A tutela di vegetariani e vegani

yin e yang frutta cereali e verduraCari amici,

sono tre giorni che non scrivo e non è un caso. Con la pargola in vacanza, credo che sia la prima volta da quasi venti anni a questa parte che ho del tempo per me.

Ho ritrovato le vecchie energie, sono riuscita a vedere amici che non vedevo da tempo, anche se sto soprattutto a casa visto che, in stato di abbandono per l’appunto da un ventennio, ha disperato bisogno di cure, attenzioni e manutenzione (quelle impossibili ad agosto per intenderci).

Che c’entra tutto questo col titolo del post? Assolutamente nulla solo che, leggendo finalmente gli articoli che avevo aperti da un po’ e su cui non mi ero riuscita a soffermare mi è capitato questo disegno di legge per tutelare vegetariani e vegani, che ha tutta la mia approvazione.

Voi che ne pensate?

151 thoughts on “A tutela di vegetariani e vegani

  1. Confesso di non aver letto il disegno di legge perchè le leggi mi annoiano molto…
    Però ho letto che ti stai, finalmente rilassando, riuscendo a trovare del tempo per te… e questo mi fa felice..
    Ti abbraccio forte forte, Diemme…
    Un bacio…

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    • @Deborath: in breve la legge obbligherebbe i luoghi di ristorazione ad avere un menù adeguato ai vegetariani (e completo e bilanciato dal punto di vista nutritivo) e agli istituti alberghieri e simili non solo di insegnare anche la ristorazione vegetariana e vegana, ma addirittura prevede l’obiezione di coscienza per quegli studenti che non volessero cimentarsi nella preparazione di piatti con ingredienti animali.

      Un abbraccio forte a te, io continuo a “rilassarmi” (vale a dire, occuparmi di casa a tambur battente!).

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  2. guarda io sono diventata vegetariana da poco, e per motivi di salute, e ti dirò che sto veramente bene! La cosa che mi stupisce tanto è che tutti pensano che domani morirai per carenza di qualche vitamina. Assurdo. Inventare un proposta di legge però mi sembra altrettanto assurdo. Basta solo un po’ di buonsenso. non trovi?

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    • boh per il momento mi sembra di vivere benissimo e di non aver problemi ad alimentarmi e fino ad ora nessuno mi ha sparato scambiandomi per un cerbiatto perso nel bosco 🙂

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    • @17lastella: non hai problemi ad alimentarti fuori casa in maniera corretta ed equilibrata? Io so che i vegetariani, quando vanno al ristorante, finiscono col mangiare pasta al pomodoro e verdure grigliate, senza possibilità di apporto proteico. Spararti addosso??? E cosa della mia risposta ti ha ispirato questa osservazione? 😯

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    • sinceramente non vado a mangiare tutti i giorni al ristorante, io soffro di allergie alimentari e nonostante questo non ho mai avuto molti problemi ad uscire a cena. Per una volta si può pure mangiare un piatto di pasta, se esco è per la compagnia. Per divertirmi. Oltretutto a milano non ho trovato particolari problemi a seguire un menu vegetariano, ho trovato anche l’insalata col tofu 🙂
      Spesso mi accorgo che i vegetariani si sentono “braccati” o hanno manie di persecuzione verso chi mangia la carne. Per questo ti ho detto del cerbiatto 🙂

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    • @17lastella: io invece fuori ci mangio spesso, praticamente sempre, e ho difficoltà, tant’è vero che non sono diventata completamente vegetariana per non incorrere in carenze nutrizionali (rimane il principio, che sarà pure egoistico, che tra la vita del merluzzo, o del pollo, e la mia, preferisco pur sempre la mia). Sarebbe bello poter avere un alimentazione completa e ben bilanciata anche mangiando continuativamente fuori casa.

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  3. I tanti lavoretti che hai da fare in casa mi hanno fatto pensare ad un servizio dei giorni scorsi sulla tv locale, riguardante la nuova professione dei “mariti in affitto” proprio per provvedere ad una disparata gamma di attività, che non sempre tutti riescono a fare compiutamente.
    Chiaramente non ho immaginato l’esimio @Attila, se pur non marito, per quel ruolo!
    Caso mai, molto adatto a creare svariate premesse per ricorrere a quel tipo di intervento, anche se non mi pare ci fossero color che aggiustavano i piatti o nemmeno li lavavano!
    Ciao carissima, bacioni e buona settimana!

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    • @Sergio: sì, conoscevo quest’iniziativa dei mariti in affitto (solo per i lavori diurni però 😆 ) e sì, Attila decisamente non sarebbe consigliabile – date le sue due mani sinistre, ognuna con cinque dita pollici -, però per tutti c’è posto al mondo, e come procacciatore d’affari sarebbe davvero eccellente! 😉

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    • So che si tratta di servizi diurni, ma di questi tempi, mica si può dar per scontato che in qualche caso non possa diventare full time!
      E’ notorio che nella fantasia femminile siano proprio quelle le figure che offrono i più frequenti spunti conrnificatori! Allora Attila non l’hai sposato perché non aveva l’anulare al quale infilare la fede!

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    • @Sergio: eh sì, deve essere per quel motivo che non l’ho sposato, ti pare ce ne potessero essere altri? 😆

      Per il resto hai ragione, si comincia col part time, poi da cosa nasce cosa… 😉

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  4. Teoricamente è un’iniziativa motivata, all’atto pratico aggiunge nuove norme, nuovi obblighi, nuove sanzioni.. e di tutto ciò non si sente alcun bisogno (anzi si sentirebbe il bisogno di sfoltire l’esistente).
    Sono personamente contrario a trasformare ogni esigenza particolare in diritto: meglio l’affermazione di una generale regola di buon senso lasciata alla ragionevolezza delle parti o anche legata alla convenienza economica.
    Preferirei far diventare premiale la preparazione di pasti vegetariani e vegani, piuttosto che sanzionare con legge la loro mancata o imprecisa predisposizione. 😉

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    • @Enrico: per i vegetariani potersi nutrire diventa un’esigenza, e quindi mi pare giusto sia regolamentata, visto che il buon senso e il rispetto per gli altri, soprattutto in commercio, non mi pare portino tanto lontano.

      Sfoltire l’esistente sì, tagliare via tutte le normi inutili, ridondanti, contraddittorrie, ma magari proprio per far posto a quelle invece utili o necessarie.

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  5. Sul fatto che gli allevamenti intensivi siano una sciagura, non ci piove. Così come non ci piove sul fatto che gli interessi economici sono stratosferici.
    Occorrerebbe approfondire qual è stata la politica delle multinazionali e dei governi in questi decenni nell’impoverire i contadini e farli “industrializzare” forzatamente.
    Ho qualche dubbio sull’art. 4. Credo che occorrerebbe educare a un corretto (e quindi moderato) consumo di carne.
    Ciao

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    • @aquila: dipende se la tua scelta è di tipo salutistico o etico. Per la salute, moderare il consumo, ma se la scelta è etica, il consumo non può che essere bandito: come ti sentiresti tu a mangiare solo un ditino di neonato, piccolo piccolo, e solo raramente? O fosse pure un adulto, macellato per nutrirti?

