Crescerti

100

Beh, il 100 l’abbiamo preso. Tutto sommato non siamo neanche troppo stupiti, non ti servivano neanche i cinque punti di bonus per raggiungerlo, sarebbe stata una cattiveria non dartelo ma si sa, la suspance c’è sempre. Che poi, i vostri quadri sono stati gli ultimi a uscire, tutti sapevano già i propri voti, anche nella vostra scuola, mancava solo la vostra classe (forse perché la più numerosa, e l’ultima a finire le interrogazioni).

Ma va bene così, tutto questo ormai è passato. Peccato che ti abbiamo rovinato anche questa gioia. Non io naturalmente, ma il grande Attila, il mega distruttore di uomini e cose, situazioni e sentimenti. Ieri poi non aveva proprio nessun senso la sua scena, ma chissà da quanto se la covava, chissà chi – o che – l’aveva sobillato.

Probabilmente ha qualche sgrinfietta tra le mani, e gli servono soldi per portarla a cena fuori e allora che si fa? Si risparmia sulla figlia.

Ieri era stata una giornata serena e tu, finiti gli esami, era tranquilla, ti stavi rilassando, recuperavi forze e serenità dedicandoti ai tuoi hobby; io stavo trattando tuo padre così bene che mi hai addirittura rimproverato di ringraziarlo troppo, che in fondo stava facendo il suo dovere, quello che dovrebbe fare ogni giorno (beh, io sono abituata che se mi fanno un favore, fosse pure portare un bicchiere d’acqua, dico grazie, è normale educazione).

Alla fine mi aveva proposto di guardare un film insieme, e avevo persino accettato. Mi sono permessa, prima che andasse via, di ricordargli che mi doveva ancora il mensile per te (ieri era già l’otto!) e… non l’avessi mai chiesto!

Fermo restando che mi dà briciole, e che io li prendo per punto, visto che sei figlia anche sua e deve far fronte alle sue responsabilità, non avevo idea di cosa gli sarebbe uscito da quel letamaio di bocca! Che io mi arricchisco alle tue spalle, che tu – povera Cenerentola! – vivi di straccetti e bricioline, e che gli dovevo fare l’elenco di quello che avevo speso dall’inizio dell’anno. Il tutto, chiaramente, davanti a te, povera creatura mia, imbarazzatissima e mortificatissima.

Io mi sono rifiutata di dargli qualsiasi spiegazione, visto il suo contributo modestino, occasionale, che rappresenta veramente il minimo per i bisogni primari (e meno male che io sto bene e non mi serve niente, sennò saremmo state fresche!). Mi pareva oltremodo piccino, meschino e volgare stare a ricostruire quello che davvero è il consumo base (e poi, poteva pure chiederlo a sua madre quanto costa un figlio, visto che a 54 anni le sta ancora sul groppone!). Gli ho detto che spiegazioni non gliene avrei date, ma che poteva non darmi più nulla, che da tempo avevo intuito che c’era una qualche stronzetta in circolazione per far bella figura con la quale avrebbe tolto il pane alla figlia. Non mi desse niente, ma chiaramente a una condizione, quella di sparire: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, non può non provvedere alla figlia e pretendere di stare in buoni rapporti con me e accamparsi dentro casa mia. In fondo ora sei grande, ora pure libera da impegni scolastici, può incontrarti ogni volta che vuole, senza bisogno che io mi sorbetti la sua orrida faccia da schiaffi…

***

Pensate che gli sia stato bene l’essere sollevato dall’incombenza di mantenere la figlia? No, lui vuole avere la coscienza a posto, vuole dimostrarmi che mia figlia non mi costa niente, e continuava a chieder conto, a fare somme e sottrazioni (insomma, se voi avete problemi a mantenere i vostri figli, mandateli pure da lui, che con 50 euro al mese ve li fa crescere come fiori!).

Avete presente la goccia che ha fatto traboccare il vaso? A urlare non mi ci fregherà più, ho pagato un prezzo già troppo alto, e poi con lui ogni discussione è inutile, è un disco rotto, non ci sono argomentazioni che tengano, se pure avessi speso diecimila euro per la figlia il giorno prima avrebbe obiettato che nei diciotto anni precedenti era cresciuta innaffiata dall’acqua piovana, e davvero, diventava tutto talmente meschino e volgare che non sono voluta cadere nella trappola (e, in effetti, non ci sono cascata). Me ne sono andata intimandogli di sparire PER SEMPRE, e stavolta l’ho giurato che non lo voglio più vedere (come dice mia figlia, “tu giuri per mantenere a freddo le decisioni prese a caldo”).

