19 Luglio, fine dei sogni

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Trentuno anni fa, in una calda mattina d’estate, non ricordo neanche se presto  o in orario più comodo, salivo le scale del Campidoglio per andarmi a sposare. Triste, come un vitello portato al macello, o su un altare per essere immolato.

I miei erano tutti emozionati per l’evento, non capendo un tubo come al solito, e continuando a fare un sacco di cagnara per “festeggiare degnamente” il matrimonio.

Me ne andavo. Mi sposavo con un uomo che amavo sì, ma nel quale non riponevo nessunissima fiducia. Un uomo del quale sapevo che avrebbe messo fine a ogni sogno, ma la situazione che lasciavo era ancora peggiore.

O forse no.

Forse avrei dovuto avere più forza e lasciarlo (e tante, tante volte avevo tentato di farlo, tornando da lui non certo perché vinta dall’amore per lui, piuttosto per la disperazione di quello che vivevo a casa).

Un mese dopo il matrimonio era finito, ma per tre anni si è trascinato, fino alla separazione. Tre anni in cui non avevo voluto lasciarlo perché era mio marito  e anche perché si trovava in una situazione di bisogno (cui sarebbe seguita un’altra situazione di bisogno, e poi un’altra ancora di maggior bisogno, in una spirale senza fine).

Un giorno suonò alla porta un ufficiale giudiziario, che ci comunicò il sequestro della casa a causa, diciamo così, di debiti da lui contratti.

Lui afferrò l’atto, venne da me, che stavo tranquillamente sdraiata sul letto a vedere un telefilm, mi prese per il collo e mi percosse selvaggiamente e ripetutamente.

Non appena mollò la presa, con una forza davvero da Hulkessa, sollevai il letto, rete, materasso, tutto, e glielo lanciai dietro per il corridoio per cui si era incamminato: lui rimase sconvolto per il mio gesto, io ero rimasta sconvolta dal suo.

Non ebbe più modo di sfiorarmi con un dito in nessun senso.

62 thoughts on “19 Luglio, fine dei sogni

    • @Deborath: è passato tanto tempo, non c’è da starci angosciati adesso. In fondo, con il suo comportamento e le sue scelte, ha rovinato la sua vita molto più che la mia.

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  1. Che gran brutto anniversario questo odierno. Propongo di fare quest’oggi stesso qualcosa di memorabile, da commemorare negli anni futuri come “ti ricordi il 19 luglio, quando facemmo…..)
    Dici che si può fare?
    Dei ricordi così brutti non si possono cancellare e mai andranno via… ma puoi provare a metterci sopra qualche strato di ricordi belli…

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    • @Bia: e certo che si deve fare così, le cose brutte devono essere scalzate da quelle belle, è il segreto della vita!

      Hai presente quella mia nonna saggia, che sempre cito? Quando lei spendeva soldi per qualcosa di negativo, stanziava una cifra analoga per il positivo: tanto per il medico, altrettanto per pasticceria e regali a figli e nipoti.

      Diceva che, come si trovano per il male, bisogna trovarli anche per il bene: ora capite perché tutti noi di famiglia citiamo sempre questa donna, che è stata e rimane per noi una grossa guida spirituale, un punto di riferimento per quando nella vita si perde la bussola e si annaspa.

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    • @Bia: stiamo parlando di gente sopravvissuta all’olocausto, mica pizza e fichi! Stiamo parlando di persone che hanno avuto la famiglia sterminata, giovani vedove rimaste sole a crescersi i figli in un’Italia devastata, e se non avessero avuto questa positività, come avrebbero fatto?

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    • hai ragione… al giorno d’oggi c’è gente che mette le pantomime per un’unghia rotta… penso troppo spesso ultimamente, che molte persone dovrebbero provare sulla propria pelle un po’ di problemi, prima di poter giudicare gli altri soprattutto!

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    • @Bia: il boom economico ha dato vita a una generazione di superficiali viziati, che sono molto più infelice di coloro con cui la vita è stata dura, e quotidianamente se la faticano.

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    • Sono totalmente d’accordo… le persone che si sudano i soldi conoscono il valore di ogni singolo centesimo… così come le persone che hanno fatto sacrifici, godono gioie infinitamente maggiori quando possono permettersi “uno sfizio”… che può essere anche solo il gelato la domenica, ma ti immagini il gusto di QUEL gelato!!