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    • un disegno di legge del genere mi sembra inutile e, per certi versi, dannoso. in tutte le mense italiane (almeno in quelle che ho frequentato e che conoscenti/amici hanno frequentato) è prevista (e segnalata) la presenza di piatti vegetariani. per quanto riguarda il vagano, ho trovato solo dei vegani a sostenere che l’alimentazione vegana non sia, alla lunga, dannosa, quindi promuovere campagne (dis)informative come proposto nell’articolo 6 mi sembra abbastanza criminale. sollevare la questione dell’evitare la violenza sugli animali, poi, mi sembra una cosa del tipo “meglio mai nati che nati per diventare cibo”. per carità, sono punti di vista che posso rispettare, ma da qui a portarli avanti per legge mi pare ce ne corra. e poi, come sempre, mi indigno a leggere “è dimostrato” senza specificare da chi e come (o, nell’unico caso in cui si scelga di citare una fonte, questa sia riportata solo ed esclusivamente in modo incompleto e evidentemente manipolatorio). è una cosa che mi fa andare fuori di testa, e non solo in questo caso, ma per qualsiasi argomento dall’estrazione del petrolio alle spore dei funghi.

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    • @goldie: io concordo con la posizione vegetariana, uccidere degli esseri viventi per cibarsene è terribile, anche se dobbiamo riconoscere che è il ciclo della vita, che tutto il resto della natura funziona così, che pesce grande mangia pesce piccolo e, non ultimo, noi stessi finiremo mangiati, e in maniera alquanto disgustosa.

      Nell’alimentazione vegana non credo, davvero poi ci manca solo di aspettare sotto gli alberi che cadano i frutti per non danneggiare la pianta cogliendoli. Io a mia figlia ho detto, a brutto muso: “Guarda che tra la tua vita e quella del merluzzo io salvaguardo la tua, e mi sembrerebbe solamente idiota da parte tua non fare altrettanto”.

      Lei è donatrice, finché si sente bene e i valori del sangue sono tutti a posto per me può continuare. Poi, purtroppo, l’ultima parola sarà sempre la sua, oramai è maggiorenne… 🙄

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    • è un bene che sia donatrice: almeno è costantemente sotto controllo medico. La dieta vegetariana ben bilanciata non è problematica per chi ha un fisico sano e non ha particolari carenze, mentre quella vegana è rischiosa per tutti. resto dell’idea che una scelta “etica” personale debba, per l’appunto, restare confinata nell’ambito personale senza introdurre decreti o norme, anche perchè non vedo tutta questa problematica nel nutrirsi fuori: dopo la tua risposta ad alcuni commenti ho fatto mente locale sull’ultimo ristorante in cui sono stata (specializzato in carne, tant’è che, inorridite pure, mi sono mangiata una magnifica tartara…) ma l’idea della pasta al sugo per i poveri vegetariani mi sembra fuori luogo, anche perchè oltre a un primo a base di ragù ed uno ai frutti di mare, gli altri 4 primi proposti erano totalmente vegetariani, e quel ristorante non è certo un’eccezione!

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    • Concordo pienamente: propaganda spacciata per informazione, discorsi fumosi costruiti apposta perché il fumo ne nasconda l’assoluta inconsistenza, idee personali – non di rado alquanto deliranti – spacciate per dati scientifici contando sul fatto che la pigrizia impedisce di andare a verificate. E’ gente pericolosa, che andrebbe fermata.

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  6. Cosa ne penso ?
    Plaudo al disegno di legge e sono contento per vegetariani e vegani, basta che queste due categorie non vengano a stressare me.

    @Diemme: sono contento di sapere che finalmente ti stai rilassando. 🙂

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  7. beh, per un quasi-vegetariano, son belle notizie… peccato che in francia invece (a tutela degli allevatori) non si contempla un menù vegetariano nelle scuole, anzi carne morta a manetta… peccato, sia eticamente che salutisticamente.

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  8. “dipende se la tua scelta è di tipo salutistico o etico”
    Ecco, qui sta il punto.
    Ognuno è libero di fare le scelte etiche che vuole, purché non siano gli altri a pagarne il prezzo (a meno che non siano chiaramente concordi nel farlo).
    Ognuno è libero “eticamente” di non mangiare animali e/o loro derivati, ma non vedo perché lo Stato (cioè anch’io) debba sobbarcarsi oneri per garantire un pasto vegetariano o vegano nelle mense.

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    • @Aquila: ma in questo caso sono gli altri a pagarne il prezzo, e cioè gli animali, che sono esseri viventi e senzienti, e questa non è una questione di opinione.

      E poi lo Stato, che mi sembra che si sobbarchi le spese – a nostro carico – di ben altri parassiti e papponi, mi pare che coi pasti vegetariani ci risparmierebbe, visto che che legumi e uova sono notoriamente più a buon mercato della carne (e quindi sei tu che usufruisci di più delle tasse che pagano anche loro, tiè! 😛 ).

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    • @Barbara: sul veganesimo mi trovo d’accordo con te, non mi va proprio giù, lo ritengo estremo e poco equilibrato, checché ne dicano e ne vogliano “scientificamente dimostrare”.

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    • Sul cannocchiale c’era un blog – non so se ci sia ancora – che si chiamava veganblog e che andava in giro a spammare per tutti i blog per fare propaganda all’alimentazione vegana (che poi per me “alimentazione vegana” è un ossimoro). Gli ho chiesto una volta, due volte, tre volte di smettere, poi li ho messi in black list. Che posso anche capire – non dico sopportare, ma almeno capire sì – che uno possa cercare di sensibilizzarmi sulla questione di uccidere gli animali, ma che uno mi venga a scassare i marroni perché ritiene che quando la gallina ha fatto l’uovo quello debba restare lì per terra a marcire, no eh!

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    • @Barbara: quello secondo me è delirio, e infatti te l’ho detto, a me i vegani non piacciono. E’ vero pure, argomento a cui si appella mia figlia, che le galline vengono spesso tenute in condizioni ignobili per aumentare la produzione di uova, ma noi compriamo quelle biologiche e con queste abbiamo risolto il problema: ripeto, l’intenzione non è di far marcire l’uovo, ma di non far vivere la gallina in condizioni ignobili.

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    • Sempre tenendo presente che quella del “biologico” in una percentuale di casi che non sono in grado di quantificare ma che è comunque consistente, è una bufala gigantesca. Non a caso qualche tempo fa ci sono stati diversi morti per un’infezione da batteri provenienti da coltivazioni “biologiche”. Cosa che comunque non ha fatto venir meno la fede nei parrocchiani della Santa Coltivazione Biologica, perché, si sa, la fede è la fede, e coi fatti ha decisamente poca attinenza.

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    • A me la storia del biologico fa sorridere. Penso a chi coltiva per rivendere i prodotti e penso a quello che accade nel mio orto. Semino qualcosa e corrono le formiche per portarsi via i semi. Quello che si salva viene mangiato dalle lumache, e già sto vedendo compromessa la possibilità di avere un raccolto abbondante. Le piante che non vengono trattate col medicinale vengono attaccati da parassiti vari, e da pianta malata non vengono fuori frutti sani. A volte il vermetto è già dentro la frutta che questa è minuscola. E non posso vendere nemmeno questa. Alla fine come è stato trattato il frutto che ritrovo al supermercato con la scritta “biologico”? Se hanno usato qualcosa per farlo arrivare sano alla mia tavola(svuotandomi il portafoglio), sono certa che il rimedio non sia peggio della cura?
      Anche le galline di cada s’ammalano e a queste vanno dati medicinali…Di sicuro sicuro non c’è niente, alla fine compro i prodotti che costano meno senza pormi troppi problemi. Biologico? Posso pure farne a meno…

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    • @Luisa: magari l’agricoltura biologia su larga scala è organizzata in maniera diversa dal nostro orticello personale, antiparassitari vengono usati, ma non chimici.

