Il disordine di casa mia (perché amo il lunedì)

Immagine dalla rete

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Beh, non è che Attila il suo nome non se lo sia ampiamente guadagnato e che Sissi non sia sua figlia. Questo, per me che il bisogno che tutto sia al suo posto è vitale e che sono pure un’igienista fissata, è esiziale.

Avete letto il mio “Casa mia, casa mia“?

Beh, la situazione è ancora peggiorata.

Attila è Attila. Da lunedì scorso è uscito dalla mia vita per sempre (o almeno così voglio credere), ma i danni da lui procurati ci vorranno anni per neutralizzarli.

Ecco, tanto per dirvi, considerando che in casa mia non ci sono tende perché si sono attaccati a tutte tirandole giù (senza volere…) più e più volte, fino alla rinuncia da parte mia a tentare di rimetterle, considerando che tutte le cerniere delle finestre sono rotte perché lui non gira la maniglia e poi apre, ma prima apre, tirando con tutte le sue forze, e solo nel mentre gira la maniglia (l’ultimo cambio del meccanismo, costato 180 euro, è durato una settimana), considerando che tutti i cassetti hanno il fondo rotto, per averli riempiti fino all’inverosimile pigiando con tutte le proprie forze per far entrare il tutto, considerando che lo stendibiancheria, con il bucato bello pulito e steso viene spesso spostato con le mani unte, obbligandomi a nuovi lavaggi, considerando che, anche nei giorni in cui mangiamo fuori a pranzo e a cena, le pile dei piatti da lavare sono infinite, considerando che le giornate a casa vengono trascorse non certo a rilassarsi, leggere un libro o che, ma a liberare il tavolo di cucina e il piano della lavatrice – anche 15 volte al giorno -, raccogliere oggetti da terra, rifare piatti, bucati, stirare, considerando che ogni cosa che ti serve, che sia olio, sale, levasmalto, scarpe, martello o scotch, va cercata, cercata, cercata, cercata…

…LO CAPITE PERCHÉ AMO IL LUNEDÌ???   😯

40 thoughts on “Il disordine di casa mia (perché amo il lunedì)

  1. Ah …. se esistesse la gratitudine !
    Ogni insetto dovrebbe versare la sua quota parte di quattrini per erigere al sor @attila un monumento d’ oro che lo riproduca e lo tramandi ai posteri !
    Motivazione : grazie a lui e di fronte lui, noi pidocchi, noi pulci, noi sanguisughe, noi mazzacchere, noi blatte …. possiamo ammantarci da angeli dell’ umanità ! :mrgreen:

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    • In effetti, una mia amica ha riabilitato il marito, da lei aspramente biasimato per sciocchezze tipo lasciare il tubetto del dentifricio aperto, dopo averlo schiacciato nel mezzo.

      Da noi, rischi che ogni volta che ti lavi i denti devi smontare mezza casa per recuperarlo il dentifricio (al tappo della soluzione salina per le lenti a contatto ho rinunciato, non dura tre giorni e si dissolve nel nulla).

      PS: non parlo solo di Attila….

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  2. Sinceramente io da una casa così scapperei a gambe levate, ma forse sono fin troppo metodico ed amante delle cose messe in ordine, da rimediare se il tubetto del dentifricio, pur chiuso, non è stato schiacciato dal fondo, da chiudere i cassetti che non lo sono fino in fondo e così via.
    Ad esempio, se salta la luce, mi capita di trovare al buio, ma io non faccio regola, lo so.
    Ma altrettanto, per opposti motivi, credo non la faccia quell’innominabile personaggio, di cui ti sei, spero definitivamente liberata: certe cose che hai raccontato sono incredibili, non so come hai fatto a sopportare simili comportamenti, se fosse accaduto uno di quei fatti di cronaca che deploriamo, ma l’opposto del femminicidio, credo sarebbe perfino stato giustificato!
    Invece cerca di abituare @Sissi, che non prenda cattive abitudini, sebbene nel suo dna possa averne già di innate!
    Un bacione, ciao!

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    • Anch’io, prima, mi potevo muovere tranquillamente al buio: ora, come minimo, a camminare al buio mi romperei l’osso del collo, visto che in terra c’è di tutto.

      E ancora, a proposito di buio, io ho da sempre l’abitudine di tenere una torcia in un luogo ben preciso affinché, nel caso di mancanza di corrente, si possa facilmente agguantare e prontamente utilizzare: credi che sia stato possibile, in tutti questi anni, tenerla al suo posto? Ho dimenticato infatti di aggiungere che, oltre a ripulire i ripiani di tavolo da cucina e lavatrice, un’altra delle mie attività continue è rimettere a posto la torcia e i cordless, con risultati nulli.

      Ricordo che una volta stemmo due giorni senza poter rispondere al telefono fisso perché non si trovavano i cordless da nessuna parte (non richiamabili dalla base perché scarichi), dopodiché realizzai che almeno uno doveva essere quello tradizionale col filo, più o meno inamovibile (che tanto trovo sempre con la cornetta staccata, ma questo è un altro paio di maniche).

      Per quanto riguarda l’ominicidio, credo che la pargola abbia realizzato quanto fossi prossima, e che non ritenterà più di ripropormi in altra salsa l’angusto genitore (però lei, in certi campi, fa molto bene le sue veci!).

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    • ma almeno con lei ci puoi lavorare!
      ne vale la pena, è anche per il suo domani!
      cerca un po’ alla volta di ridurre gli ambiti.
      Coraggio, pensa che ogni medaglia ha anche il rovescio meno gradevole!
      Baci, ciao!