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    • @Bia: decisamente. Ricordi quella favola in cui il re, per guarire dalla sua depressione, doveva indossare la camicia di un uomo felice, e quando questi, dopo lunga e laboriosa ricerca fu trovato, venne fuori che la camicia non la possedeva, tanto era povero?

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  2. Non so cosa scriverti ma non posso lasciare il commento in bianco. Doveva mettersi in mezzo don Rodrigo quel giorno. Tanto non eravate Renzo e Lucia… 😦

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    • @Karina: più che arrivare Don Rodrigo a non farci sposare, sarebbero dovuti arrivare già da anni i servizi sociali a casa mia, a togliermi dalle grinfie dei miei.

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  3. Secondo me era già un matrimonio nullo nei presupposti, che poi si è drammaticamente per te annullato nei fatti, rovinandoti anni di quella che, in genere, è ritenuta la parte migliore della vita!
    E’ inevitabile la considerazione di come una donna tutt’altro che ingenua e pivella, come molto evidentemente dimostri di essere e sei tu, abbia avuto la sventura di imbattersi in uomini così indegni (ci aggiungo qui pure l’@Attila) e di sperimentare il peggio di loro sulla propria pelle!
    Ma forse, se sei quella donna che conosciamo oggi, forse sarà proprio perché queste esperienze ti hanno maturata prima e corazzata poi, così che adesso tu possa, quasi con distacco, valutare gli inciampi del tuo percorso di vita, magari per essere saggia ed ascoltata consigliera per la tua @Sissi.
    Che ti posso dire ora, se non abbracciarti idealmente, per farti dimenticare i troppi oltraggi da te subiti?
    Ciao carissima, spero possa comunque essere per te un sereno weekend!

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    • @Sergio: il mio problema è la sindrome della crocerossina, per cui cerco persone a cui dare piuttosto che persone che possano dare a me.

      Mi diceva un mio medico, persona meravigliosa, che il mio problema era che ero troppo disinteressata, che dovevo cominciare a guardarmi un po’ gli interessi miei.

      Questo me lo disse anche un ex dirigente della mia azienda, mi rimproverò di aver messo davanti a tutto gli interessi dell’azienda e non i miei, ma che vuoi, ci si nasce!

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  4. Quanta vita in queste nostre pagine! Vita bella e gioiosa e vita anche amara e carica di ricordi dolorosi ed angoscianti. Ricordi che segnano, ma che sono passato e che non si ripeteranno.
    W la nostra Ulkessa che strada facendo ha saputo trovare la forza per andare avanti e a testa alta!

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    • @ili6: e sì, Hulkesssa era proprio forte all’epoca! Buona, ingenua, ma non indifesa, non ricattabile, non piegabile. Ora neanche sarei piegabile, ma sono frantumata, che ti piegheresti più? 🙄

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    • No, cara Diemme, una madre non si frantuma mai perchè ha un tale punto fermo nella vita che troverà sempre la forza di rimettere insieme i pezzi frantumati. E saprà sempre gioire per le cose belle che comunque ci sono e ci saranno.
      Un bacio anche a Sissi.
      Marirò

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  5. Ogni pezzo di tua vita che leggo ti ammiro e stimo sempre più. Per ciò che hai dovuto sopportare, per quello che hai dovuto combattere e per come l’hai fatto.
    Dovresti festeggiare l’anniversario del giorno in cui l’hai lasciato, se te la senti.
    Ma ancor più io ti suggerirei di festeggiare il giorno della tua rinascita.
    Grande! 😉

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    • @Maria’s: alle cinque del pomeriggio firmai la separazione e ti posso giurare che non c’era nessuno all’orizzonte.

      Tre ore dopo stavo con un altro, con il quale sarei rimasta per anni: mio marito, per quanto l’avrebbe voluto, non ha mai avuto modo di tornare indietro, e so’ soddisfazioni!

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  6. dice bene Ili…Onore alla Ulkessa che non si è lasciata sopraffare!
    Certi ricordi fanno sempre sanguinare le vecchie ferite, focalizza l’attenzione sulla tua indiscutibile forza e capacità!

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    • @Fab: no, non mi sono mai lascata sopraffare, né dai miei genitori né da altri, ma non credere che il prezzo pagato non sia stato esorbitante. Sanguinare le ferite? Decisamente no, neanche al ricordo.