      Io comunque la spesa di frutta e verdura la faccio tranquillamente al supermercato, infischiandomene del biologico. Mia figlia, quando capita, si bea da NaturaSì: contenta lei… (e comunque è vero, frutta e verdura hanno tutto un altro sapore, e questo bisogna ammetterlo).

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  9. Che bello saperti a casa, anche se immagino le mille cose da fare che avrai…però godersele senza fretta e trovare del tempo per se stessi mi pare una bella cosa…
    un bacio grande!

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    • @Sabby: sono strangolata dalle cose da fare, corro come un picchio, ma almeno vedo i risultati…. insomma, non tutti le ciambelle riescono col buco, ma almeno qualcosa si muove!

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  10. Mi piace leggere di questa tua rilassatezza e del tempo che stai dedicando a te stessa e alle cose che ami, con calma, con serenità.
    Non ho aperto il link ma a priori dico: Libertà, pari opportunità e rispetto per qualsiasi stile di alimentazione ognuno decida di intraprendere.

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    • @ili6: non è una questione di “stili” di alimentazione, è questione di uccidere esseri viventi per mangiarseli, non è una semplice questione di libertà di scelta…

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  11. “corro come un picchio, ma almeno vedo i risultati…”, bene così, poi se hai ritrovato nuovo sprint non posso che esserne felice 🙂
    Per quanto riguarda la legge nella parte che riguarda gli istituti alberghieri, sarebbero meglio corsi appositi per studenti che siano obiettori di coscienza e non vogliano cucinare niente che provenga da un animale chiaramente morto. Se si comincia a scremare “questo non lo tocco, quest’altro no, quello ancora nemmeno”, si fa prima a lasciar perdere, tanto dubito che andrebbero a lavorare in ristoranti normali dove le carni e i derivati si lavorano di continuo. Se poi uno fosse vegano sarebbe ancora peggio, penso. Mentre trovo utilissimo quegli stessi corsi vengano eventualmente frequentati anche dai non vegetariani per imparare qualcosa di nuovo e diverso.

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    • @Luisa: non la vedo così. Magari andranno a lavorare in ristoranti vegetariani/vegani, e non avranno bisogno di dire “questo sì questo no”.

      Vesi Luisa, quando io vedevo le pellicce, pensavo solo a dei cappotti di lusso, molto ma molto costosi, non ci pensavo a cosa ci stesse dietro. Una volta saputo, non puoi più far finta di niente. Io avevo nell’armadio una pelliccia di visone che avevo ereditato, mi sembrava di sentirla piangere, mi sembrava grondasse lacrime e sangue. L’ho regalata a un’esterrefatta vicina che tanto la desiderava, forse un giorno se la sarebbe comprata e quindi a qualche animale la vita l’ho salvata.

      Su nulla sono integralista, forse col tempo diventerò più coerente, comunque il principio di massima c’è e lo seguo. Una volta che mia madre si lamentò dal macellaio che la carne che le aveva venduto era un po’ dura, il macellaio le spiegò – con la massima naturalezza! 😯 – che a volte staccano i vitellini dalla mamma, e si struggono di pianto prima di essere uccisi, e quello rende la carne più dura. E come li trasportano? Come fanno loro soffrire la sete? Esattamente quello che hanno fatto agli esseri umani durante l’Olocausto, considerandoli razza inferiore, come noi consideriamo gli animali: ma il dolore è uguale, ha una voce e non varia…

      Ho parlato a una capra.
      Era sola sul prato, era legata.
      Sazia d’erba, bagnata
      dalla pioggia, belava.

      Quell’uguale belato era fraterno
      al mio dolore. Ed io risposi,prima
      per celia, poi perché il dolore è eterno,
      ha una voce e non varia
      .

      Questa voce sentiva
      gemere in una capra solitaria.
      In una capra dal viso semita
      sentiva querelarsi ogni altro male,
      ogni altra vita.

      (Umberto Saba)

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    • c’è da dire che i poveri vitellini non sarebbero più staccati dalla madre, perchè non nascerebbero proprio.
      mi hanno accusata più volte di cinismo perchè quando ero bambina alcune anziane che abitavano accanto a me avevano galline e conigli (che durante il giorno scorazzavano liberi e poi venivano presi e messi in gabbia per la notte) ed io mangiavo quegli stessi conigli con cui avevo giocato fino al giorno prima. quando hanno smesso di allevarli (la proposta che piace tanto agli animalisti), hanno ucciso tutti quelli che erano rimasti, ed ho smesso di “giocare col cibo”. è una soluzione? bho… a me non pare… mi sembra solo una bella ipocrisia. se il problema etico è la condizione degli animali (su cui posso essere, anzi sono, d’accordo) si dovrebbe lottare per controlli più ferrei negli allevamenti, non certo per eliminare del tutto gli allevamenti! resta il fatto che le proteine animali per molti siano insostituibili e che la dieta vegetariana sia sostenibile da individui sani in partenza, mentre per altri non è pensabile l’eliminazione di carne e pesce da sostituire con integratori…
      per quanto riguarda le pellicce, invece, sono d’accordo con te: avevano un significato in regioni fredde prima dell’avvento dei tessuti tecnici, ma ora sono puro vezzo (come il make up, del resto)

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    • @goldie: ho visto animali scorrazzare liberi, e ignoro come vengano uccisi. La macellazione kosher prevede che all’animale non venga procurato alcun dolore, e per questo in un primo momento avevo convinto mia figlia, almeno la carne kosher, a mangiarla, ma il suo discorso è molto più ampio, e non me la sento di darle torto. Gli allevamenti intensivi invece sono un crimine, probabilmente solo di poco inferiore alla vivisezione e alla sperimentazione sugli animali. Lottare contro gli allevamenti intensivi, al di là dei controlli su cui, scusa il gioco di parole, non abbiamo controllo, passa anche e soprattutto attraverso la drastica riduzione del consumo di carne, che renda questi allevamento di fatto inutili per mancanza di richiesta.

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    • riguardo alla prima osservazione, si spezza loro il collo e si recide la giugulare. rapido e (forse?) indolore. ovviamente per gli animali di piccola taglia. per i più grossi si spara un chiodo in testa.

      non entro nel merito della sperimentazione animale: ho già insultato abbastanza animalisti quando “liberarono” alcune cavie da uno stabularo universitario milanese, alcuni mesi fa…
      ridurre il consumo per distruggere il mercato è un po’ come proporre la sterilizzazione di massa per non far nascere futuri assassini…

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    • Mi trovo in assoluto disaccordo, io non voglio distruggere nessun mercato (per quanto non me ne possa fregare di meno), voglio solo che gli animali vivano in condizioni degne, e sul fatto della sterilizzazione di massa poi, mi sembra davvero un esempio inconsistente e tirato per i capelli a dire poco.

