se non è da te, non è da quella che eri, che fosti ma non sei più. Ti chiedi “Ma come fanno a crederci?”, però vorresti essere loro, perché non invidi certo la biondona sul suv, né quella che ha incastrato il miliardario e prende il sole annoiata sul suo yacht, ma loro in fondo sì, ah, come vorresti essere loro, persino se hanno meno di te, ma tu ti senti come “una cosa lasciata in un angolo e dimenticata”, e vorresti andare al supermercato e comprare un paio d’etti d’entusiasmo, quello che ti dà energia, quello che ti ci fa credere, quello che ti rende la vita contagiosa e trainante, che spesso ti fa pure vincere, ma se non vinci è lo stesso, perché comunque hai vinto in qualità di vita, e continui a lottare, a crederci, a organizzare, a convincere, progettare, congetturare.

Sì, quelli l’invidio, perché l’entusiasmo è davvero una gran cosa. Io lo metto al secondo posto dopo la salute ma, a pensarci bene, forse è capace persino di fare la scalata e piazzarsi al primo.

74 thoughts on “Quelli che ci credono

  1. Potrebbe anche arrivare al primo posto, perché chi è positivo ed entusiasta riesce a fare in modo di rimanere in salute più di altri, in caso contrario lotta fino allo stremo contro la malattia, riuscendo spesso a batterla!!!
    Sono poche, purtroppo, ma queste persone le invidio anch’io.
    Ciao
    Marta

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    • @dupont: e pensare che ero così, io non lo so cos’è che mi ha cambiato. Oppure sì, lo so, ma non so come far girare il meccanismo al contrario, invertire la rotta, tornare giovane… un paio di volte ce l’ho fatta. A un amico, che mi vide rinata e mi chiese come avessi fatto, risposi “Ho deciso di avere vent’anni” (ne avevo un po’ più del doppio).

      Buona giornata! 🙂

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    • Ecco, stavo per dirti la stessa cosa!!! L’età conta molto, ma anche la vita che abbiamo fatto e, soprattutto, chi ci è vicino in certi momenti della nostra vita.
      Un bacione
      Marta

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    • @dupont: e quello che ci hanno fatto quelli venuti prima…

      Ti ripropongo una mia poesia, scritta tanto tempo fa e già riproposta qui:

      Mille giorni di addio

      Anch’io ero giovane,
      e gli occhi miei sognavano,
      e il cuore progettava.

      Poi sei venuto tu
      e hai rubato.

      E l’uno dopo l’altro
      hanno rubato,
      chi gli ori e i quadri,
      e chi l’argenteria.

      E cosa vuoi che importi
      ai miei occhi stanchi,
      e al mio cuore chinato,

      di un tombarolo in più
      che voglia aggiungere
      un vile coccio
      alla sua vuota casa.

      (Diemme, illo tempore)

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    • 55 anni, un intervento chirurgico d’emergenza che secondo i “luminari” mi avrebbe definitivamente impedito di procreare, genero Mely a 41 anni senza problemi, dopo otto mesi ricovero per linfoma non-Hodgkin in stato aggressivo, esco dopo un mese e faccio 12 chemio, ne esco pulita ed entro dopo l’ultima ed esattamente dopo una settimana in coma epatico (svista di una dottoressa :-(), un coma dove se ne esce per il 10%, il 3% solo ne esce con problemi che ti minano per tutta la vita, gli altri con problemi gravissimi; ne esco con un abbassamento (neanche così problematico) della vista e un fungo al dito medio della mano destra, con qualche amnesia che però supero brillantemente e riacquisto tutte le mie funzionalità; due anni esatti altra botta: ricostruzione della valvola mitralica, supero bene anche quella. Diciamo che ti dico tutto senza dire le grandi sofferenze fisiche e del’anima, che mi inducono ad avere tante rinuncie per motivi medici e di responsabilità, ma niente ha minato la mia voglia di vivere e sopratutto di credere. A cosa? Al genere umano, a Dio, all’amore universale e soprattutto a me stessa.