La sentivo che difendeva la mia causa, che non le ho mai fatto mancare niente, cercava di ricostruire le spese più grosse, dall’ortodontista (a botte di migliaia di euro) ad altri medici specialisti (che tra visite, analisi e medicine sono andate vie centinaia di euro, e meno male che sta bene!), tasse scolastiche, occhiali, lenti a contatto, libri, regali ai suoi amici per i vari compleanni, etc. etc. etc (ultimamente ha avuto anche un nuovo materasso speciale): sono andata là e le ho intimato di smettere, che i soldi spesi per lei sono un problema nostro, non suo, lei non si deve stare a sforzare a ricostruire ché io non ho nessun bisogno di rendere conto a quel mentecatto di suo padre. Avrei al massimo dovuto portargli delle pezze d’appoggio se gli avessi chiesto un qualsivoglia contributo per le spese extra, ma così non è stato (a proposito, dopo l’esame di mia figlia, ho invitato qualcuno per festeggiare a pranzo, e lui semplicemente è venuto con noi, si è accomodato, e ha dato per scontato che pagassi io, neanche ha fatto la mossa!)

***

… ma torniamo a te, Sissi adorata. Piangevi ieri sera, singhiozzavi e stamattina, il grande giorno, ti sei svegliata a pezzi. Meno male che il vedere i quadri e le feste che ti hanno fatto tutti ti hanno ridato il sorriso e l’energia.

Mi ricordo un mio amico, che quando rimasi incinta mi disse “Il problema non è crescertela da sola, lo fanno in tante, si fa. Il problema è crescertela con lui tra i piedi, lui che rema contro, lui che toglie l’aria”. Mi hai fregato con la tua adorazione per questo padre, che un giorno o l’altro mi spiegherai che ci trovi (ma non chiedermi, ti prego, di spiegarti che ci trovai io!).

Crescerti è stata dura, tra mille difficoltà, prima fra tutte lui, ma è stato anche un onore e un privilegio. Sei una fonte di gioia senza fine, e anche i tuoi insegnanti mi sono venuti incontro a dirmi che è stato un onore e un privilegio, oltre che un enorme piacere, averti come studente, che all’esame hanno fatto la ruota come i pavoni, ma non è solo quello.

Mi ricordo la tua insegnante di ginnasio, come sottolineava che, oltre alla grande preparazione, avevi una grande educazione, un grande rispetto per tutti, ma soprattutto un grande cuore, sempre pronta ad aiutare tutti (mi fece tenerezza il tono quasi di sorpresa con cui aggiunse “Ed è anche bella!”  🙂  ).

Ti ha rovinato anche questo giorno. Come ti rovinò la festa dei tuoi diciotto anni. Ora avrai davanti a te anni di strade da percorrere, traguardi da raggiungere, successi da raccogliere, e spero che non dovranno essere tutti così miseramente inquinati da quell’individuo.

Per me, la strada con lui si separa qui.

E ancora auguri per il tuo bel 100/100, ci hai fatto un gran regalo, che io mi sono guadagnata anche con giorni e notti accanto a te, a fare (pardon, solo collaborare a fare!) ricerche, impaginare tesine, raccogliere sfoghi, mentre lui va in giro tronfio e basta. Parassita fino alla fine.

125 thoughts on “Crescerti

  1. Che gran privilegio sarebbe conoscerti Diemme!!!
    Le tue parole toccano dei tasti deboli, almeno per me, e leggere delle tue esperienze mi apre delle prospettive diverse…
    Ma ora veniamo al dunque: MA CHE GRAN BASTARDO A PROPORTI DI VEDERE UN FILM INSIEME, COSI’!!!! UN FILM SI VEDE INSIEME A CHI VOGLIAMO CI FACCIA COMPAGNIA…E MICA E’ ROBETTA DA NULLA!!!!!!!!!!!!!! 😉

    Tentavo di sdrammatizzare il drammatico…perché avere a che fare con certa gente lo è sicuramente…un abbraccio e complimenti a tua figlia!!!!!

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    • Nemmeno io…sono sul Blog da poco in realtà, ma ormai ho un gruppo di amici conosciuti su Facebook, con cui organizziamo anche raduni…è troppo bello 🙂
      Io sono di Roma…anche tu?