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    • Hai detto di ridurre drasticamente i consumi per rendere inutili gli allevamenti intensivi. Una struttura inutile, chiude, per quanto ne so. Ma, come dicevi, il discorso deve essere più ampio: non deve chiudere un solo allevamento, qui si parla di etica, quindi di tutti gli allevamenti intensivi. La cosa, per come la vedo io, andrebbe a flagellare il mercato della ristorazione (dopo quello dell’allevamento), senza considerare che il prezzo della carne, a quel punto lievitato in modo incontrollabile, porterà la carne ad essere un bene di lusso. Uhm… In effetti nel medioevo era questa, la situazione.
      Il mio paragone era volutamente esagerato, ma voleva proprio sottolineare che la risoluzione di un problema è una risorsa. L’eliminazione di ciô che può potenzialmente originare i problemi non sempre é una scelta furba

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    • No, non devono chiudere gli allevamenti, solo cambiare modalità. Aumenterà il prezzo della carne? Non possono proprio rinunciare ad essere miliardari rifornendo Mac Donald e tutti i grossi centri commerciali? E chi se ne frega, ne compreremo ancora meno, e chi non diventerà vegetariano per virtù sarà costretto da loro a diventarlo per necessità: dovrei preoccuparmi degli autogol degli speculatori?

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    • Cambiare modalità -> controllare ciò che già esiste,
      rendere inutili -> far fallire.
      Almeno io la vedo così.

      Certo, se poi si arriva a farne una fede va bene il
      “E chi non si convertirà per virtù, lo farà per forza”
      Ma speravo di non dover leggere una cosa simile.
      a quando il ddl per l’abolizione dei farmaci da sperimentazione animale per tornare alle virtù benefiche del salasso? -.-

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    • @Goldie: no, io non la vedo così, cambiare la modalità non significa controllare, rendere inutili non significa far fallire (e pure se falliscono gli allevamenti intensivi, chi se ne frega, anzi, meglio, chi tratta in quel modo gli animali non merita nulla).

      Per quanto riguarda la “conversione”, non intendevo fare crociate o santa inquisizione, semplicemente non mi sembra una cosa gravissima che uno non si possa permettere di mangiare la carne due volte al giorno tutti i giorni e, se permetti, tra la sperimentazione dei farmaci sugli animali e il ritorno a pratiche mediche tribali ce ne corre.

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    • @Goldie: no, io non la vedo così, cambiare la modalità non significa controllare, rendere inutili non significa far fallire (e pure se falliscono gli allevamenti intensivi, chi se ne frega, anzi, meglio, chi tratta in quel modo gli animali non merita nulla).

      Per quanto riguarda la “conversione”, non intendevo fare crociate o santa inquisizione, semplicemente non mi sembra una cosa gravissima che uno non si possa permettere di mangiare la carne due volte al giorno tutti i giorni e, se permetti, tra la sperimentazione dei farmaci sugli animali e il ritorno a pratiche mediche tribali ce ne corre.

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    • Scusami Diemme ma non ti seguo: se un’attività diventa inutile per mancanza di richiesta di mercato, non può continuare ad andare avanti. Se la gente non compra, non è che i soldi mi crescano nelle tasche comunque, no? Controllare che si rispetti uno standard di decoro per la vita degli animali mi sembra più fattibile… Diciamo che, per gioia tua e di tua figlia, falliscano tutti gli allevamenti intensivi(visto che non vogliamo controllare e regimentare, facciamoli chiudere), a quel punto il piccolo allevatore o diventa grande allevatore a sua volta o non può soddisfare la richiesta di carne. I prezzi salgono. Io, dottorando a 1000 euro al mese che ne paga 500 di affitto e col resto devo mangiare, scaldarmi, vestirmi, lavarmi, etc, non vedo come potrei permettermi un bene di lusso come una bistecca (che già mi concedo di rado) più di una volta ogni tanto (non 2 volte al giorno, sia chiaro). Di certo NON andrò al ristorante dove il prezzo di una bella tagliata sarà ben più alto di adesso. D’altronde il piccolo ristorante, se paga carne (e pesce, non scordiamoci il pesce) a peso d’oro, lo rivenderà a prezzo ancora più maggiorato. A quel punto non so quanti avventori andrebbero a farsi una bella catalana (che già ora costa un’occhio). Quindi, io ristoratore, per guadagnare qualcosa a colpi di verdurine, dovrò o aumentare i prezzi pure a quelli, o triplicare i coperti (dato che il guadagno nella ristorazione è dato soprattutto da carne e pesce). Come triplico i coperti? con personale che non potrò pagare (gli introiti sarebbero gli stessi) o con locali il cui affitto mi strozzerebbe?

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    • @goldie: no, le cose non stanno così, ma in questo momento non posso attardarmi a dimostrarti il contrario. Posso solo buttare lì che i ristoratori – e te lo dico per certo – guadagnano molto più sulle verdure che sulla carne (mi diceva il proprietario di un grosso e lussuoso ristorante “Sul filetto non ci guadagniamo niente, mentre sulla verdura ilmargine è enorme”). Se l’allevatore non avrà più richiesta per mille capi l’avrà per cento, quelli che si dedicano agli allevamenti intensivi fanno i soldi a palate, francamente me ne frego di far soffrire degli animali per ingrassare il loro conto in banca. Le persone che lavorano per loro? Magari, anziché scannare animali e tagliare il becco ai pulcini (o metterli nel tritacarne ancora vivi per farne bei wurstel) coltiveranno la terra, o imbusteranno o inscatoleranno fagioli, favi e lenticchie, di cui aumenterà la richiesta. L’economia non sarà messa in ginocchio, cambierà solo fisionomia.

      (E vabbè, alla fine la risposta l’ho data).

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    • quindi proponi “tutti al ristorante a mangiare verdure a peso d’oro”? wow… immagino già l’affluenza…

      che poi mi chiedo anche, ma perchè i vegetariani amano solo ALCUNI animali, mentre dei miliardi di insetti, delle comunità intere che vengono sterminate con gli insetticidi, delle api, e di tutti quegli animali che appunto, a miliardi vengono distrutti per avere delle belle verdure e frutta non gliene frega una beneamata minchia? Lo posso accettare da me, che appunto sono cinica e senza scrupoli, ma dai paladini della salvezza animale mi sembra un bel controsenso…

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    • proprio per quello: se non ti importa del bio e non te ne curi, perchè poi devi dirmi che un vitello ha più valore di una coccinella? per me questo è un mistero glorioso… io accompagno pure i ragni alla porta, ma mica do’ dell’assassino a chi mangia roba non bio perchè stermina colonie di formiche e nel frattempo mi succhio una costoletta alla brace?!

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    • anche sul discorso “sperimentazione” si potrebbe parlare a lungo: difatti non esiste un solo farmaco non testato sugli animali, e quindi, anche il solo acquistarli, finanzia le stesse industri impegnate nella sperimentazione animale di altri farmaci… ogni farmaco salvavita è stato ottenuto sacrificando animali. ogni trapianto d’organi. se non siamo disposti a sopportare un mal di testa, non dovremmo azzardarci a fiatare contro la sperimentazione…

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    • @Goldie: un mio collega sosteneva che dobbiamo ringraziare il nazismo perché, grazie agli esperimenti fatti sugli esseri umani (toh, ma erano umani gli ebrei?) la medicina ha fatto passi da gigante. Ecco, quando ho letto questo tuo commento mi è tornata alla mente quest’affermazione, e ho avuto un brivido di terrore.