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    • @fulvialuna: certo che pure tu ne hai passate, e rispetto a quello che hai passato tu io devo solo tacere e ringraziare la mia (finora) buona sorte. Per quanto riguarda il credere io credo, nel genere umano, in dio, nell’amore universale e in me stessa ma… vorrei essere più attiva, ecco.

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    • @Fulvia: sì, ma per dovere, come un automa. Quella che io voglio invece è la vitalità, vorrei l’energia che deriva dall’entusiasmo, dalla positività, dall’assertività.

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  2. credo che avere “veramente” sempre entusiasmo sia impossibile….che poi lo si faccia vedere è un altro discorso…. l’importante penso che sia non far durare i giorni no troppo a lungo…..e cercare di vedere il lato positivo delle cose, anche quando è davvero nascosto bene…. 🙂

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    • Il lato positivo delle cose io lo vedo pure, ma non riesce a scuotermi, né a coinvolgermi. Io non sono infelice, sono stanca. Non è che non veda tutta la bellezza intorno a me, ma non ho le forze per goderne.

      Mi sento come uno su una carrozzella che veda un prato bellissimo davanti a sé ma non possa corrervi.

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    • sono periodi….la stanchezza mentale è quella che fa più danni e più difficile….non basta una bella dormita, ma passerà vedrai, deve passare per forza…..mica si può farsi atterrare così!!!! Le combattenti risorgono sempre… 😉

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    • @Silvia: non sempre. Comunque il mio male – prima di quello fisico – era la mancanza di spazio e tempo. Ora che a questo si aggiunge il crollo per cui, oltre a non avere spazio e tempo (né voglia), ti manca la forza e la possibilità fisica, è tutto più difficile, ma forse anche uno stimolo a prendere una volta per tutte la situazione per le corna e far girare la spirale al contrario, da circolo vizioso a circolo virtuoso: si deve e si può (spero…).

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    • non so cosa ti sia capitato….e poi è sempre molto facile parlare da fuori senza conoscere le cose…..ti conosco da poco….comunque per quello che ho visto sei una che non si da mai per vinta, quindi sono certa che ce la farai anche questa volta! 🙂

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    • E’ dura convivere con un dolore fisico. Leggevo ieri da qualche parte una persona che esprimeva un pensiero, rivolto al dolore, che suonava all’incirca così: stai con me giorni, mesi, magari anni, ma non per sempre, per sempre no.

      Ne conosco di persone che col dolore ci convivono, e che si fanno forza, e che lottano per uscirne. Cos’hanno loro più di me?

      Qualcuno che si occupa di loro, per esempio.

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    • ti capisco, alla fine sfianca….soprattutto se devi affrontarlo da sola, ma so che hai una splendida figlia……lei può darti la forza e la volontà necessaria 🙂
      ma poi…..credimi, è una spirale vorticosa….più ti lasci andare e ti demoralizzi più il dolore si fa sentire…..non ti arrendere, combattilo sempre, da sola o no…..tu sei più più forte di lui!

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    • @Silvia: in viaggio, miracolosamente, mi è passato il 90% del dolore, spesso l’ho dimenticato del tutto. Mia figlia è sì meravigliosa, ma ha una capacità irrefrenabile di esautorare gli spazi, e non è facile.

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    • @Silvia: sì, decisamente, non mi aspettavo tanto. Viaggio piacevole (compresi i pullman successivi, che mica è bastato l’aereo!), puntuali, veloci, conducenti e passeggeri simpatici e poi… vedere Luisa, e riconoscerla dal finestrino del pullman come se la conoscessi da sempre e sbracciarmi a salutarla è stato mitico!

