Non è vero che sono invincibile, mi rompo in mille pezzi anche io…è solo che ho imparato a non fare rumore. *** Amami quando meno lo merito, che è quando ne ho più bisogno (Catullo) – Non sprecate tempo a cercare gli ostacoli: potrebbero non essercene. Franz Kafka —- Non è ciò che tu sei che ti frena, ma ciò che tu pensi di non essere. Denis Waitley — Non c'è schiaffo più violento di una carezza negata
Caro Popof, non è l’anniversario del mio blog, che compirà 6 anni l’11 maggio prossimo.
E’ l’anniversario di un altro blog, nato prima sfruttando la sottoscritta, poi dandole un bel calcio sui denti. Ci sono persone che, per nutrire il proprio ego, sono disposte a qualsiasi bassezza, non mi sarei dovuta stupire, ma tu pensi sempre che questo principio di massima riguardi “altri”, non pensi mai che i tuoi amici, le persone a cui vuoi bene, possano appartenere a questa categoria.
Per me, al di là della festività nazionale religiosa, il primo novembre è una ricorrenza luttuosa.
Poi, certo, “Chi muore giace e chi vive si dà pace”, e pure le celebrazioni diventano un mero rito formale.
Se vuoi tu io lo elimino, ma credo che l’abbaglio che hai preso tu probabilmente lo prenderanno altri, quindi tanto vale la pena chiarire la natura del post.
In effetti, a chi non conosce tutta la storia (e oramai sono in pochissimi a ricordarla, se non nessuno, data la velocità di ricambio nella blogosfera), il post non dice molto.
Magari si può riportare il discorso su un qualsiasi rapporto di coppia, amanti o amici, in cui era solo uno dei due che tirava, e credo che la frase si riferisca a questo, è una foto trovata in rete, tanto tutto il mondo è paese e certe esperienze prima o poi le facciamo tutti o quasi 🙄
ma davvero ti è successo ciò che hai scritto a popof?……anche nel virtuali ci sono personne che ti deludono? e stronze?….non basta nella realtà…….sono troppo ingenua e mi affeziono a tutti purtroppo………ciao Diemme
@melodie: sì, certo che è successo anzi, è stato anche peggio, un’agonia di cui non hai un’idea. Colpa mia, che ho tardato a capire chi fosse anche davanti alle prove più evidenti, e ad aspettarmi un minimo di… che dirti, buon senso? Giustizia? Rispetto almeno del passato?
Certo che ci sono anche nel virtuale, le persone che sono qui sono le stesse identiche che stanno fuori, questo non è un mondo parallelo, è lo stesso fottutissimo mondo, il web, internet, sono solo un mezzo di comunicazione che si è andato ad aggiungere, lettere, telefono, telegrafo, e-mail… la scienza va avanti, il progresso non si ferma, ma le persone rimangono sorprendentemente, a volte straordinariamente e a volte meschinamente, le stesse.
Allora cara @Diemme, se le cose stanno così … tantissimi NON auguri a te ed al Blog NON tuo …. ma che ti vide “forza attiva e trainante” …. prima di ! 😀
Ti diedero, a compenso delle tue prestazioni pionieristiche, bel calcio sui denti ?!? 😯
Beh … poteva andarti peggio …. se ti avessero inferto sul capo un’ accettata vibrata ‘a due mani’ dall’ alto verso il basso !!!
Beh, tu sai che, potendo, lo farebbe… molti sono pronti a giurare che sia solo un rosicone, e che con me non reggeva il confronto: posso provocatoriamente chiederti tu che ne pensi?
Che sei una Donna ed un Amica non facile …. ma che, a compensazione di tutta la tua coriacea ed inabbattibile cocciutaggine ( penso che sia per questo che ricevesti un calcio sui denti anzichè un’ accettata in capo : l’ accetta si sarebbe frantumata a contatto col tuo cuoio capelluto … ), offri sempre una amicizia “comunque e senza nulla a pretendere”, e che rivestita di sensibilità non retorica, non di rado, rendi meno incerta e malinconica la vita di chi ti incontra o per caso o per appuntamento !
Di quel @tale …. che ne penso ???
Beh … quel che ne penso ‘da uomo a uomo’ lo scrissi già qui “pubblicamente”, e non utilizzando voci di radioblog, ma basandomi su quanto avevo constatato io stesso attraverso le sue stesse parole, sia quelle rivolte a me sia quelle indirizzate ad amiche comuni ! 😦
Dunque, non mi ripeto …. unicuique suum, cara amica …. ma posso aggiungere che il tuo rapporto con lui, ad onta delle reiterate tirate in ballo e delle non infrequenti ordalìe a cui non ti sottrai, fu ed è tuttora sostanziato – a mio “personalissimo ed errante” parere – da un indubbio affetto e da una reciproca ammirazione …. ma, ahimè, come si dice ???