      In ogni caso io personalmente, finché posso, il mal di testa lo sopporto (anche perché non credo nei farmaci, e aveva ragione il mio medico a sostenere che metà delle medicine esistono per tamponare i danni fatti dall’altra metà), ma non potrò mai curarmi scon farmaci non testati sugli aniumali se questi non esistono non ti pare? Stavo per fare una proposta oscena, ma meglio che stia zitta…

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    • Il fatto che tu possa paragonare la mia affermazione a quella del tuo collega, questo sì che mi scatena brividi di terrore.

      Sai quel’è la cosa assurda? Che io non uso quasi per nulla farmaci, seguo una dieta tendenzialmente bilanciata, non uso prodotti di make up, e cerco di vivere ad impatto ambientale minimo (fossero solo detersivi “alla spina”, eliminazioni di assorbenti dalla mia vita, confezioni con incarti ridotti al minimo), eppure passo per quella che si diverte a impalare gattini, a torturare esseri umani, o a far ingoiare composti strani ai cuccioli per puro sadismo, solo perchè affermo alcuni dati oggettivi (struttura onnivora deli homo sapiens, necessità dei test di laboratorio prima di immettere un farmaco sul mercato, dieta bilanciata che comprende anche proteine di derivazione animale, etc, etc). Per questo dei vegetariani mi hanno dato dell’assassina, nonostante non mi fossi mai permessa di dire nulla sulle loro scelte etiche. Quel che mi fa rabbrividire è l’estremismo di qualsiasi posizione, a prescindere da quale essa sia, perchè è proprio il muro che crea, a creare i mostri capaci degli esperimenti sugli esseri umani.
      Togli le cavie animali, e per testare i farmaci ti restano solo le cavie umane o l’eliminazione del farmaco e conseguente blocco totale della ricerca, della produzione di nuove cure, e della speranza di sconfiggere malattie ancora incurabili: al momento attuale non esiste alternativa, e questo è un dato di fatto.
      Imponi il vegetarianesimo come religione, ed “epurerai” chi ha seria necessità delle proteine animali.
      In questa miriade di commenti io non mi sono mai sognata di dire che chi per etica non vuole mangiare carne debba essere costretto a farlo, mentre mi si è alzato un cm di pelle d’oca a leggere il tuo “chi non lo farà per virtù, lo farà perchè costretto…”
      Non puoi usare una frase del genere a cuor leggero, perchè è usando frasi del genere che si torna veramente al medioevo. Eppure, purtroppo, la maggior parte degli animalisti si sente in diritto di ergersi sopra gli altri in nome di una virtù di cui si sono auto-investiti, e il più delle volte senza alcun tipo di documentazione o conoscenza che vada oltre il “sentito dire”. L’episodio dello stabulario “liberato” di cui si sono vantati tanti animalisti, a cui accennavo prima, oltre a vanificare anni di ricerca su malattie degenerative, si è risolto in gabbie ammassate nello scantinato di un attivista, con animali morti o in condizioni assai peggiori delle precedenti, ma di questo non si parla.
      Quel che credo è che ci vorrebbe una giusta misura per tutto, ma è un concetto difficile da far passare quando della propria etica si prova a fare una religione a cui convertire gli altri.

      Tornando al problema iniziale, dal mio punto di vista l’istituzione di una simile legge sarebbe potenzialmente più che inutile, dannosa.

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    • @Goldie: intanto se posso aver detto qualcosa che ti ha offeso ti chiedo scusa, però cercherò di spiegarmi meglio. Non ho minimamente pensato che tu possa essere allineata col pensiero del mio ex collega, solamente che le tue parole me lo hanno riportato alla mente, perché non si può giustificare la sofferenza di un animale col fatto che ci serva.

      Per l’altra mia frase che ti ha fatto accapponare la pelle chiarisco che non intendevo operare conversioni coatte – anche perché io, non so se si è capito, vegetariana non sono – , intendevo soltanto dire che, nel caso dovesse essere disponibile meno carne e le persone essere costrette a nutrirsi da fonti vegetali, non la vivrei come un grosso dramma o una grossa privazione.

      Scusa ancora per qualsiasi malinteso possa essersi creato, sai che qui le opinioni diverse hanno sempre trovato spazio e rispetto.

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    • Ok, ti ringrazio. Vedere la mia frase affiancata a quella di un tizio con idee filo-naziste mi aveva creato come minimo qualche “scompenso”. So che in qualsiasi “scontro verbale” (o incontro? 🙂 ) ci siamo sempre rispettate e chiarite, e mi sembrava giusto anche mettere in luce che un certo disaglio, quella tua affermazione, me lo aveva procurato…

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    • solo un’ultima cosa prima di lasciare il pc: mio padre è vivo per un doppio by-pass coronarico. immagino la sperimentazione di queste tecniche sia costata la vita a molti animali. Tu dici che non si giustifica quella sofferenza col fatto che a noi faccia comodo, ma io ringrazio quegli animali, e ringrazio la ricerca. Io stessa sono viva grazie alla medicina, dopo una brutta emorragia cerebrale. Cosa vuoi che dica? Poveri animalini, ma se non fosse stato per loro io non sarei qui a battibeccare con te 😛
      Il punto è sempre quello: ci serve la pennicillina? Vogliamo uccidere quei batteri e quei virus? Attualmente l’unico modo è quello. La ricerca sta progredendo anche in questo senso, infatti il numero degli animali utilizzati è stato notevolmente ridotto, le loro condizioni controllate sono migliori di quelle di tanti altri animali (ovviamente serve che i soggetti siano in perfette condizioni igieniche, ben nutriti, e anche “rilassati”), ma fino a che non esisterà un’alternativa si può solo “aiutare” la ricerca e non ostacolarla con azioni stupide e spettacolari (e poi, magari, uscire con la giacca di pelle e il trucco perfetto).

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    • @goldie: non sono sicura di voler guarire sulla pelle di un altro essere… ripeto, se devo scegliere tra la mia vita e quella del merluzzo scelgo la mia, ma non smetterò di cercare di non essere messa davanti a questo aut aut.

      Per le azioni spettacolari, ripeto quanto già detto sulla coerenza in questo campo: impossibile se non si vuole sfociare nella follia, e allora una cerca semplicemente di fare del proprio meglio.

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    • Augura a quel tuo collega di non trovarmi mai davanti a sé con una pistola in mano, perché giuro che gli sparo senza pensarci mezzo secondo. Gli esperimenti dei nazisti? Ma quella testa di sterco putrefatto lo sa di che cosa sta parlando? Lo sa che genere di “esperimenti” facevano i nazisti? Lo sa che si inventavano le teorie più deliranti e poi provavano a vedere se funzionavano? Lo sa che gli esperimenti consistevano per esempio nel mettere le persone in acqua e ghiaccio per vedere quanto ci mettevano a morire? Lo sa che consistevano nell’operare senza anestesia per vedere se era possibile sopravvivere al dolore, così, per sfizio?
      Quanto alle sperimentazioni animali, un farmaco che è stato messo in commercio senza sperimentazione animale è stato per esempio il talidomide. Che ha fatto nascere un numero infinito di persone senza gambe o senza braccia. Così per dire. Quando poi vedo i talebani della guerra alla sperimentazione animale che non sanno neppure distinguere fra sperimentazione e vivisezione, mi rendo conto che semplicemente non sanno neppure di che cosa stanno parlando.