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  3. “Mi sento come uno su una carrozzella che veda un prato bellissimo davanti a sè ma non possa corrervi” ….. 😦
    Queste tue parole, amica spossata, mi riportano alla mente, per quei processi arcani del pensiero e della mente che lo produce …. questa dolente ballata …

    Ma come ti ho più volte detto e scritto … il tempo è tuo, @Diemme cara, tue le scelte che, ancorchè stanca e dentro un tunnel di difficilissima percorrenza, puoi ancora effettuare …. ma DEVI CREDERCI, e devi crederci oltre ogni affetto che possa condizionarti o ragione che pensi !
    Non basta descriversi nelle proprie sofferenze ( e Tu lo sai fare benissimo e con onestà … ), non basta invidiare chi ci creda e lotti per realizzare i suoi sogni, nè è sufficiente elencare i malanni che ci affliggono …. occorre, e lo sai benissimo, agire …. esser determinati “a voler vivere con pienezza” …. e se questo comporta riappropriarsi della propria salute, ebbene comincia, datti da fare …. pensa soltanto a te stessa ! Sono arcisicuro che quel prato fiorito è alla tua portata e che, SE CI CREDI, ci correrai anche Tu, e proprio con chi più ami su questa terra !!!
    Ma mi darai ascolto …. una volta tanto ???
    O su questo tema doloroso, ci farai un altro post e rimanderai ancora i tuoi problemi ???

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    • Ma caro cavaliere, io non rimando i miei problemi, io rimando le soluzioni! I miei problemi sono tutti là, belli presenti, magari avessi potuto rimandarli!

      Darti ascolto? In che cosa si traduce il darti ascolto? Ora, non mi va di scendere troppo in dettaglio qui, ma io i miei passi li ho fatti (e ti assicuro che finché stai bene non ti accorgi di come (non) funzioni la sanità in Italia, ma appena hai bisogno apri gli occhi tutt’insieme!).

      Ieri in farmacia ho fatto la scorta di antidolorifici bomba, devo sopravvivere al viaggio che sto per fare (e, principalmente, godermelo). Al ritorno già ho predisposto altre strade da percorrere…

      Post su questo tema doloroso? Ma adesso che non c’è più socina bella che sghignazza sui miei post melodrammatici, che lo faccio a fare?

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  4. Avevo poco da dire, in questo contesto.. o non ero capace di dirlo: ma stamattina, ripassando e leggendo la tua ultima risposta, mi è venuto in mente che cosa e come dirlo.
    A cinquantacinque anni me ne sentivo novanta ( nello spirito, ovvio, non nel fisico, che ora invece è peggiore dei miei-suoi settantuno ): qualcosa mi riportò di colpo all’infanzia e all’adolescenza.. benefico trauma, i cui effetti durano ancora, per quanto altalenanti e smorzati quanto si conviene.
    I miei alti-e-bassi sono ormai proverbiali – anzitutto per me – ma quel giro di boa fece sì che qualcuno mi dicesse: “Ma tu hai un cuore da sedicenne”, altri: “Quel che mi piace di te è l’entusiasmo, che alla nostra età – la sua è un po’ maggiore 😉 – in genere non abbiamo più”.. e via discorrendo.
    Ecco: anche oggi, che i cinquantacinque sono scomparsi da tempo dietro l’angolo, so che, nel momento in cui mi sento più giù, non ci vorrà molto perchè dal basso quel misterioso meccanismo mi spinga nuovamente verso l’alto..
    Sono certa che tu e la maggior parte delle amiche, qui, sia tanto giovane “dentro” da lasciarsi contagiare dall’entusiasmo, qualunque sia il ragionamento o l’istinto che l’ispiri!
    Sursum corda!.. come diceva mia nonna! 🙂

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    • @amica: non so cosa ti abbia restituito grinta ed energia, spero che il miracolo avvenga anche per me. Mia figlia sostiene che io mi debba fare un compagno (magari vado al supermercato e lo ordino, insieme ai due etti di entusiasmo), il che se non altro significa cha ha finalmente abbandonato l’idea di rivedere me e il padre insieme (un piccolo progresso).