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    • Ti fischio in privato??? 😀
      Guarda, io di Bloggers con cui interagisco, non ne conosco nessuno ancora..sarebbe carino anche fare una reunion. Che facciamo?? Pubblichiamo un post in collaborazione con cui chiediamo ai Blogamici di Roma di incontrarci tutti tipo flashmob?? Si, daiiiiii 😀
      Oppure meglio un caffè tra amiche?? Non so…per me è uguale, ma mi piace conoscere gente nuova…decidi cosa preferisci, dimmi!!

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    • @ilgattosyl: marito? Marito? Attila? No no no, almeno questa me la risparmiai, altrimenti davvero sarei colpevole (per quanto, a volte ho desiderato di esserci sposata per poter divorziare, per poterlo veder scritto nero su bianco che con quell’individio non ho nulla a che vedere).

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  2. Perchè, cara @Dì, insultare i poveri parassiti ( chessò ? Acari della scabbia, sanguisughe, tignole, pidocchi, pulci … e similia ) quando tutti e tutte, appetto al sor @attila, ci potrebbero apparire, obiettivamente, come generose api produttive, o previdenti formichine laboriose ??? 😯
    La stessa @Cicala, che non fà un cacchio tutta l’ estate, se non romperci le balle con le sue stridenti nenie, paragonata a quel cicalone senz’ ali di @atty, potrebbe sembrare un delizioso aedo estivo, un generoso e attivo cantore di storie affascinanti !
    Dannatamente, nessuno ha mai pensato di indire Olimpiadi per designare il peggior padre di questo mondo, il “papà” che. se serve, non c’ è mai, ma se mai dovesse servire, beh …. allora inutile cercarlo ‘terra marique’ lui risulterebbe introvabile pure ad un @rabdomante … 😦
    Che peccato …. il sor @attila, in questo tipo d’ Olimpiade, risulterebbe davvero 1°, 2° e 3° ad occhi chiusi, e nessun papà al mondo gli strapperebbe le tre medaglie !!! :mrgreen:
    Ma, fatta questa premessa, e dato ad @attila quel che ad @attila è dovuto …. sgrinfietta compresa, l’ avere la conferma del lusinghiero esame sostenuto da @Sissi …. mi/ci riempie di gioia, e mi dispiace davvero se qualcosa di così sgangherato dovesse appannargli questa sua bellissima felicità : vedrai …. passerà, poichè come dici “tutto è già passato”, e perchè in cielo esistono gli angeli, e quello che custodisce @Sissi … è …. ehm …. particolarmente esperto ! ::-D

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  3. non mi va di commentare su quello che avevi necessità di raccontare – si vede anche ad occhi chiusi! – servirebbe a dare troppa importanza ad un individuo che paragonato ad un insetto si rischia di offendere la specie! voglio solo fermarmi sul bello della tua piccola che è capace di renderti felice, una giovane donna che ti vuole bene e che tu ami oltre ogni dire. auguri di ogni bene e per un futuro bello, piccola sissi! un abbraccio grande ad entrambe 😀

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  4. Sono veramente felice per Sissi e per la sua mamma :D. E’ vero che è stata lei a studiare, ma tu l’hai aiutata come hai potuto, le hai permesso persino di avere il padre “vicino” a scapito tuo…più amore di così… Lei è veramente una bravissima ragazza, c’è da essere orgogliosi di lei, e io da amica tua e sua, lo sono 🙂

    Attila è un essere immondo. Un pezzentone nell’animo che non fa nulla per nasconderlo.

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  5. Un giorno ti racconterò del mio adorabile papà Attila (anche lui) e di come sia riuscito ad influenzare la mia vita al negativo, nonostante le corazze di mia madre. Non posso leggere questi post, perchè non ho pietà. Non me n’è rimasta neppure un briciolo.
    Tu sei una grande donna e sicuramente avrai strumenti diversi da quelli di mia madre e anche una diversa cultura. Fatti di gomma e ferro e sconfiggi ciò che è necessario abbattere.

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    • @Lilla: grazie! Lei è “così”, ma a volte è anche così triste… ieri sera, notte piucchealtro, mi ha detto “E questa sarebbe la giornata in cui ho preso cento, quella immemorabile da festeggiare?”.

      Purtroppo io non mi riprendo così facilmente da certe discussioni; a parte che ho pure una sciatalgia che mi sta levando l’anima, ma chiaramente è lo stato d’animo quello che ha influito a farci passare una giornata praticamente di nulla, in catalessi: e la maturità si fa una sola volta nella vita (più o meno).

      Rovinata questa giornata, è come aver rovinato il giorno del matrimonio, come puoi recuperarlo?