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    • @Barbara: se vuoi ti do l’indirizzo… 😉

      Credo che il mio collega sappia benissimo quali esperimenti compissero i nazisti, solo che non si sente parte in causa, si immedesima nel ricercatore e non nella cavia umana (fino a quando non scoprirà, cosa che può anche accadere, di avere origine ebraiche…).

      Per quanto riguarda sperimentazione e vivisezione, so che sono cose diverse, ma anche la “sperimentazione” può comportare crudeltà sugli animali, cui sono contraria. E poi, considerando che spesso gli esseri umani reagiscono in maniera diversa dagli animali (persino gli esseri umani reagiscono in maniera diversa ai medesimi farmaci!), i risultati potrebbero persino essere poco attendibili. Invece, se a qualche stragista venisse data l’opportunità di pagare il proprio debito con la società, non sarei per niente contraria… (a proposito di cinismo).

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    • Beh, a questo punto la questione è molto semplice: niente sperimentazione, niente farmaci. Niente farmaci, niente cure. Niente cure, milioni di morti anche per malattie banali. E riposi in pace l’umanità intera. Amen.

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    • Non si tratta di trovarsi di fronte ad un aut aut: nel momento in cui ho accettato cure per salvare la vita a me e ai miei cari, ho accettato di non fingere di non sapere da dove queste cure derivassero. Allo stesso modo se sei fiera (come sarei io) di una figlia che dona il proprio sangue per aiutare gli altri, devi anche convenire che dietro al processo di donazione di sangue, e alle cure che con quello stesso sangue si producono, c’è un animale che ha sofferto o é morto. non è che ci siano aut aut ne’ mezze misure: è la semplice oggettività dei fatti.

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  12. p.s. e comunque l’animale-uomo nasce onnivoro: un solo stomaco ma un intestino sufficientemente lungo per assimilare anche il vegetale, una dentatura adatta a tagliare/strappare ma anche a schiacciare e pestare… ma l’uomo è anche l’animale più incline ad andare contro-natura, quindi si accettano anche vegani e vegetariani…

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  13. @goldie: una piccola correzione. L’animale-uomo non “nasce onnivoro”, bensì si è evoluto da animale-animale ad animale-uomo grazie alla dieta onnivora. Rinunciare alla dieta onnivora significa dunque regredire da animale-uomo ad animale-animale. E per quanti difetti possa avere l’animale-uomo, la prospettiva non mi sembra particolarmente allettante.
    @Diemme: io invece al supermercato ci guardo bene, al biologico: per fuggirne lontano. Ho finito per farne quasi una questione ideologica, quando vedo l’etichetta “bio” strillo vade retro satana e me la do a gambe.
    @Diemme 2: e dei milioni di lavoratori al mondo che resteranno in mezzo a una strada quando si sarà realizzato il tuo sogno di far fallire tutti gli allevamenti del pianeta, che cosa ne facciamo? Condanniamo a morte per fame milioni di bambini per salvare vitelli e galline? Non male, come principio etico.
    E infine: che cosa mi dici di tutti quegli animalisti che hanno in casa il gattino (magari castrandolo per non aver noie…) e lo nutrono a suon di scatolette comprate al supermercato, ovviamente a base di carne? Bella coerenza, vero?

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    • @barbara: l’homo sapiens in realtà nasce onnivoro. Forse aveva antenati erbivori, ma da quando è “sapiens” è onnivoro. La distinzione, se vogliamo, è tra “homo” e “paranthropus”, ma sono “specie” differenti.

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    • @Barbara: no, non condanniamo a morte i bambini per salvare le galline, semmai li condanniamo a morte per le risorse vegetali sottratte alla terra per nutrire tanti animali o per far spazio a tanti animali (le cifre te le faccio fare da mia figlia quando torna, ma il concetto a spanne è che per nutrire un animale che servirà di alimento a un numero esiguo di persone si dissangua la terra di risorse che potrebbe tranquillamente nutrire un numero molto più elevato di individui, qualcosa tipo cento volte).

      Sulla coerenza di tanti animalisti poi non so che dirti, io il gattino non ce l’ho e sono contro la castrazione degli animali.

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    • Ecco, quella delle cifre è un’altra di quelle belle cose che senti sparare da tutte le parti, e mai che capiti di avere la grazia di vedere una fonte, una documentazione seria, un qualcosa che possa indurre non dico a crederci, ma almeno a prendere in considerazione l’idea di dare un’occhiata. E si pretende, con queste minchiate, di farci dei RAGIONAMENTI! E’ semplicemente scandaloso. E se anche – periodo ipotetico di novantasettesimo tipo – fosse vero, proponiamo di allevare i bambini a cereali, come galline?

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    • @Barbara: che c’è di male ad allevare i bambini a cereali, se risulta vero che sono un alimento completo – coi giusti abbinamenti? Io li trovo buonissimi, molto più saporiti di un’insipida bistecca. 😉

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    • ecco quel che intendo con “sentito dire”: Diemme, se vuoi portare prove e dici “lo dice mia figlia” (che è una cosa assai comune…) capirai che la tua credibilità per persone che hanno anche solo un minimo di conoscenza scientifica (o curiosità “verace”) diventa automaticamente pari a 0.

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    • @Goldie: in questo bailamme di commenti qui dalla bacheca non riesco a capire qual è quello cui hai risposto, voglio solo precisare che io non voglio portare prove, perché non sono io la vegetariana di casa. Mia figlia invece è documentatissima e lei le fonti le cita, gli articoli me li mostra. Inoltre mi ha fatto sentire un sacco di video di scienziati che sostenevano la dieta vegetariana – da Veronesi alla Hack – e loro le argomentazioni scientifiche – oltre che etiche – le hanno portate eccome!

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    • @goldie: quello che intendevo dire è che è grazie all’alimentazione onnivora che l’homo sapiens è diventato tale. Quindi nel momento in cui è approdato a questa condizione era già onnivoro, ma essere onnivoro è stata la condizione imprescindibile per evolversi a tale condizione da quella precedente.

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    • “Non ti risulta che…” E dimmi, quali verifiche hai fatto? Quali studi statistici hai controllato? Di quali dati disponi? Te lo ha detto anche questo tua figlia che l’ha sentito dire da uno che lo ha letto da qualche parte in internet? Lo vedi che non riesci a fare un discorso serio e sei costretta a barcamenarti tra sentito dire e visto in giro!

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    • Barbara, quando mia figlia è diventata vegetariana ti pare che non ho fatto mille ricerche? E’ chiaro, i siti in cui viene sostenuto, anche da medici, sono vegetariani: se poi tutti i siti, tutte le informazioni sono inattendibili e i medici neanche sono medici che ti devo dire? Non conosco personalmente nessun bambino cresciuto con dieta vegetariana, va meglio così?

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    • @Diemme: so che Veronesi è vegetariano, e come ho ripetuto in molti interventi, è provato che la dieta vegetariana (contrariamente alla vegana) può essere comunque ben bilanciata. Quelli sulla cui attendibilità non ti davo credito erano i dati relativi agli allevamenti e alle coltivazioni…

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    • @goldie: beh, io non ne ho dati di dati relativi alle coltivazioni, anche perché la memoria non mi aiuta mai, ma ogni volta che ho letto qualcosa o visto documentari sull’argomento erano cifre davvero spropositate: che poi ognuno voglia portare l’acqua al proprio mulino siamo d’accordo, ma non è che io possa andare in giro per il mondo col metro, il litro e la bilancia a misurare di persona!