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    • @Barbara: perché, ne esistono di uguali? Non può essere dai, significherebbe pure che esistono due Lobot! Mamma mia, che stiamo rivivendo “I ragazzi venuti dal Brasile”??? 😯

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    • @Barbara: mi sa che hai ragione… sono partita e il suo cellulare si è improvvisamente rotto, per cui per chiamarla sono dovuta giocoforza passare per il cell del padre.

      Beh, diciamo però che, visto il mio numero, ha sempre risposto lei 😉

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    • Ecco, vedi, io avrei detto: bene quando lo avrai aggiustato fammelo sapere che così posso riprendere a chiamarti. Chiamarla a quello di suo padre non è stato un “giocoforza”, bensì una tua LIBERA scelta. Ed è sul perché di queste tue scelte che stanno continuando da vent’anni, che io lavorerei.

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    • E anche tu hai ragione, ma si dà il caso che io sia la madre, e che abbia a cuore di sapere come sta mia figlia. Ha risposto sempre lei, più di questo non poteva fare.

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    • PS: comunque alla maggiore età ce l’ho portata (festeggiata alla grande), al diploma ce l’ho portata, conseguito alla grande, adesso, in caso di bisogno, al primo posto c’è sempre lei, ma finché le cose procedono tranquillamente al primo posto torno ad esserci io, e ti assicuro che lo farò alla grande: considerando che ho realizzato come sarei assistita in caso di mancanza d’autonomia, sarà bene che l’autonomia cerchi di conservarmela il più a lungo possibile, farà bene a me e a lei.

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    • @Barbara: sai che siamo fortunati? Il cellulare ha ripreso miracolosamente a funzionare (un po’ come i calcoli del padre, miracolosamente dissoltisi nel nulla dopo la festa di compleanno).

      Ho una famiglia miracolata. 😀

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  5. Noooo! Non mi sembra un progresso da poco! Bene! 😀
    Auguri.. Sissi è sulla buona strada, finalmente! Evviva! (y)
    Quel che è avvenuto per me è la “storia” raccontata nei miei libri, né più né meno! 😉
    Per cui tu hai modo di ricostruirne almeno un po’.. 🙂
    Certo, niente che si possa comprare al mercato.. 😦 Ciao!

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  6. Puntuale, come un orologio a cucù …. svicoli dal tema che Tu stessa hai (ri)aperto : la tua stanchezza fisica e morale, i tuoi disturbi ( corde vocali, caviglia mal curata e trascurata …. sovrappeso, tempo avaro ), e l’ onnipresenza invasiva e nefasta di @attila a casa tua !
    Ebbene, cominciando dal simpatico cialtrone che, con ogni evidenza, deve aver fatto un voto che preveda la tua distruzione sistematica per opera sua, mi domando, e domando alle coppie separate con figli : dove sta scritto che il papà separato, per poter vedere il figlio/la figlia, si debba insediare nella casa di proprietà della ex compagna, sbafando, distruggendo, rompendo i coglioni fino all’ estremo limite alla sventurata cogenitrice ??? E fino a quando la figlia, che nel tuo caso è una ragazza splendida, intelligente e matura …. deve ancora insistere per vedere, lei che ora va per i vent’ anni, “papà & mamma” mano per mano, senza preoccuparsi minimamente di soppesare, lei che ti adora, quale effetto letale suo padre sta da anni ed anni perseguendo a tuo danno ??? Per l’ intelligenza e la sensibilità che @Sissi indubbiamente possiede, dovrebbe – a parer mio – essere lei stessa a buttare fuori dalla porta il papà a calci in culo, pur adorandolo come figlia : vuole vederlo ? Bene …. è libera di vederlo a casa del papà, al ristorante, al cinema, a teatro, in una breve vacanza ‘tete a tete’ con lui, ma difendendo con le unghie e coi denti l’ incolumità e la privacy della mamma ! I tuoi malanni : devi affrontare da capo il percorso sanitario, affidandoti a specialisti competenti …. dimenticando i cialtroni che hanno finito per aggravare il tuo stato di salute ! La dieta ??? Il sovrappeso, nel caso tuo, va affrontato con un dieta mirata, seria, rigorosa, piacevole e di facile attuazione …. a cui ti devi scrupolosamente attenere, senza interpolazioni e discussioni filosofiche sui regimi vegetariani ed altro : ora è per te urgente abbattere 20 …. 30 Kg. di peso, non ci sono santi, ma questo lo sai benissimo, ed è inutile tergiversare ancora . Infine … la coabitazione con tua figlia : deve umanamente essere finalizzata a rendere “agevole a tutte e due” lo stare insieme, @Sissi è ormai una donna e non può non sapere che la mamma, che corre per tutti e si rigira a destra e a manca per guadagnarsi la stozza per entrambe, DEVE AVERE I SUOI MOMENTI DI RIPOSO …. sacrosanti, DEVE RESPIRARE e cercare di risolvere i propri problemi senza ulteriori sovraccarichi figliali … anche quando si presentino vestiti d’ affetto coccoloso !
    Mi rendo conto che non è facile riprendere in mano la tua vita, @Diemme, non è per niente semplice slegare le innumerevoli corde che limitano le tue scelte, ma la soluzione è, ancora, alla tua portata …. CREDICI !!!