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  6. Complimenti a Sissi e alla sua mamma.
    Che nessuno si permetta di adombrare tanta meritata gioia e soddisfazione Un abbraccio alla centista e uno a te. e avanti tutta con i buoni propositi. Ciao

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    • Sara, tu con lui sei sposata, hai deciso di restare con lui, io non ne ho mai voluto sapere, neanche con la pancia piena (e vi ricordo che la gravidanza è stata conseguenza di una prepotenza, che non accettava di essere lasciato)!

      Io ho passato venti anni a cacciarlo via, e sa Dio quello che m’è costato resistere ai numerosi raptus omicidi (i miei intendo).

      Sì, forte il nostro cavaliere, oramai qui è una celebrità 🙂

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  7. Carissima @Diemme, io non scommetto mai, ma sul 100 a @Sissi l’avrei fatto tranquillamente, pur sapendo che il risultato finale dipende solo in parte al merito conquistato lungo il percorso e che buona parte di esso deriva pure dall’esame e dall’aleatoria scelta dei temi nelle prove.
    Fa rabbia leggere di questi reiterati ed ignobili comportamenti da parte di quel soggetto innominabile, dell’inevitabile rabbia e sdegno da parte tua, ma pure pensare alla cara fanciulla, che, al posto di festeggiare, come avranno fatto anche quelli del 60, si mette li a elencare spese che la riguardano, senz’altro con lo scrupolo di gravare economicamente.
    Che tu abbia una figlia fin troppo buona è più che evidente, ed è un peccato se cambiasse, però credo sia necessario che apra gli occhi sulle miserie di un padre che, come minimo, non la merita.
    Tu hai fatto bene a cogliere la palla al balzo per cacciarlo definitivamente, anche se temo che te lo ritroverai a piagnucolare dietro l’uscio fra non molto e ci sarà sicuramente qualcuna che s’intenerirà, sarà quello il momento decisivo e spero che prevalga la tua risolutezza!
    Fai tanti complimenti alla tua figliola e prenditi pure la tua parte, perché, anche se la festa sarà stata rovinata, l’ammirazione, la stima e l’affetto di tanti, un po’ cercheranno di compensare!
    Un abbraccio fortissimo, ciao!

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    • Io credo che stavolta Sissi l’abbia capito che è meglio che io e suo padre stiamo lontano. Per la prima volta in vita sua mi ha anche detto che dovrei trovarmi un compagno e riprendere a vivere. Finora la sua speranza, sia pure basata sul nulla, era stata che io e il padre tornassimo insieme.

      Sì, hai ragione, fa pena quella creaturella che, invece di stare a festeggiare, come hanno fatto ragazzi ben meno meritevoli di lei, sia dovuta stare lì a giustificare davanti al padre “il suo costo”: che schifo lui, e quanta pena lei! 😥

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    • @Sergio: povera stella mia! Tu pensa che io le volevo pure aprire un conto, e metterci una bella cifretta, magari proprio come regalo di maturità, ma poi lo sai che ho pensato? Che il padre sarebbe andato a piangere miseria da lei, e i miei soldi avrebbero cambiato destinazione.

      Con una tizia, in situazione analoga alla mia, accadeva proprio così: per quanto lei avesse veramente separato la sua strada da quell’uomo, ma davvero a livelli paranoici, la figlia, che lavorava e guadagnava uno stipendio regolare, si sprovvedeva per mantenere il padre fannullone, poi lei vedeva la figlia in difficoltà e l’aiutava: insomma, alla resa dei conti la figlia faceva solo da tramite, e i soldi della ex moglie andavano a finire nelle tasche di lui.

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  8. Ciao, volevo farti un saluto simpatico dopo averti letto con piacere sul Blog di Ale (se fosse che).. ho letto questo post e mi è presa un pò di tristezza… sono padre di due bambini piccoli, uno di 4 anni e uno di 9 mesi.. e mi sento triste come uomo a leggere quello che ho letto.. non vivo sulla luna ma mi da fastidio lo stesso… beh, spero solo che augurarvi tantissima felicità in tutto e per tutto!!!!

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    • @Erik: grazie, e benvenuto! Non sentirti triste “come uomo”, grazie al cielo i generi non sono fatti con lo stampino, e io sono profondamente contraria alle categorizzazioni: d’altra parte, anche voi, a seconda dei casi, subìte la vostra parte.

      Una curiosità: cosa ti ha colpito dei miei interventi da Ale tanto da indurti a visitarmi? (La curiosità è femmina… 😉 ).