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  3. Per me leggere questo post è stato davvero consolante. Io mi lamento del mio disordine (per meglio dire, del disordine che gli altri fanno), di non avere un soggiorno degno di questo nome (mio marito ne ha fatto il suo regno e non ho nemmeno una porta da chiudere, è tutto un open space con l’ingresso 😦 ), di avere la scrivania invasa dai libri che non so più dove mettere, e abiti (miei) appesi ovunque perché negli armadi non ci sta più nemmeno uno spillo e non mi va di infilare con la forza la roba appena stirata, tanto vale non stirarla affatto … insomma, almeno io ho le finestre che si aprono e chiudono, i cassetti non sono sfondati, seppur belli pieni, e ho una lavastoviglie in cucina.

    Sono una donna fortunata. 😉

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    • @Marisa: decisamente sì, ti assicuro, non ve ne ho raccontate neanche la metà (per esempio, i documenti importanti usati come carta per appunti… 👿 ).

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  4. Ogni tanto capita che qualcuno mi dica ah, tu vivi sola poverina… Ebbene sì, io vivo sola, e poverina un catorcio catafratto. Come credo di avere già detto, io amo il disordine, lo curo lo coltivo lo coccolo lo vezzeggio lo adoro lo venero. Ma è il MIO disordine, e le mie cose le trovo sempre. Anche quando saltano i tappi. Se qualcuno mi ci mette le mani sono pronta a uccidere.

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    • Io mi ero messa in un angolo della stanza un tavolinetto di quelli di plastica, con tutto il necessario per scrivere, blocco e un portapenne con penne nera, rossa, blu, matita, gomma e temperamatite, e le avevo detto di non toccare nulla. A dire la verità, lei tendenzialmente è obbediente e rispettosa, e non avrebbe toccato nulla se il padre non l’avesse costretta, nonostante le sue rimostranze (“E’ di mamma, mi ha detto di non toccare”, “Ma un attimo, un secondo, un istante, la rimettiamo a posto…”).

      Insomma, nonostante io compri le penne a cinquanta per volta, quando mi serve di prendere un appunto una penna non c’è mai. In compenso, quando vai a rassettare casa, escono penne pure dallo scopino del gabinetto (e, infatti, è proprio al gabinetto che la domestica ha collocato un partapenne, tra il tonico e la saponetta… 😯 ).

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    • @Barbara: scusa, mi è saltata la prima parte della risposta che è sì, sono brava, io le cose degli altri non le tocco, e non mi passa per la testa l’idea di discutere il criterio con cui una mette le cose in casa propria, che siamo impazziti???

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    • Poi comunque le mie cose sono sempre messe col criterio più logico: la sera mi slaccio la gonna, la lascio cadere, la scavalco e rimane lì dove è caduta, mi sfilo la blusa e la lascio mollemente cadere sopra la gonna o dintorni, le scarpe non me le tolgo MAI in mezzo al corridoio perché non sarebbe logico, e quindi non si trovano MAI in mezzo al corridoio. Eccetera.

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    • Ecco, questo è un normale disordine, lasci le cose dove sono, dove le hai usate…

      Da noi, la gonna che ti togli al corridoio, potresti non ritrovarla mai più, salvo vederla rispuntare tre anni dopo nella soffitta della nonna a 30 km di distanza.

      In compenso, dai vari meandri della casa, escono fuori lettere dirette ad Attila, al suo indirizzo personale, dall’altra parte della città.

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  5. Non ti consolerà sapere che anche Sissi imparerà l’importanza di mantenere un certo ordine nelle cose. Non ne godrai i benefici perché imparerà solo quando andrà a vivere da sola 😦

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    • @Luisa: non raccontiamocela, sappiamo che tante persone disordinate a casa dei genitori, una volta andate a vivere da sole, hanno tranquillamente continuato a vivere nella melma: non sarà il caso di Sissi, che quando ci si mette sa mettere a posto anche meglio di me (ha un grande gusto estetico e maggiore capacità di buttare) e poi, diciamolo, all’igiene è attentissima.

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  6. Ecco, per esempio, da una settimana Attila a casa mia non entra. Ieri ho comprato uno smalto e, essendo usciti di corsa e ritornati all’una di notte, la bustina della profumeria era rimasta sul tavolo di cuicna, dove era stata scaricata la spesa (gli alimenti messi in frigo).

    Oggi lo smalto l’ho trovato “poggiato” dentro una tazzina di caffè.

    NB: non ho detto tazzina “da” caffè, ho detto “di” caffè: dentro c’era il caffè, e lo smalto beatamente a mollo. :mrgreen:

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    • @Luisa: ma come, non sai che a casa mia le cose hanno le gambe, e a volte anche le ali (altrimenti non si spiegherebbe la presenza di un calzino, rigorosamente sporco, rinvenuto sopra una libreria all’ingresso).

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  7. Chiamiamo l’esorcista! A me gli oggetti che si muovono da soli fanno paura, ecco 😦 Ho sempre adorato tf come “Vita da strega” o “Strega per amore” perché con un battito di ciglia riuscivano a mettere in ordine qualsiasi stanza. Beate loro…

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    • @Luisa: noi con un battito di ciglia riusciamo a metterla in disordine: ricordi che ti raccontai di una domestica, che ripassò una mezz’oretta dopo essersene andata per non ricordo quale motivo e, guardandosi intorno esterrefatta, si chiese “Ma siamo sicuri che io oggi sono stata qui?”?

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