Difficilmente due galli di razza possono convivere nello stesso pollaio, che sia esso costruito con assi di legno e reticolato in ferro o che abbia le parvenze di un castello !
Affetto e ammirazione? Io credo di provare per lui solo affetto, l’ammirazione non ho proprio idea da che cosa potrebbe nascere e a cosa potrei indirizzarla, mentre per lui credo sia esattamente il contrario: incapace di voler bene ad altri che a se stesso, potremmo anche definire ammirazione l’indubbio rosicamento.
Insomma, i rapporti odio/amore si intendono quelli in cui entrambi provano tutti e due i due contrastanti sentimenti, non quelli in cui uno prova l’uno e l’altro l’altro!
Pur non conoscendo l’antefatto, ma avendo letto le tue parole (che credo bastino!), mi spiace tanto per la tua esperienza negativa a cui nessuno, purtroppo, è immune…
😦
Grazie cara. Questa è stata terribile d’esperienza, non solo per l’effetto domino (è un grande seminazzizzania e ha catalizzato – insomma, per quel che poteva – altre persone, come dire, ha cavalcato l’onda di quelli che avevano già problemi di loro), ma per la bassezza di certi comportamenti, proprio poi da una persona da cui, al contrario, ti saresti aspettata sostegno e difesa.
L’hai visto il film Accattone, quello di Pasolini? Ti ricordi che lui faceva il protettore (a Roma si chiama magnaccia) e a un certo punto viene della gente a dire che voleva picchiare la sua “sottoposta”? Beh, lui, che al di là del mestiere che la mandava a fare avrebbe dovuto proteggerla, si accorda invece con loro e manda lei, abbenché infortunata, proditoriamente allo scoperto, affinché la corcassero di botte.
Ecco, lui, con il suo comportamento, mi ha sempre ricordato A_ccattone.
Io comunque credo nella vita e credo che, se non ti danno ragione le persone, te la dà comunque il tempo, e io di cadaveri sul fiume oramai ne ho visti passare un bel po’…
Cocciuta, eh ??? 😆
Ma ………………..
Alfìn tornò a brillàr in fra le nuvole
pur timido il bel Sòl a noi in testa !
Che non li odi … gli augellini in festa ?
Se sì, torniamo a viver nelle favole ! 🙂
Amore o odio, per me son un ‘tuttuno’
e non fìa mai che l’ uno o l’ altro, o insieme,
ùccidan la virtù e l’ antica speme
che cessino i rancòr … ad uno ad uno .
Che importa poi chi il primo passo faccia ???
Seppùr quel passo non lo farìa alcuno,
il sentimento, che parli oppure taccia,
non lo cancellerà in ver @Nessuno !!! 😀
Sei un inguaribile ottimista: tu sai quanto lui sia rancoroso, l’hai provato sulla tua pelle che accettate che ti diede (ma anche nel tuo caso si ruppe l’accetta!), ad accanirsi contro di te il giorno del tuo compleanno, quando tu non gli avevi mai fatto niente di male, anzi, visto l’andazzo lo evitavi accuratamente per non “turbarlo” (povera anima delicatina!), e dopo un anno e passa da quel vostro alterco, ti viene a rovinare tenta di venirti a rovinare la festa perché non gli vanno giù quelle due coccole che ti stiamo facendo?
Come osiamo far festa a qualcuno che non sia Lui, l’unico, il solo splendente A_stro della blogosfera?
Però di una cosa ha ragione: è davvero il più A_stro! 😆
Ti capisco anche se non abbiamo avuto la stessa esperienza !
Pure io appena entrata nel web 2 anni fa ebbi 2 bruttissime esperienze ,l’ultima su splinder con una squilibrata che mi ha perseguitato per 11 mesi cioè fino alla “Benedetta ” chiusura del suddetto!
Sara (melodie stonate) si chiedeva meravigliata che anche nel virtuale possano esserci delle persone malvagie! Ci sono Sara altrochè se ci sono!! E sono persone che forse nella vita reale fanno gli angeli e nel virtuale diventano diavoli e seminano zizzania dovunque entrino.
@Liù: se stai a sentire lui la squilibrata che lo perseguita sono io.
Se lui è un angelo nella vita privata? Non credo, secondo me è tale e quale. Sotto il vestito niente, e l’ira – in cui spesso incorre – gli fa gettare quella maschera che lui non ammetterà mai di portare.