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  7. mamma mia che brutto!
    Mi complimento con te che hai avuto la forza di reagire, bravissima!
    non permettere a nessuno di trattarti male, tu vali! Sei una persona unica e meriti rispetto!
    un abbraccio enorme

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    • @Luna: e infatti io non me la sentivo di restare a casa dai miei, e me la sentivo benissimo di trovare un mezzo qualsiasi per andarmene. Ripeto, è stato un matrimonio d’amore, e a tutt’oggi rimane l’uomo con cui c’è stata la più alta sintonia intellettuale: purtroppo, però, certe altre caratteristiche cancellano ogni aspetto positivo.

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  8. Mi hai fatto strizzare lo stomaco…Gran brutta esperienza, meno male che ne sei uscita fuori, sei stata forte, sarebbe potuta andare peggio. In questa casa di donne he hanno avuto problemi simili ne sono passate diverse perchè è uno dei punti che ci simo prefissati con mio marito: aiutare donne con problemi familiari forti. Io come donna e lui perchè non sopporta gli uomini che alzano le mani o usano linguaggi psicologici che annientano la volontà delle donne.
    Stò 19 non è una data da festeggiare, ma quella della liberazione la festeggi? 😉 Ti abbraccio.

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    • @Fulvia: lui aveva avuto un precedente annullamento dalla Sacra Rota per questi motivi, ma a me naturalmente l’aveva nascosto. Mi veva fatto credere che l’annullamento fosse stato regalato perché era un periodo in cui il Vaticano non voleva far passare la legge su divorzio, ed elargendo annullamenti si teneva buoni i separati.

      Poi invece sono venuta a sapere che non era proprio così…

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    • @fulvia: io credo che la bugia non sia tanto la sua bandiera, quanto il suo dna: non ce la fa a non mentire, neanche sulle cose più banali, neanche su quelle innocenti. Credo sia una malattia, non c’è altra spiegazione.

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  9. Carissima, non ho parole!!!!!
    Quando leggo o sento parlare di certe situazioni mi sento una persona fortunatissima. Non c’è mai stata violenza nella mia famiglia, né prima né dopo il matrimonio. Non posso tollerare certe cose ….. Non so veramente cosa dirti, anzi una si, sei una grande donna!
    Un abbraccio
    Marta

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  10. Esistono questi personaggi deboli e passami il termine, anche un po’ spregevoli, che vivono le proprie debolezze colpevolizzando chi vive loro accanto.
    Sono errori di valutazione che si pagano a caro prezzo, ma che, per assurdo e in qualche modo, ci migliorano. Non è una triste ricorrenza e pensa con affetto a quella giovane donna.

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  11. In questi giorni mi sto chiedendo, ripetutamente quasi fosse un chiodo fisso, se esistono matrimoni giusti e matrimoni sbagliati. Credo siano giusti anche quelli sbagliati però finché non si capisce che sono sbagliati, li si credono giusti.
    Oddio, quanti giri di parole. Perdonami, sono stata al mare e faceva parecchio caldo. La mia testa non funziona a dovere. 😦

    Però mi chiedo: perché pensarci ancora? Sono quelle cose che uno dovrebbe semplicemente cancellare in modo più o meno istantaneo. Si dice voltare pagina. Trentuno anni sono tanti, avresti dovuto girarla molto tempo fa quella pagina. Senza tornarci più.

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    • @Marisa: credo di sì, che esistano matrimoni giusti e matrimoni sbagliati. Io, di regola, quando sono invitata, vado solo a quelli in cui credo, e finora ci ho sempre azzeccato: si caisce quasi sempre subito se le due persone sono affidabili, se hanno i numeri per costruire una famiglia. Se due si sposano “perché si amano” o perché era tanto che stavano insieme, difficilmente il matrimonio avrà lunga vita. Il matrimonio dura quando due si sposano certo per amore, ci mancherebbe, ma con la volontà di formare una famiglia, quando credono nella famiglia e sono pronti a sostenerla e difenderla, quandi la coppia è guidata anche dall’intelligenza – che quella in un rapporto serve sempre -, quando c’è il rispetto incondizionato per l’altro, e anche un certo spirito di sacrificio, per superare i rovesci della vita e uscire indenni dalle tempeste.

      Il matrimonio si basa sul rispetto del partner e della famiglia tutta, non sull’amore.

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    • @Marisa: scusa, non avevo risposto alla seconda parte del tuo discorso. Pensarci non significa rimuginare, non si può pretendere che un matrimonio sbagliato non segni la vita di una persona e possa essere semplicemente archiviato. Certo che la vita è andata avanti, che mi ha riservato nuove gioie e anche nuovi amori, prticamente tutti più importanti di lui, però quella scelta, quel passo, sono in ogni caso parte integrante della mia vita.