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  7. Grazie a te, @Diemme …. per come sei dentro di te ! 🙂
    Lo sai …. due sono gli aspetti esistenziali reali ( ed un Blog schietto e sincero, è più reale della realtà concretamente vissuta giorno dopo giorno … ) che mi fanno tremendamente soffrire, per i miei “principi inalienabili” :
    1° ) Dover ammettere che una Persona NON abbia racchiusa in sè, comunque e a prescindere, una parte meravigliosa, quella che chiamiamo “anima”, dove vivono valori tanto belli quanto spesso sconosciuti …. e, premesso questo principio per me “vitale”, accorgermi, nel corso della vita, che ci siano Persone malvagie o sceme, o cialtrone, o semplicemente ignoranti di sè stessi che questa parte non ce l’ abbiano, come sembrerebbe essere in @atty “The Tacchy” : per me, per i miei Ideali ( sì, con la “I” maiuscola … ), anche il più ributtante degli individui, accanto alla parte crudele, egoistica, narcisa e aggressiva, possiede una sua nobiltà …. anche se nascosta nei recessi più profondi e segreti dell’ anima sua . No, io non l’ ammetterò mai, è la mia Fede ultima …. è il mio sogno di un mondo migliore, da migliorare insieme, è la mia stessa vita !
    2° ) Accorgermi per esperienza vissuta, o per riflesso dall’ esperienza altrui, che io stesso NON RIESCO A FAR NULLA non dico per distruggere per sempre, ma almeno per lenirla un poco, verso chi soffra pene lancinanti come la tua, la sofferenza che ferisce, la solitudine non cercata, il dolore …. che talvolta smarrisce e/o uccide . Questa maledetta impotenza, questo mio non poter far nulla …. mi fà male, mi umilia …. genera in me un dolore aggiuntivo ….
    Ho un sogno, amica cara, fra i tanti che coltivo : c’ è una Madre e una Figlia … che vivono in una casa che la Madre ha acquistato, essendo separata dal compagno, facendo sacrifici e qualche volta rinunce . Questa Donna …. col suo lavoro, con le sue sole capacità, con la sua forza e senza aiuto di alcuno … ha cresciuto la Figlia, vedendola sbocciare in una Ragazza meravigliosa, bella dentro e bella di fuori …. una Ragazza tuttavia, che adora il papà ( come avviene sempre da parte delle figlie verso il padre … ), anche se costui vive all’ avventura, non riesce a far niente di buono, se non spassarsela non appena gli capiti qualche sventurata sotto le grinfie, scaricando sugli altri ogni problema ! Ebbene, nel mio sogno, quella casa diviene un angolo di paradiso …. vi si respira un senso di libertà per entrambe le due donne …. come un rifugio in cui, navigando in mari lontani, non si veda l’ ora di riapprodare, la Madre ritrovano la Figlia amatissima, ragione della sua vita, la Figlia ritrovando la Mamma, i suoi valori, il suo affetto incondizionato …. Entrambe le due Donne si rispettano reciprocamente, ognuna nel suo ruolo, si difendono insieme quando occorra, si aiutano a vicenda a mantenere una salute accettabile …. e non permettono ad alcuno di turbare quella pace dinamica, aperta al mondo, alle sue bellezze, alle sue incommensurabili possibilità per l’ una e per l’ altra, agli spazi inalienabili dell’ anima pulsante di tutte e due .
    Così … quando la Mamma si reca al lavoro, ed affronta i problemi che il lavoro le procura …. quando si sente piccola di fronte alle difficoltà, il pensiero della sua casa, e di sua Figlia che l’ aspetta, le infonde una forza nuova, una forza stupefacente, tale da renderla in grado di risolvere ogni problema …. e sorride, ed ingigantisce come Persona, all’ immagine di quell’ angolo di paradiso che lei stessa, col concorso della Figlia, è riuscita a creare e a preservare .
    Si dice che i sogni muoiano all’ alba … ma questo sogno NON impossibile, questo sogno alla tua portata, se Tu ci credi e lo coltivi sempre …. non teme nè alba, nè notte, nè inverno, nè estate …. Coraggio !!!! 🙂