Anche la mia Stalker va dicendo che ero io a perseguitarla!! Proprio il tipo sono ! Io quando non voglio avere a che fare con una persona non la cago più mica la perseguito a vita!
Dicono tutti così perchè sono delle merde senza coraggio,tu comincia a fregartene.
Beh, nel nostro caso è lui che ignora (giusto, non ti pare? Uno prima ti fa del male poi pretende che lo dimentichi, comodo vero?), e io che a date prestabilite “commemoro” (un paio di volte l’anno, per essere chiamate stalking ce ne corre!).
Comunque nel suo post di compleanno di oggi, sia pure tramite terze persone, sono citata….
@Liù: si dice il peccato ma non il peccatore… cara Liù, scusami, ma stavolta passo il turno, non solo per una questione di correttezza (sulla quale potrei pure soprassedere, nonostante le minacce di denuncia 😆 ), ma soprattutto perché non voglio procurargli clienti (e questa è la ragione più vera 😉 ).
Io comunque credo nella vita e credo che, se non ti danno ragione le persone, te la dà comunque il tempo, e io di cadaveri sul fiume oramai ne ho visti passare un bel po’…
Diemme cara, sono assolutamente d’accordo con le tue parole (che per comodità ho riportato qui sopra) poichè da sempre credo alla “legge boomerang”, secondo cui ciascuno raccoglie ciò che ha seminato e che il male che la gente fa, prima o poi gli si ritorcerà contro anche se in modi, tempi e forme sconosciute (ma funziona anche con il bene, per fortuna)
Un abbraccio di solidarietà, ciao
Ondina
ps. no, non conosco il film che citi, ma me lo dovrò procurare, grazie per la segnalazione!
@ilmiosguardo: hai ragione, questo avviene anche nel bene, per fortuna, e questo rende bella la vita che ci siamo costruita negli anni.
Il film è un capolavoro assoluto di Pasolini, crudo come sono crude tutte le sue opere, ma che vale la pena di vedere. Poi fammi sapere (non so se lo trovi per intero su youtube, i diritti potrebbero anche essere scaduti, è un pochino che è morto!)
Mah, potrei ripetere, forse, che non comprendo il tuo voler ricordare, commemorare, ricorrenze negative e rivangare dissapori passati.. perché tu così concedi loro un supplemento di vita, li perpetui, li istituzionalizzi.
In ogni modo io credo che (anche) nei contrasti che hanno come scenario il mondo virtuale, la causa spesso si trovi in gelosie, siano esse di carattere “amoroso” o di altra natura.
Ognuno in questo ambito (io sicuramente) penso abbia avuto l’occasione di interpretare sia il ruolo della parte offesa, sia quello di colui che a sua volta offende.. e ognuno, credo, se lo potesse, proverebbe a modificare le sue reazioni.
Vero è anche che la rabbia, l’essere sotto pressione, vedere (o immaginare di vedere) magari minacciati i propri sentimenti o frustrate le proprie aspirazioni o messa in dubbio la propria dignità, può far emergere comportamenti che smascherano i nostri lati peggiori o perlomeno più deboli, più fragili.
Starebbe poi alla reciproca “carità”, saper comprendere e “accogliere” anche aspetti della personalità dell’altro che spaventano, sconvolgono, turbano.
Ma è questo andare oltre che è difficile: troppa è la paura di vedersi feriti o respinti ancora.. ma ci vuole, (o ci vorrebbe) coraggio e, se non coraggio, curiosità nel voler scoprire quello che ancora quel certo rapporto può dare e non ha dato.. ci vorrebbe fiducia, ottimismo e anche la consapevolezza che qualsiasi cosa accada saremo sempre noi stessi. 😉
@Enrico: sì, ne parlammo, tu m’invitasti a non pubblicare né questo post né quello relativo a un’occasione precedente.
Così mantengo viva la questione? Beh, probabilmente è quello che voglio. La tua analisi successiva è perfetta, però quello che tu proponi, anche se il primo passo lo fa uno solo dei due, che l’altro fosse disposto a mettersi pure in discussione, accettare l’altro e utlizzare un po’ di onestà nel giudizio del proprio comportamento.
Noi non abbiamo mai avuto un’occasione vera per ricominciare, proprio perché non si è mai voluto capire cosa aveva ferito l’altra: l’unica offerta è stata di mettere la polvere sotto il tappeto e vaccinarsi contro gli acari, che sarebbero continuati indisturbati a stare lì.