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  9. Discorso complicato, i miei si sono separati che avevo 13 anni. Mio papà ha ipotecato la casa di mia mamma a sua insaputa e non ha mai dato un soldo. Mia mamma quindi ha ripagato l ipoteca e mantenuto me fino all università. Mio papà l’ho perso di vista alla nascita della mia prima figlia. Su pressioni di mia mamma lo avevo chiamato al telefono per invitato al battesimo infatti, lui mi ha detto che di nipoti ne aveva già … Quindi sono circa 8 anni che non so che terra pesti. Ci ha fatto tanto male ma è comunque mio padre e se dovesse un giorno cercarmi , sarei comunque qui per lui. Ho scoperto che l’odio genera odio e non porta da nessuna parte. Vi auguro comunque tanta forza e vedrai che fra dieci anni circa Sissi capira tutto.

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    • L’odio genererà pure odio, ma quando uno ce la mette tutta per ispirare certi sentimenti pare brutto non ricambiare, non ti pare? E poi, non odiarlo, cosa vi ha portato? Lui si è fatto i cavoli suoi, tua madre ha avuto tutto l’onere di tirare avanti una famiglia da sola e non credo che sarà stato facile (prova provata, io non ho una vita mia da vent’anni, e non è che sia proprio una libera scelta, senza contare la salute trascurata, la fatica che ha portato a una stanchezza che a tuttora sembra irreversibile…).

      Michele, io ti ammiro, ma io le persone che mi hanno fatto del male le odio eccome, e auguro loro tutto il male del mondo. Non gliene farei mai, ma se gli capita tra capo e collo ma gari ci stappo pure lo spumante.

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    • Ti capisco. Per noi non è stato facile, sopratutto per mia mamma. Non sai quante volte la sentivo piangere e ci stavo malissimo. Ho considerato mio papà come dimenticato. Ma era mia mamma invece che sempre mi esortava a tornare da lui e a volergli comunque bene. Lei gli ha sempre voluto bene, nonostante tutto. Io allora non capivo e mi arrabbiavo con lei per quello. Ora che ho riscoperto la fede in Gesù , ora capisco l’importanza della propria Croce e l importanza di portarla ringraziando Dio. Che dobbiamo volerci bene tutti. Che siamo qui non tanto per goderci la vita ma per amarvi. Questo e’ il mio punto di vista.

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    • Non il mio. Ripeto, ti ammiro, davvero, ma mentre la tua è più la religione del perdono, la mia è più della giustizia. Io l’ultima cosa che farei al mondo è porgere l’altra guancia, anche se non ho mai cercato vendetta, né mai ne cercherò.

      E io no, non la capisco l’importanza della mia Croce, se ce l’ho me la tengo, ma non me la vado a cercare, non ne sono orgogliosa, non me ne sento sublimata. Anzi, ti dirò, credo proprio che il fine ultimo della vita sia quello di essere felici, la versione dolorifica non fa per me (non che davanti al mio dolore mi sia mai tirata indietro, ma solo perché non ne avevo modo).

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    • Scusa mi sono espresso molto male. La Croce non la cerco, e’ Dio che me la da, per mettermi alla prova. Ed e’ con quel peso in spalla che porgendo l’altra guancia mi sento sereno e in grazia di Dio. Da li viene quindi la pace che ho dentro…. Riassumendo: Lui mi da la Croce ( io non la chiedo) per mettermi alla prova, io la accetto e vado comunque verso di Lui e la Sua luce e questo mi rende felice anche qui nella polvere e nel sacrificio.
      Non è facile spiegarsi in maniera scritta! Sono un povero ingegnere , con tutti i limiti del caso!

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    • @Michele, avevo capito, sono io a essermi espressa male: ok che non la vai cercando, ma io con quel peso in spalla non porgo l’altra guancia – e neanche senza peso. Al massimo cerco il modo di liberarmi del peso e andare avanti, oppure andare avanti nonostante il peso. Il porgere l’altra guancia non mi dà pace, mi fa solo sentire cogliona.

      Io sono disposta a pagare il fio dei principi che difendo, dell’andare controcorrente, del fatto di essere umana e quindi soggetta alle umane sorti, oltre questo non sono disposta ad andare. Al nemico posso offrire un ponte per il dialogo, ma se non gli interessano il ponte lo può pure utilizzare per buttarsi nel fiume sottostante.