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  8. Sarà perchè ho una paura matta delle malattie ma al primo posto metto sempre la salute. Subito dopo l’entusiasmo. Sto per riprendere il mio lavoro e non ti nascondo che ogni settembre la mia preghiera, il mio pensiero sono sempre gli stessi: salute, lucidità ed entusiasmo. Per i bambini che mi sono stati affidati che per me.

    Dai, forza e coraggio che arriva l’autunno, splendida stagione! (qui sta piovendo e mi piace tanto).

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    • @ili6: salute, lucidità ed entusiasmo: hai proprio ragione, a pensarci bene corrispondono esattamente anche alle mie di priorità, tali e quali.

      Splendida stagione l’autunno? Insomma… io amo primavera ed estate, l’autunno poi quasi non esiste più, l’inverno è duro…

      Io, da quando a fine ottobre tolgono l’ora legale, stringo i denti e sto a testa bassa a tentare di sopravvivere fino a che non la rimettono (ti piace la pioggia??? Forse anche a me, quando sto a casa con quella bella sensazione d’essermela scampata 😉 ).

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    • Pensa qui, che in tutta l’estate conto sulle dita di una mano sola i giorni che non è piovuto!
      Quanto all’ora legale, io, come è noto, sono contro la pena di morte, ma un pensierino per il bastardo che l’ha inventata lo farei davvero: lì una bella condanna per crimini contro l’umanità ci sta proprio tutta.

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    • @Barbara: cara Barbara, mi sa che io e te non litigheremo mai per un uomo ma, dovessimo vivere a stretto contatto, litigheremmo per tutte le altre cose! Io adoro l’ora legale, e a chi l’ha inventata erigerei un monumento! 😀

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    • se mi piace la pioggia? certo che sì! Qui in Sicilia facciamo le danze propiziatorie affinchè ogni tanto piova. E l’autunno, coi suoi colori, con le temperature miti, coi doni della natura, lo adoro. Da me dura tre mesi pieni.
      Sull’ora legale la penso come te: la terrei tutto l’anno ma capisco che in inverno avere ancora buio alle 7.00 del mattino è un problema per chi va a lavorare presto. Quindi pace con Barbara, facciamo 8 mesi contro 4, giusto giusto per l’inverno, e non se ne parla più 😉

