Sparate a salve!

lo stesso giorno del compleanno

Signori, fa caldo, il tasso di umidità è caduto in catalessi pure lui, io ho qualcosa come dieci lavatrici (come minimo) da stirare ma qualcosa mi dice che non lo farò, allora mi è venuta un’idea: facciamo una gara a chi la spara più grossa?

59 thoughts on “Sparate a salve!

  1. Vera. Ho assistito personalmente.

    Al distributore. Il benzinaio al cliente: “Buongiorno, le faccio il pieno?”. Il cliente, dubbioso: “Il pieno? Non so se sta, non è molto che l’ho fatto”. 🙄

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    • @Marisa: io ne ho detta una – quando non c’era internet… – che sembrava grossa, ma avevo i miei buoni motivi.

      “Mi dai il tuo numero?”
      “Mi trovi sull’elenco”,
      “No, dammelo tu, non ho ancora disfatto l’albero!” (gli elenchi del telefono, opportunamente rivestiti di carta argentata, erano stati usati come base per l’albero di Natale).

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    • @luporenna: la sapevo, ma no, non vale: su Israele ed ebraismo le sparano talmente grosse che significa vincere facile!

      Es.

      “Ma come fate voi ebrei a fare i figli?”
      “Come tutti gli altri suppongo!”.
      “Ma se ai maschi glielo tagliano appena nati!!!” 😯

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  2. Io invece racconterò una storia un po’ lunga. Mi permetto di raccontarla perché è tutto documentato, altrimenti non mi azzarderei. Avevo 42 anni quando un giorno mi sono accorta di una erosione a un capezzolo. O meglio, un bel giorno mi sono decisa a prendere atto, a diventare cosciente, di questa erosione, che era lì da un bel po’. Un’erosione a un capezzolo è sintomo inequivocabile di un cancro al seno. Ho aspettato ancora un po’, poi mi sono decisa ad andare a farmi vedere. La ginecologa ha palpato per bene ma non è riuscita a sentire niente; in ogni caso mi ha ovviamente mandata a fare l’ecografia, e lì si è visto. Non risultava alla palpazione perché era molto profondo, ed era lì che ghignava nello schermo. Mi hanno dato appuntamento di lì a un mese per controllarne l’evoluzione e fare la biopsia. E io ho detto no, basta. Ho combattuto troppe battaglie, adesso basta, sono stanca, non ce la faccio più, mi arrendo. Creperò, pazienza, capita a tanti, non sarà la fine del mondo se capita anche a me, ma battaglie basta.
    Depressione totale. Disperazione nera. Vuoto assoluto. Per una settimana. Poi una sera – era il lunedì di Pasqua – mi sono come riscossa. Mi è montata su una rabbia, ma una rabbia di quelle capaci di spaccare tutto. L’ho guardato in faccia (il cancro. Qualunque cosa possa significare). Gli ho detto: stammi bene a sentire: io sono arrivata a quarantadue anni con un corpo perfetto. Io non me lo lascio distruggere. E tu te ne devi andare. E ricordati che questa battaglia la vinco io.
    Due giorni dopo l’erosione era scomparsa. Tre settimane dopo sono andata al controllo. Sono stati lì a manovrare l’aggeggio per un tempo infinito: “Dove diavolo è finito?” “Eppure c’era”. “Hai qua le immagini del’altra volta?” “Sì, eccolo qua”. Vabbè, non c’era più.
    Poi due anni dopo è arrivato il cancro al collo dell’utero, ma quella è un’altra storia. Tanto si sa che noi vecchie streghe siamo immortali.

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    • Io credo nel potere della mente di creare e sconfiggere le malattie. Purtroppo è un potere che non conosciamo e che, soprattutto, non sappiamo usare, per cui è più frequente il crearle che il guarirle.