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  14. la cosa più “simpatica” è che noi si nasce vegetariani…
    ma si diventa mangiatori di puzzolenti cadaveri crescendo.

    il nostro lungo intestino (sette metri), putrefa la carne in maniera perfetta, siamo l’unica razza mammifera che da adulta beve ancora latte !!! (e non solo, beviamo quello destinato ai cuccioli di un’altra specie… !!!!) bombardando di antibiotici il latte stesso e pure le madri, alle quali glieli propiniamo parallelamente agli spermatozoi (altrimenti col piffero che i le madri mammifere producono l’alimento destinato ai cuccioli) … se è eticamente scorretto mangiare carne (anche per via della dentatura che madre natura ci fornisce)… figuratevi voi com’è demenziale bere latte da adulti !!!

    dobbiamo prima inseminare le mucche, strappare loro il vitellino appena nato, prendere il latte a lui destinato, pastorizzarlo, disinfettarlo… e addirittura per certi tipi di latte toglierne il lattosio…

    oh, ma possibile che non venga in mente a nessuno che se ne può benissimo fare a meno ???

    ciao !

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    • @stefano: “nascere vegetariani” è legato al bere il latte materno? come tanti vegetariani quali… i leoni? i gatti? i cani?
      e la dentatura da onnivori che madre natura ci ha dato quali problemi etici ti crea?

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    • @goldie: scusa, ma dove l’ha detto Stefano che nascere vegetariani è legato al latte materno?

      Battutaccia: abbiamo una dentatura da onnivori ma strada facendo la perdiamo, questo è segno che la natura vuole che col tempo e la saggezza diventiamo vegetariani o meglio, consumatori di semolini e pappette 😛

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    • @Diemme: mi chiedevo solo da dove stefano abbia dedotto il “nasciamo vegetariani”… se fosse legato all’uomo della nostra generazione (in quel caso perché lo saremmo??) o a un più generico “antenato dell’homo habilis”.
      Quanto a perdere i denti credo solo che non fossimo progettati per durare così a lungo: la medicina altera gli equilibri di madre natura salvando umani che lei avrebbe lasciato morire e prolungando la vita oltre le sue aspettative…

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    • C’entra eccome, per fare in modo che la seta non si rovini, la crisalide non deve uscire dal bozzolo quindi si uccidono buttandoli nell’acqua bollente.
      Anche questa è una forma di violenza sugli animali.

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    • @Warp9: allora cercherò solo seta di infima qualità, ottenuta da bozzoli da cui la crisalide è uscita. Per il resto (valga anche come risposta a Barbara), quando sarò defunta eventualmen te non mi farò cremare, così darò da amngiare a talmente tanti insetti da aver ripagato alla fine qualsiasi debito karmico 😉

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    • Ma per produrla bisogna uccidere i bachi mettendoli su lastre arroventate, bambina mia. A milioni, bambina mia. Mille bachi per ogni metro di seta, bambina mia. Un paio di migliaia di cadaveri per una camicetta, bambina mia.

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    • @Barbara: su lastre arroventate? Questa mi giunge nuova. In ogni caso, ho risposto anche a te nella replica a Warp e, ad abundantiam, a me le camicette di cotone, viscosa, lino vanno benissimo!

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    • Io sapevo lastre arroventate, Warp dice acqua bollente; probabilmente esisteranno entrambe le tecniche. Resta il fatto che per produrre la seta i bachi devono morire. Non esistono alternative.

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    • @barbara: ora sappiamo che le tecniche devono essere usate entrambe. Se non altro, evviva il mio blog che fa venire fuori un sacco di informazioni, approfondimenti di argomenti, stimola confronti e ricerche…

      Oggi non siamo vissuti invano: abbiamo imparato come si ricava la seta dai bozzoli (non è una battuta, a me piace davvero conoscere queste cose).

      Rispondendo anche ad altri commenti – perché mai il vitello dovrebbe valere più di una coccinella o altro – se andiamo a fondo dobbiamo riconoscere che entro certi limiti si è incoerenti, oltre si è integralisti deliranti (e suicidi): mi sa che non abbiamo grande scelta…

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    • @Barbara: artificiale? Io sapevo che era di origine vegetale, sono andata a controllare e abbiamo ragione tutte e due, l’origine è vegetale, ma il trattamento è chimico. Comunque non sono integralista, quello che sostengo è che vadano evitate le sofferenze inutili e che l’ambiente vada rispettato, in modi e termini non contrari all’equilibrio anche nostro; soprattutto non dobbiamo cadere in comportamenti controproducenti, come il salasso citato da Goldie, per esempio, o sacrificare i bambini per salvare le galline: mai sostenuto questo anzi, ho anche riferito di aver detto a mia figlia a brutto muso che si fissi bene in testa che tra lei e il merluzzo mi preme più lei, eccheccavolo!

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    • Abbiamo ragione tutti e due.
      Il baco da seta secerne un filamento, di lunghezza variabile tra 350 metri a circa 3 chilometri, con il quale forma il bozzolo che gli serve da protezione durante la metamorfosi.
      Per uscire dal bozzolo si aiuta secernendo un liquido e aiutandosi con le zampe, ma così facendo rompe il il filamento rendendolo inutilizzabile.
      Per evitare ciò si uccidono le crisalidi in appositi essiccatoi prima che questo avvenga. L’immersione in acqua bollente permette il dipanamento del filo di seta sciogliendo parzialmente lo strato proteico di sericina che avvolge il filo di seta.
      Da 100 kg di bozzoli si ricavano 20/25 kg di seta cruda e 15 kg di cascame.

      Fonti:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Seta
      http://it.wikipedia.org/wiki/Bombyx_mori

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  15. Ah, dimenticavo. A proposito del ristoratore che ti ha rifilato la storiella che “sul filetto non guadagniamo niente”: io una bistecca al supermercato la pago due euro, in un ristorante di medio livello la pago 15. Tolte le spese per cottura e quelle generali suddivise per tutti i generi trattati, ne viene fuori una cosa che a casa mia si chiama “ricarico del 700%”. Te lo riscrivo in parola, come si fa con gli assegni, così viene più chiaro: RICARICO DEL SETTECENTO PER CENTO. Su tutto – si fa per dire – potrai fregarmi, ma sui numeri proprio no.

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    • bhè, barbara, su una bistecca (qui da me costa ben più di 2 euro… beata te!) ci sarà il 700%, ma su un’insalata da 50 cent che ti rifilano a 7 euro, vuoi mettere il 1400% di ricarico?! per non parlare di quel che ti costa un singolo frutto mangiato al tavolo… insomma, se qualcuno decidesse di continuare ad andare a farsi rapinare, buon per loro…

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    • @goldie: ma se ‘sta benedetta verdura, cereali e legumi li cucinassero sapientemente, se non altro il prezzo sarebbe giustificato dalla lavorazione!

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    • Sicuramente su frutta e verdura ricaricano molto di più, quello che volevo sottolineare è la falsità di quanto affermato dal ristoratore e la propensione della nostra – peraltro amatissima – ospite a bersi tutte le possibili storielle quando portano acqua al mulino della sua ideologia…
      PS: constato che, almeno in questo campo, io e te diciamo le stesse identiche cose ma tu riesci a dirle in maniera molto più pacata. Vorrà dire che quando ci sarà bisogno di fare qualche interrogatorio, potremo andare in coppia a fare il poliziotto buono e quello cattivo.