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    • Ho capito, è un complotto contro di me, mi volete morta. Mi appellerò alla Corte Internazionale dell’Aja, vi farò processare insieme a Milosevic e vi farò condannare a 300 frustate ciascuna, da somministrare personalmente da me medesima (scusate, ma secondo voi l’ora legale aumenta le ore di luce? L’unica cosa che aumenta sono i problemi del ritmo individuale, i problemi intestinali dal momento che violenta il corpo costringendolo a cambiare brutalmente gli orari, appena arriva la primavera e si comincia ad alzarsi col chiaro torni a doverti alzare che è ancora notte – accendendo la luce e consumando corrente in più. L’ora legale è davvero un concentrato di sofferenza, fisica e spirituale).
      PS: Sicilia dove?

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    • Ma tanto quando mi alzo sto in casa, ora che mi doccio, mi vesto ed esco il sole è già sorto, e se non è sorto sorgerà. La sera invece, il buio già alle cinque è istigazione al suicidio.

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    • oh, Barbara, chiedo venia ma non capisco: con l’ora legale nel pomeriggio hai un’ora in più di luce naturale, mantenendo le stesse abitudini dell’ora solare. Ma a che ora ti alzi al mattino?
      300 frustate?? Ahooooo, miiiiiii…zzica! Il colpevole fu Benjamin Franklin. In fondo la sua idea fu geniale: meno sonno e più risparmio sfruttando la luce naturale del sole. Scoprì l’acqua calda… Ma più del sonno perso mi preoccupano le 300 frustate…facciamo 6 mesi e 6 mesi?
      🙂
      ps: Catania

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    • Adesso mi alzo quando mi pare, finché ho lavorato quando avevo la prima ora dovevo essere a scuola alle sette e trequarti; l’ultimo anno ci hanno tolto il parcheggio per farci un’altra scuola e quindi dovevo camminare per un buon mezzo chilometro, fai conto tu. E per tutto il primo e l’ultimo mese di ora legale bisognava tenere la luce accesa in classe, con un mostruoso spreco di corrente, che ovviamente non poteva essere recuperata dato che non c’era lezione al pomeriggio. Mantenendo le stesse abitudini – cosa ineludibile per chi lavora – hai un’ora di luce in più il pomeriggio e un’ora di luce in meno la mattina. E al mare quando andavo in spiaggia alle sette di mattina battevo i denti perché erano le sei. E quando andavo a fare la mia passeggiata dopo cena invece che la luna e il cielo stellato avevo il sole: schifezza su tutta la linea. No, niente sconti, le frustate te le meriti tutte.
      Catania?! Ooooohhhh! La patria dei miei avi! Vengo a trovarti!!

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  9. Eppure io la trovo così semplice, come scelta, perchè di scelta si tratta.
    Arriva un giorno nella tua vita in cui ti guardi indietro, ti fermi un istante, ti guardi avanti e pensi…
    ok, è arrivato il momento di decidere.
    Cosa voglio fare della mia vita, che persona voglio essere??

    e sei lì con un foglio bianco di fronte a te e con una matita in mano.

    Con quei due elementi puoi fare quello che vuoi, devi solo scegliere.

    Se ti sei ascoltato in passato, se ogni tanto ti sei fermato a riflettere
    se ti ricordi quando hai riso perchè hai riso, quando ti sei sentito felice perchè ti sei sentito così
    se ti ricordi quando hai pianto perché lo hai fatto, quando ti sei sentito morire dentro perchè ti sei sentito così

    saprai cosa fare con quel foglio e quella matita.

    Puoi sempre scegliere!!

    Puoi disegnare una strada e cercare di seguirla,
    puoi disegnare mille strade e cercando di seguirne una, sapere che ce ne sono altre dieci pronte nel caso
    quella strada risulti impossibile da seguire
    Puoi prendere la matita e bucare o strappare il foglio, puoi farlo

    e puoi anche prendere la matita e il foglio, metterli in tasca e riempire il foglio piano piano, giorno dopo
    giorno senza pensare a quando finirai di riempirlo

    Puoi sempre scegliere!!