      Bene che sia andata così, almeno quella prima volta. Per la seconda, immagino un calvario, ma eccoci qui 🙂

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    • Dici che il cancro (delle dimensioni di una noce) era troppo piccolo? Vuoi che ti racconti di quando mi sono tirata un calcio a una mano da sola? O di quando a 17 anni ho pilotato e fatto le acrobazie? O preferisci qualche altro campo? Dimmi tu, io di storie ne ho tante (vuoi salire? Te ne posso dare una)

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  3. Dopo il commento di Barbara è difficile stemperare, ma ci provo:
    qualche anno fa mio marito, che fa pesca subacquea trova un cellulare sott’acqua. Esce con questo cellulare in mano e fa: “Ma ti rendi conto di cosa si trova in mare?!? Questo chissà chi l’avrà perso…” E io: “Accendilo e prova a chiamare, così sentiamo chi ti risponde!” 🙂
    Il problema è che non era una battuta, mentre lo dicevo ero proprio convinta.

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    • Ma non è una battuta tanto peregrina: il cellulare di mia figlia, lasciato in tasca ai jeans nella cesta della biancheria sporca, è stato lavato, insaponato, risciacquato e centrifugato, ed è uscito dalla lavatrice che ancora funzionava!

      Comunque io faccio di peggio, quando mi suona il cellulare in borsa e non riesco a trovarlo, che mentre continua a suonare io penso “Oddio, non c’è, non è che me l’hanno rubato???”.

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    • Questa sì che è una battuta vera!

      Beh, anch’io ne combino, specie quando i miei figli per scherzo mi cambiano la suoneria e io lo lascio suonare pensando che sia quello di qualcun altro…

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    • Anch’io… aggiungendoci: “Ma chi è questo rompic… che lascia squillare il telefono e non risponde? All’anima dell’educazione!” (salvo poi farmi piccola piccola quando realizzo che è il mio… ).

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  4. Una volta sono entrato in farmacia con una persona di famiglia (una “volpe” della quale non posso fare il nome). Lei voleva pesarsi, allora e salita sulla bilancia. A quel punto le ho detto: “Sei vuoi pesarti con precisione devi toglierti le scarpe, però” « Hai ragione » ha risposto lei. Le ha tolte ed è risalita sulla bilancia con le scarpe in mano. (e non sapeva della scenetta simile che circolava in tv).

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  5. Spiaggia di nudismo.
    Un signore si ferma davanti una donna che stava stesa sullo sdraio.
    – Ma signora mia. Quanto sono contento di rivederla.
    – Già – disse lei alzando la testa – si vede pure…

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  6. @ Barbara

    E che dire dell’orecchio chiuso dentro la portafinestra? A me è capitato due volte. 😦

    @ Diemme

    A scuola, durante l’interrogazione di storia (A= allievo; D= docente, cioè io)

    D. Cosa mi sai dire delle guerre persiane?
    A. Delle guerre nulla ma so tutto sui tappeti.
    D. Guarda che per fare il vucumprà non serve il liceo. 😆

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  7. Perché, c’era un premio? 🙄

    Me n’è venuta in mente un’altra, sempre scolastica.

    Facevo lezione sulla vita di Gesù, per storia. Un allievo (che poi ho scoperto essere figlio di un diacono) interviene con una di quelle domande che non vorresti mai ti facessero, specialmente se non insegni religione.

    A, Ma perché Maria è detta vergine se ha partorito?
    D. Perché ha concepito Gesù senza avere rapporti sessuali, quindi era vergine.
    A. Appunto era, ma se una partorisce, non è più vergine, dopo.
    D. (dopo qualche secondo di riflessione): Non è l’uscita che conta, è l’entrata. 😯

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    • Scusami sai, già eravamo in clima di miracoli, con l’immacolata concezione, un miracolo più, uno meno! E poi, qualche pastore abile chirurgo ci sarà stato, non ti pare?

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    • @Marisa: in uno dei vangeli apocrifi comunque viene raccontato che dopo il parto la madonna ha avuto non so che problema ginecologico ed è stata chiamata un’ostetrica che ha infilato la mano per visitarla e ha detto porca vacca, ma questa è tornata vergine di nuovo! Perché per miracolo divino l’imene si è riaggiustata e lei è tornata anche materialmente vergine.
      @Diemme: guarda che l’immacolata concezione non ha niente a che vedere col concepimento di Gesù.

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    • Beh, se era un prof di religione come il mio collega, che si è sposato che la figlia andava all’asilo, non so se in tema di verginità se la sarebbe cavato troppo bene.
      PS: non male l’orecchio nella portafinestra. In quanto al tema “scuola” comunque io in gita scolastica a Trento mi sono persa due scolare.