      Non costruisco muri, non ho pregiudizi, amo il prossimo mio come me stessa, non mi considero superiore agli altri se non, quando è il caso, per scelte morali. Cerco sempre di mettermi nei panni degli altri, di capire il loro punto di vista, do credito di buona fede a tutti, ma al porgere l’altra guancia al nemico preferisco sferrargli un bel papagno.

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    • Io al nemico non tiro un pugno, te l’ho detto che non farei del male a una mosca, ma se me lo sferra lui, secondo te è bene che io incassi il pugno e zitta, per non mettere in moto una spirale di violenza? Anzi, già che ci sono, gli porgo l’altra guancia così il secondo, invece di tirarmelo come risposta al mio, me lo dà semplicemente per soddisfazione personale, così lui si sente realizzato e io ho fatto la mia buona azione quotidiana?

      Michele, ripeto, io rispetto la tua fede e la tua scelta, ma a me i nemici faranno bene a non accostarsi.

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  10. Ciao Diemme, tanto per cominciare condividiamo la professione… o almeno una parte di essa, essendo così ampia e variopinta… il discorso dei corsi (io “tento” di spiegare qualche concetto di informatica a pensionati o a chi me lo chiede, a volte come hobbies a volte per semplice passione). Io credo che il modo di vedere molti aspetti della vita sia molto relazionabile con concetti di base informatica o quantomeno un organizzazione di quel tipo aiuta ad affontare meglio determinate siutazioni… ma forse è solo una supposizione errata… 🙂

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    • @Erik: la penso anch’io come te, tale e quale: forse i pc sono quanto di più simile all’essere umano, e pure per l’organizzazione logica, il flusso logico per affrontare i problemi, ci siamo, tali e quali.

      Solo che i sistemi informativi funzionano (male) programmati da noi (e da un’altra schiera di persone non sempre capaci), ma a noi chi ci programma o programmò?

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  11. @oreficemichele: Ma se al nemico gli tiri un pugno, prima o poi anche lui farà lo stesso. Giusto? Dipende. Se te lo tiro quando sono proprio tanto tanto incazzata devi cominciare a mettere in conto una settimana prima di svegliarti, altri quattro giorni prima di ricordarti che cosa è successo, mezza settimana per iniziare a raccogliere le idee… Vogliamo fare qualche esempio a caso? La Germania durante la seconda guerra mondiale è stata bombardata a tappeto, mezza rasa al suolo, ridotta in macerie, messa letteralmente in ginocchio da tutti i punti di vista. Conseguenza: è diventata una democrazia e di guerre non ne ha fatte più. Il Giappone alla fine della seconda guerra mondiale ha subito la cosa più terribile mai capitata nel corso di una guerra: è stato colpito da ben due bombe atomiche. Conseguenza: è diventato una democrazia e di guerre non ne ha fatte più. Gli arabi nelle loro guerre contro Israele non sono mai stati colpiti davvero a fondo perché comunità internazionale e mafie varie sono sempre intervenute a bloccare Israele prima di arrivare a quel punto. Conseguenza: gli arabi ancora non si sono convinti di essere stati davvero sconfitti, e continuano a riprovarci, con un interminabile stillicidio di morti da una parte e dall’altra. Conclusione: se tiri un pugno al nemico prima o poi anche lui farà lo stesso quando il pugno non è stato abbastanza forte. Se lo è stato, di pugni non ne tirerà più, né a te, né a nessun altro. Il medico pietoso fa la piaga purulenta. In tutti i campi.
    PS: curiosa questa cosa di un ultracattolico (posso definirti così?) con un cognome che più ebraico non si può, e che per moglie si è scelto una donna di nome Sara…

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    • @Barbara: assolutamente ben detto: sono le guerre dei cent’anni che seminano milioni di morti, non quelle dei sei giorni!

      PS: mi sa che il mio problema con Attila è che non gli ho dato un papagno sufficientemente ben assestato fin dall’inizio 👿

      PPS: anche il “mio” di Michele Orefice è cattolico, almeno credo… 🙄

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    • Scusate la tardiva risposta…durante il giorno uso il telefono e non vedo tutti i commenti. Ebbene si mi avete trovato, ho radici profonde ebree. Mio non lo era, anche mia nonna entrambe da parte di padre. Mio zio portava sempre una collana con la stella. Io però sono stato allevato cristiano e la fede ci ha investito in pieno quando abbiamo perso Virginia. Non so quanto sono cattolico, non penso molto, almeno …. Lo vorrei essere di più, testimoniare di più. Andiamo a Messa di domenica, giovedì e a volte anche sabato. Diciamo il Rosario tutte le sere insieme…io anche tutte le mattine andando al lavoro.