    Io credo che in qualasiasi situazione, in ogni momento nella vita, se pensiamo che possa esistere anche solo una
    piccola possibilità che accada quello che speriamo, desideriamo, sognamo allora abbiamo il dovere di crederci,
    se non altro perchè se non lo facciamo saremo noi a decidere che quella possibilità non ha ragion d’esistere e saremo
    noi a creare l’impossibile.

    Siamo noi a creare i nostri limiti. Ciò non significa che non abbiamo limiti, che non ci siano cose che non si possono fare
    ma il fatto che noi non possiamo in quel momento o nel corso della nostra vita non vuol dire che siano impossibili.

    Non è la vita che determina la possibilità.

    Non ho mai capito che senso possa avere rinunciare a sogni, ideali, idee, ambizioni o speranze.. inseguire non costa nulla,
    rendersi conto che si potrebbe non raggiungere l’obiettivo ha lo stesso prezzo, continuare a farlo con la consapevolezza
    che se esiste solo una piccola possibilità noi saremmo lì, e che se non esiste noi saremmo stati li nel caso fosse esistita
    è altrettanto gratuito.. quindi perchè decidere di non farlo???

    Io vivo di ottimismo, se questa filosofia di vita può esser chiamata così, perchè per la persona che sono oggi è l’unico stile
    di vita che mi permette di essere in pace con me stesso, di vivere ogni giorno con l’orizzonte di tutti i miei sogni e desideri
    sempre lì, davanti a me, a portata. Oggi guardo di qua e trovo quel sogno, domani di là e trovo un altro sogno.

    Ogni giorno davanti a me ho sempre tanti orizzonti da scutare e tante strade da poter provare a percorrere e ogni cosa che faccio
    nel mio tempo è indirizzata ad unire quella parte di orizzonte con me stesso, e in ogni giorno che vivo
    so che quell’orizzonte potrebbe o avvicinarsi o ampliarsi di nuovi sogni, nuove idee, nuovi desideri e nuovi obiettivi.

    E a chi pensa che io viva da illuso posso dire che sarò più felice io nei miei giorni da illuso che molte altre persone
    che non avendo mai inseguito un’illusione probabilmente ha anche rinuciato a viver d’emozione.

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    • @Erik: grazie Erik, grazie davvero con tutto il cuore del tuo intervento.

      Io sto in un momento da una parte difficile (ma quando non lo è stato) e da una parte di grande cambiamento. La differenza rispetto ai momenti di crisi precedenti è che la salute sta reclamando i suoi diritti, ed è un altro fronte che si è aperto. Spero di uscirne, e le tue parole sono di grande conforto.

      Anch’io non ho smesso mai di illudermi: un mio amico, razionalista/ateo/scettico, mi disse una volta che io non sono credente, ma credulona. Io credo a tutto, e me ne vanto. Tutto sommato non me ne sono mai pentita.

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  10. Figurati, pensa che io mi ritengo discretamente ateo/scettico come il tuo amico e nel mio modo di intendere razionalista eppure sono stra convinto di quello che ho scritto… visto che ricordo tu esser un informatica.. ribadisco, è semplice, è booleano. Scegli sempre la strada che ti dà anche una minima possibilità.

    Senza conoscere granche di te, mi sento di poterti dire ch ogni grande cambiamento è inevitabilmente una sofferenza e include grandi difficoltà, ma è un percorso inevitabile di ogni individuo che non è statico (per sua volontà o meno) e porta con se SEMPRE più cose positive che negative, il fatto è che spesso non siamo obiettivi e attribuiamo pesi differenti alle due, facendo pesare 10 kg un chilo di cose negative e 1 chilo 1 chilo di cose positive… 🙂

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    • @Erik: è un po’ come il tempo… le ore piacevoli passano con una velocità diversa da quelle sgradevoli. Che devo dirti, caro Erik, ti ragguaglierò su come andrà avanti la questione: il momento, non te lo nego, è davvero difficile.

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