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    • @Barbara: beh, relativamente a quel commento su prezzi e ricarichi, mi è sembrato piuttosto che sostenesse quello che dicevo io…

      PS: grazie per l’amatissima ospite, e meno male che sono amata, sennò povere ossa mie! 😉

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    • @barbara: allenamento zen… sai quante ne devo sopportare ad essere l’ultima ruota del carro nel mondo dell’università? un giorno o l’altro faccio una strage (così Diemme mi potrà vivisezionare :P)…

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    • Conosco, anche se non per esperienza personale. Ho un’amica carissima, si è sposata al liceo, è rimasta incinta praticamente subito e ha fatto la maturità con le nausee, si è laureata in economia alla Bocconi facendo tre figli, ha fatto il master facendo il quarto figlio, è andata a insegnare alla Bocconi facendo il quinto figlio (questi fatti li preciso per chiarire quanto è tosta la tipa), e alla Bocconi le hanno assegnato il ruolo fisso di ultima ruota del carro. Le hanno perfino affibbiato una cattedra di non so più quale specialissimo sotto-sotto-ramo dell’economia in inglese, e lei l’ha presa e se l’è cavata egregiamente. Alla fine ha abbandonato perché era una tale giungla, un tale gioco al massacro del più debole che ha realizzato che o diventava dura e cinica come la “concorrenza”, o lasciava perdere. (Poi ha fatto altri due figli, e a sette è stata costretta a fermarsi, perché con tre cesarei le hanno fortemente sconsigliato di rischiarne altri). Adesso ha scritto un libro su questa sua esperienza, appena un po’ romanzata nei dettagli. Quindi credo di avere le idee abbastanza chiare in materia.
      PS: adesso l’amica ha 41 anni, un corpo da modella e neanche le rughe di espressione
      http://39motherofthebride.files.wordpress.com/2012/01/b507.jpg (quella a destra)

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    • Relativamente a quel commento quello che volevo dire è che lo hai riportato come dato di fatto – esattamente come tante altre cose su questo argomento – mentre è una balla colossale.

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    • Questo è tutto da vedere, se luminari come Veronesi sostengono che una dieta vegetariana è completa e non comporta problemi mi dici tu perché dovrei credere più a te che a lui? A te invece che risulta, una morìa di figli di vegetariani?

      Con questo, ti auguro la buonanotte 🙂

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    • Stavo parlando del ristoratore che ti ha propinato la storiella che “con la carne non ci guadagniamo niente” e tu te la sei bevuta come cocacola. Quanto al famoso “luminare”, vale la pena di ricordare che lui è quello che predica che per salvaguardare l’ambiente bisogna evitare di sprecare l’acqua, e dunque è sbagliatissimo fare la doccia tutti i giorni, una volta alla settimana è più che sufficiente, e anche la biancheria (leggi: mutande) è sufficiente cambiarla una volta la settimana che così risparmi sia acqua che detersivo. E stendiamo un velo pietoso su altre cose riguardanti il famoso luminare, che sui giornali non le leggi ma io le so per conoscenza diretta. Ti dico solo che mi basta leggere il suo nome per farmi venire un crampo allo stomaco.

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    • @Barbara: “Stavo parlando del ristoratore che ti ha propinato la storiella che “con la carne non ci guadagniamo niente” e tu te la sei bevuta come cocacola. “: se potessi ti proporrei per la carriera diplomatica!

      “Non ci guadagnamo niente” è gergo “ostesco”, è chiaro che va tradotto “Ci guadagnamo infinitamente di meno rispetto alla verdura”, e un ricarico del doppio, o fosse pure il triplo, di una bistecca e infinitamente minore del 1400% della verdura calcolato da Goldie, non ti pare?

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    • Senza contare che non ho mica capito perché tu continui a parlare dei figli dei vegetariani: se tu per caso dovessi fare qualcosa che non fa bene, perché diavolo dovrebbero morire i tuoi figli?

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    • @blogdibarbara: ma dico, stai parlando sul serio? E chiaro che intendo i figli di vegetariani in quanto seguono la stessa dieta dei genitori fin dalla nascita!

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    • E oltretutto Veronesi è un oncologo, non un nutrizionista, quindi non si vede perché dovrebbe avere più voce in capitolo di una sarta o di un ragioniere in un campo che non è il suo.

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    • @barbara: spero che tu stia scherzando: che un medico, qualunque sia la sua specializzazione, abbia voce in capitolo sulle necessità dell’organismo quanto una sarta o un ragioniere mi sembra alquanto provocatorio. Poi, per carità, il singolo medico potrebbe essere una capra e la singola sarta una che di nutrizione la sa lunga, ma davvero, non stiamo a sostenere tesi che non stanno né in cielo né in terra!

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    • @Diemme: i genitori vegetariani (se hanno un po’ di buon senso, e per fortuna ne conosco più d’uno) cucinano carne e pesce ai proprio figli, soprattutto nell’età in cui si devono “formare”. Ho un’amica vegetariana da 25 anni, ma alla sua piccola, di 4 anni, non fa mancare l’apporto di proteine animali indispensabili alla formazione di un organismo completo. Per lei la scelta è etica, e l’etica deve essere cosciente: imporre delle privazioni (anche a scapito della salute) a un figlio piccolo è ancor meno etico. I casi di malnutrizione infantile dovuti anche alla scarsa coscienza di genitori vegetariani sono stati anche sulle pagine di cronaca: purtroppo molti vegetariani prendono alla leggera il problema del bilanciamento dei nutrienti, e il loro pressappochismo, che su un fisico adulto si riduce magari a carenze minime e trascurabili, per un bambino può diventare molto dannoso. Per nutrire dalla nascita un figlio con dieta vegetale servirebbe essere dei nutrizionisti… Conosco molti vegetariani, ma nessuno di loro ha mai svezzato neonati con quella dieta (i figli prima dell’etica, sempre… E mano male 🙂 )
      @Barbara: riguardo al commento su Veronesi non posso che concordare con Diemme: per quanto non sia un nutrizionista resta un medico che deve avere una formazione di base su tutto, e un oncologo che, per somministrare farmaci potenzialmente letali e valutarne gli effetti sull’organismo, immagino abbia anche studiato a fondo il problema (cure oncologiche pesanti richiedono anche certe diete per mantenere in forze, per non avere interazioni cibo-farmaco indesiderate…)

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    • Non direi “I figli prima dell’etica”, ripeto, mettere gli interessi dei figli prima di quelli della gallina e del merluzzo E’ etica.

      Grazie per l’appoggio riguardo a Veronesi 😉

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    • d’accordo sull’etica 🙂
      quanto a Veronesi, dico solo quello che penso… diciamo che la mia idea di vita, in genere, è di cercare di essere coerente e di esercitare un pensiero critico: gli studi di Veronesi portano a dei risultati documentati, che non ho ragione di mettere in dubbio, al contrario, ad esempio, di quelli riportati a nella pagina del disegno di legge dove la parte introduttiva riporta dati parziali al solo scopo di risultare fuorvianti. Manipolare (fosse solo “omettendo” una virgola) un risultato scientifico per avvallare una tesi morale è una cosa che non tollero, forse perchè ogni mia pubblicazione mi è costata ricerche, esperimenti e fatica, e non vorreimai che fosse utilizzata per convincere qualcuno di qualcosa che non ho mai detto!

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