      Per quanto riguarda i pugni… Facciamo l’esempio del Vietnam e delle torri gemelle? Non erano abbastanza forti? Nelle torri gemelle sono morte 3500 persone, nella guerra seguente vicino ai 5000 (ma forse sono rimasto indietro), A parte la disputa storica quello che perde e’ l’umanità intera, si perde da entrambe le parti. Invece ad esempio Padre Kolbe ad Auswiz , sostituendosi a un padre di famiglia, e resistendo in una baracca con altri sei per dieci giorni senza acqua e senza mangiare…. Lui ha vinto! I nazisti gli hanno dovuto iniettare un veleno per ucciderlo. Mi metto l’elmetto e aspetto le risposte.

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    • “I nazisti gli hanno dovuto iniettare un veleno per ucciderlo”: davvero una grande vittoria…

      Michele, penso proprio che la pensiamo diversamente…. (radici ebraiche? E come le vivi? C’è in te una qualche memoria, curiositàà o che?).

      Le Torri Gemelle ti sembrano un pugno dato a un nemico? Quello si chiama attacco terroristico, e il terrorismo si chiama così proprio perché semina terrore, agendo indiscriminatamente, a casaccio, tra le povera gente, in modo che nessuno possa sentirsi al sicuro: e quando uno non si sente sicuro, che potrà fare in ogni caso? Impiccarsi per non morire di paura? Morire per non essere ucciso? Per forza deve continuare a vivere, non c’è scelta.

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    • Non mi sono spiegato: la reazione americana alle torri gemelle ha avuto come effetto di sollevare l’industria delle armi, aumentare la distanza fra i mussulmani e gli occidentali, far ammazzare altre 5000 persone.

      Si , la pensiamo diversamente , bello , no? Davvero rispetto il tuo punto di vista…. Altro esempio? Purtroppo non mi ricordo il nome ma un sacerdote in un’isola vicino all ‘Australia si è’ prodigato in mille modi per portarvi il cristianesimo. Ha fondato una chiesa, convertito persone dalla loro religione fatta di sacrifici anche umani. Dopo qualche anno il figlio del capo tribù lo ha ucciso tagliandogli la testa e incendiando la Chiesa, per sterminare la nuova religione su quest’isola. Dopo qualche tempo e’ stato lo stesso che insieme ad altri ha ricostruito la chiesa e il cristianesimo ha invaso l’intera isola. Tolgo l’elemento o lo tengo?

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    • @Michele: togli l’elemento o lo tieni??? Non capisco…

      Aumentare la distanza fra i musulmani e gli occidentali? Caro Michele, a me sembra invece che questa distanza si accorci sempre più e più pericolosamente, non per niente ci chiamano Eurabia…

      Sulla questione conversione, che uno passi da un tipo di fanatismo a un altro non mi fa cambiare idea: magari quello che ieri ha tagliato la gola al sacerdote per sradicare il cristianesimo domani farà parte del Tribunale dell’Inquisizione…

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    • @Michele: io non sono mai aggressiva nelle risposte: degli amici, rispetto le idee che qui da me sono liberi di esprimere, fossero pure l’esatto contrario delle mie, i nemici li banno, quindi il problema è risolto alla radice 😉

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    • Vedi, caro Michele, stai trascurando un dettaglio tutt’altro che trascurabile, anzi, alla base di tutto: le culture non sono tutte uguali e non condividono gli stessi principi e gli stessi valori. Tanto per cominciare, per te e per me non uccidere, non rubare, non ingannare significa non uccidere, non rubare, non ingannare. Per l’islam significa non uccidere un musulmano, non rubare a un musulmano, non ingannare un musulmano. Tutti gli altri SI DEVONO ingannare derubare uccidere. In secondo luogo se io ti do un pugno e tu non reagisci, io potrei anche chiedermi perché tu non reagisca e fermarmi. Se stiamo litigando e tu ad un certo punto fai un passo indietro, probabilmente lo considererò come un gesto di buona volontà e farò un passo indietro anch’io. Nella cultura arabo-islamica vale l’esatto contrario: se tu fai un passo indietro significa che sei debole, se non reagisci significa che sei debole, e quindi questo è il momento giusto per colpire a fondo. La politica dell’altra guancia, con l’islam, è semplicemente una politica suicida. Leggi questa splendida intervista ad Ayaan Hirsi Ali: forse riuscirà a chiarirti le idee:
      http://www.aish.com/jw/me/Making-Peace-with-People.html

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  12. E allora diamoglielo un papagno ben assestato, e che cavolo! Se si ripresenta a tiro e rompesse l’anima, vai di papagno 😀 Che facciamo il tifo per te, penso tu lo sappia piuttosto bene, no?