      E poi, se fosse giusto semplicemente voltare pagina, neanche dovremmo studiare la storia, non ti pare? Così nel piccolo, così nel grande. Su tanti tristi episodi della sua storia l’umanità è stata capace di voltare pagina e andare avanti, ma non per questi li ha affidati all’oblio.

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  12. sei un esempio per tutte, spero che ti leggano in tante e si decidano pure tante altre donne che subiscono in silenzio. bravissima! sei stata coraggiosa! 🙂

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    • E quello è stato niente! Lasciare il padre di mia figlia con mia figlia in grembo forse ha richiesto ancora più coraggio, eppure è stato persino più facile: ti comporti male? Non mi interessa la condizione in cui sto o in cui resto, TE NE VAI!

      E notare che ho detto TE NE VAI, non ME NE VADO! 😉

      Mi ricordo una volta che una sposina, coabitante con la suocera, litigò con suo marito e fece la mossa di andarsene. Fece un giro di palazzo e poi, evidentemente la cosa non era grave, o fu perché era una donna d’altri tempi o quello che sia, tornò.

      La suocera la prese da parte (la nuora tremava!) e con piglio severo la rampognò: “La prossima volta che litighi con tuo marito FUORI CASA CI MANDI LUI, tu sei una donna e devi stare al sicuro, lui si arrangi!” (ed era la mamma di lui!).

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    • La tua storia mi ricorda molto la mia. solo che io il figlio l’ho fatto e poi ho detto di no al matrimonio riparatore. cosa che ha fatto infuriare lui, che non se l’è calata giù e non si è fatto più vedere. io pure gli ho detto: te ne vai! I suoi genitori soli venivano a vedere come stava il nipote, e fino ad un anno sono venuti sempre. poi sono scomparsi anche loro. Ma meglio così che in quell’inferno. io non me ne sono mai pentita.

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    • @Amleta: e ci credo che non ti sei mai pentita! Per il fatto del loro sparire, accendi un cero a sant’Antonio, credimi, è molto più facile – beh, diciamo meno difficile – crescersi un figlio da soli che con certe ostacolanti zavorre tra i piedi, per quanto mia figlia, che in tutta la sua vita non ha assistito ad altro che a liti, sostiene che preferisce così piuttosto che non aver conosciuto suo padre, che forse non stima un grosso punto di riferimento ma che adora.

      Vergognosi i nonni ma, d’altra parte, l’abbiamo sempre detto in tutte le occasioni, certi figli sono figli di genitori altrettali, e non è che siano venuti su così per caso!

      Passo a trovarti, ma sa che non l’ho ancora fatto, te ne chiedo venia!

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    • Non ti preoccupare, io mica parlo qui con te per avere qualcosa in cambio! mi piace scambiare idee ed esperienze, fare amicizie solidali,….comunque sei la benvenuta da me, quando vorrai venire a trovarmi 🙂

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    • @Amleta: grazie, sei un tesoro. In effetti questo dovrebbe essere lo spirito del blog, partecipare, fare esperienze, non un do ut des col bilancino, ma per molti, purtroppo, è così. Vero è che è anche piacevole, quando qualcuno ci viene a trovare, ricambiare la visita per capire chi è, cosa fa, conoscere il suo mondo, approfondire i suoi pensieri, però il tempo è così tiranno, uh come è tiranno!

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  13. Mah, sì forse si tratta di istinto di crocerossina o anche di insufficiente percezione della realtà, soprattutto per quanto riguarda il proprio perché, riguardo all’altrui, dici di azzeccare i giudizi sulle prospettive future di una coppia giunta al matrimonio.
    Ci sarebbe anche una terza possibilità, quella della sfida (o scommessa)… sfida nel verificare se si è capaci a gestire una situazione potenzialmente difficile o a “domare” un partner in cui non si ripone particolare fiducia..
    Sono comunque casi della vita, capaci di arricchire le nostre conoscenze… “arte che entra”.. il solo problema è che poi spesso viene a mancare il tempo per tentare di mettere a frutto quel che eventualmente si è imparato.. 😉

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    • @Enrico: no no, io la realtà la percepisco perfettamente, e infatti le previsioni le ho azzeccate sia per gli altri che per me stessa (e che, sola da vent’anni secondo te ci sto per caso?).

      Il fatto è che a volte non si è totalmente liberi di scegliere, si scegliue non tra un bene e un male, ma tra un male maggiore e uno minore…

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