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    • @Barbara: beh, dov’è il problema? Il futuro marito non credeva che fosse davvero vergine e ho voluto verificare. Superata la verifica, giusto il tempo di preparare le carte con i tempi della nostra burocrazia, lui l’ha sposata, e allora?

      A proposito di perdersi le persone, ogni tanto trovo al supermercato qualcuna che si è perso il marito e lo va a ricercare: io questo autolesionismo proprio non lo capisco! 😆

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    • Mi viene in mente un pezzettino di un film che ho visto tantissimi anni fa. Una tizia, con la valigia, arriva dalla madre e annuncia: “Ho lasciato mio marito”. E la madre: “Eh, hai fatto bbene”. La figlia, stupita, dice: “Ma… se non l’hai neanche mai conosciuto…” E la madre: “Embè, chevvordì, sarà sempre un marito, no?”

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    • Grande la mamma, quando si dice la saggezza!

      Una mia amica – tra le altre cose docente di psicologia all’università, quindi in teoria ne avrebbe dovute sapere più dell’augusta genitrice – mi raccontava che la madre le sconsigliò di risposarsi dicendo: “Hai buttato via un due di spade per prenderti un due di bastoni?” “Ma mamma, lui è tutt’altra persona!”

      “Macché tutt’altra persona!” contestò sua madre “so’ tutti scartine!”.

      A distanza di anni, la figlia si ritrovava ad ammettere che tra il primo e il secondo marito tutta ‘sta differenza non c’era, e quante ne ho sentite lamentarsi che, a saperlo, si sarebbero tenute il primo!

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    • Beh, se era docente di psicologia aveva tutte le carte per saperne e capirne meno di sua madre, della fruttivendola, del calzolaio, dello spazzino, della sguattera… A parte questo, a saperlo non sarebbe stato meglio non prenderselo affatto, quel primo? Non è che glielo abbia ordinato qualche dottore.

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    • Uno che prescrive il matrimonio andrebbe condannato a morte per crimini contro l’umanità. (Come diceva quel tale: io sono contro la pena di morte, ma quando ci vuole ci vuole!)

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    • Primo: io di nessi col matrimonio non ne vedo neanche l’ombra.
      Secondo: io a uno schifoso maiale che mi avesse insultata con un suggerimento tanto volgare, perfetto emblema del più becero veteromaschilismo, come minimo due mesi di prognosi riservata ci puoi giurare che li avrei fatti fare. E stavolta chiudiamo davvero.

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  8. Qui non potevo far altro che ridere, sorridere, sganasciarmi, rabbuiarmi, “perplimermi”, sentirmi inadeguata e ringalluzzirmi, alternativamente, a seconda dei casi.. ma mettermi in lizza, questo mai!
    Non sono all’altezza che di apprezzare sia il post che i commenti, ma nulla di più.. 😦 😀 😉
    Indi mi taccio..
    Grazie e alla prossima!

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    • @amica: sai che a me il verbo perplimere piace? Non esisterà, ma mi piace. Non esisterà, ma dovrebbe, sennò perplesso da dove lo facciamo derivare?

      Aspetto la prossima 😉

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  9. Ah.. magari mi ci penso.. certo qualcuna devo averla, ma in questo momento tutto tace ( sarà per la buriana, breve ma violenta, che ha appena infuriato qui.. spero abbia davvero portato via con sè un po’ di afa.. non voglio mica morire )..
    Non posso dire “morire giovane”, ma – si sa – a pagare e a morire c’è sempre tempo, però io mi trovo d’accordo solo sulla seconda parte del’assioma. La prima.. NO, non mi appartiene!
    Sono una specie di Eligia-la-ligia, ma, siccome qui non c’è niente da ridere, stop.. punto, e ciao!

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    • @amica: pure io sono, qui si dice così, “pagatora”, però capita a volte che non sia la strategia migliore (prima, mai: “Chi paga prima è mal servito” 😉 ).

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  10. Eh, questo lo abbiamo sperimentato almeno due o tre volte, nella vita: mio marito è perfino peggio di me.. non sarebbe dovuta bastare la prima facciata? 😦
    No, lui, diabolico, perseverò, prendendone qualche altra, che poi cercava di minimizzare.. :-/
    Repetita iuvant? Ma quando mai.. 😛

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