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    • Mi sa che queste cose hanno la scadenza, sai: per funzionare o le fai al momento giusto, o non se ne parla più. Perché quando uno è riuscito ad andare avanti col suo sistema per vent’anni, qualunque cosa tu possa fare adesso, difficilmente lo convincerai di non poter continuare. E di solito il momento giusto per far scattare la reazione è da un secondo e un quarto a un secondo e mezzo dopo l’azione.

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    • @Barbara: hai ragione. E ho sbagliato molto più di quanto tu creda, nel secondo e un quarto secondo e mezzo dopo l’azione iniziale, vent’anni fa. Ma tanto non credo che, in Italia, con certi reati si finisce in galera: tutt’al più sui giornali.

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  13. Conoscendo quanto fossero “gravi” altri suoi malori, mi viene spontaneo pensare che questo sia un’altro della serie e basta. La mano che doveva essere quasi pronta per l’amputazione che guarisce miracolosamente, i calcoli che creano un dolore acutissimo( e questo dicono sia vero) ma solo al momento opportuno. Ora la gita al pronto soccorso. Diciamo che dopo averne simulate tante, non gli si crede più e basta.
    Non è una buona cosa gridare sempre “al lupo, al lupo”…

    Per il pregresso, è vero, il tempo di reazione sarebbe stato un’altro. Ormai quello che non è stato fatto, non è stato fatto. Se lui continua ad essere sempre molesto, il risultato da ottenere è levarselo dai piedi e si può almeno provare a dargli un sonoro papagno e una ben assestata tortorata 😉

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    • @Luisa: intanto, in quattro giorni che non sta qua sono dimagrita due chili, così, senza dieta, spontaneamente, con la serenità, la mancanza di quella fame nervosa, quella rabbia che mi portava sempre ad aver bisogno di masticare qualcosa…

      Ora la fame è semplicemente svanita, senza pillole miracolose. Ieri sera, una cena che dire frugale è dire poco, neanche ce la facevo a finirla. D’altra parte, anche l’estate scorsa, in tre settimane senza vederlo avevo perso dieci chili, e scusate se è poco!

      PS: nel tempo, ho avuto modo pure di dargli due tortorate bene assestate, ma non sono servite a niente, è assolutamente di gomma.

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  14. Fai tanti complimenti a tua figlia, anche perché non è così semplice giungere al 100. Di 44 studenti che ho esaminato solo due l’hanno raggiunto. E non scordare che in parte il 100 di tua figlia è anche tuo…
    Buona vita ad entrambe, Es.

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    • @espress: probabilmente le ho trasmesso l’amore per lo studio, e non solo. Io ho amato profondamente anche i miei insegnanti, come mia figlia ha amato i suoi (entrambe ricambiate). Per lei questo corso di studi è stato profondamente gratificante (anche se massacrante, li hanno davvero spremuti, ma che persona brillante ne è uscita fuori!).

      Buona vita anche a te cara.

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  15. Leggo solo ora e niente sono emozionata per te, una felicità che difficilmete avrò con i miei figli, ma fa niente qui abbiamo esultato per il 65 di figlio n. 2!!!!!

    Auguriiiiiiiiiiii
    5vm

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    • @Polly5vm: nella vita nulla è scontato, e un voto di maturità potrebbe non dire niente su quale sarà il futuro dei nostri ragazzi. L’importante, ora, è godersi un po’ l’estate! 😀

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  16. E mi auguro (ti auguro, ma lo auguro anche a me stessa!) che “ad un certo punto” le figlie smetteranno perlomeno con l’adorazione. Mi hanno detto, chi ci è già passato, che bisogna attendere i 30 anni… un botto di tempo insomma… ma confido nel cerchio della vita 🙂

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  17. Se Attila, putacaso, dovesse trovarsi nei pressi della Costa è bene che non parli mai, mai, mai con il miglior postino della zona (mio padre). Potrebbe tornare a Roma coi capelli dritti. 😯

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  18. Mio padre odia le persone come Attila perché un membro della nostra famiglia è come lui -.-
    Se si conoscessero, e Attila ovviamente gli mostrasse la sua filosofia di vita, credo che mio padre non lo sbranerebbe solo per cortesia. Oppure lo farebbe: non è uno che le manda a dire… 😯

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