Comunque il tuo intervento lo voglio leggere e rileggere, mi piace assai e mi darà spunti di riflessione che mi aiuteranno a impare qualcosa in più, a rivisitare tanti rapporti alla luce di queste tue osservazioni.
Essì, qui hai ragioni da vendere : sono un inguaribile, un romantico ed un ottimista, ma mica fesso accoglitore passivo di imbecillità gratuite di altri/altre verso di me, eh ?
Tutt’ altro, come ha potuto constare bene chi ( o un @Lui o una @Lei ) abbia accettato un confronto con me, leale e senza mezzi termini, pur fatto di ombrellate in testa impugnando con vigore dalla punta ‘ombrelli rigorosamente chiusi’ e dal nodoso manico…. 😀
Ma che ci vuoi fare, azzoppata @Diemme ( a proposito … come stai ??? 🙂 ), questo sole inaspettato dopo lo malo tempore di stanotte, mi spinge irresistibilmente a poetare come “cristo comanna” ! 😯
Onde per cui ….
Placa il risentimento amica bella …
Poichè, se a giorno il Sòl brilla nel cielo,
a sera più splendente è quella stella
se ad essa sospiriàm senza più velo !
Lieta dell’ aer suo, veste la Luna
di puro inargentàr ogni tua stanza …
Tu, l’ amicizia, “rimembrala in sostanza”,
chè bella come lei non fu nessuna !!! 😀
Ps.1 Cheppoi, se è vero che quel @lui non ti risparmiò – e non ti risparmia a tuo dire – calci sui denti ( al netto della dentiera … ), è altrettanto vero che qui ( o nel suo blog ) non ti negò nè segni d’ affetto, nè sentimenti – per me sinceri, per quanto vi ho potuto leggere – di alta ammirazione verso di te, e come Donna poliedrica e come Donna d’ affetto incondizionato !!!
Ps.2 Scheggia questa mia propensione lirica del momento, e ti prego di scusare il mio ‘off sorcich’, una sottile inquietudine : che fine ha fatto il nostro @Aquila ??? Scappossene dalla sua parapadania schiaffeggiata dal maltempo per rifugiarsi nelle accoglievoli braccia dell’ amata Liguria …. ma ahimè … giungono da quella terra baciata ( o ‘mozzicata’ ? 😯 ) dal mare ‘notizie meteo’ poco rassicuranti !
@Bruno: e sì, credo proprio che questo improvviso sole ti abbia fatto uno strano effetto: sei stato colpito dalla Grazia Divina? Illuminato dalla Misericordia?
Certo che ci siamo voluti bene, altrimenti non ci sarebbe storia e non saremmo qui a parlarne: ma era affetto reale o era solo, come penso oggi, gloria personale dello rispecchiarsi in occhi ammiranti? Se fosse stato affetto, se l’amicizia fosse stata vera, l’avrebbe difesa dall’attacco di terzi, e invece è stato il nemico in casa. No, non ci credo più al suo affetto, è lo stesso che oggi lui dimostra alla sua ciurma, gli serve solo la claque: a una sua commentatrice che gli ha chiesto “E che interesse avresti tu con me?” glielo avrei risposto io: “Come che interesse ha? Passi enne volte al giorno a dirgli quanto è bello, bravo, fantastico, sei l’ossigeno del suo ego ipertrofico!”.
No, mi dispiace, il ragazzo ne ha di strada da fare, ma io ci credo poco che prima o poi acquisti consapevolezza di fatti e persone, di cosa è successo e come siamo arrivati a questo punto.
E poi dai, che fai, provochi? E’ vero che è spirato un vento di pace in certi lidi, ma devi continuarmi a citare ” il Sòl brilla nel cielo”? E dai! 😉
nella notifica del post c’era però un testo che accompagnava l’immagine. Forse così era più comprensibile. Comunque, che tu l’abbia inserito nuovamente nel blogroll non fa differenza, tanto non lo conosco a memoria quindi non ci arrivo proprio.
A proposito, mi chiedo per quale misterioso motivo io non compaia né sul blogroll né all’interno della Community né fra i blog che segui. 😥
Tornando al topic, concordo con Enrico e la sua premessa.
Buona giornata di festa … per chi, al contrario di me, non lavora. 😦
@Marisa : sì, c’era un testo che accompagnava l’immagine, ma poi ho pensato che fosse meglio ometterlo.
Passiamo invece alle altre questioni, cui tengo di più. La community sono quelli che seguono me, non quelli che seguo io, ma mi pare che WP ne visualizzi al massimo cinquanta e, siccome sono tanti di più, a volte ne visualiuzza alcuni e a volte altri; tu a volte appari e a volte no ma, ripeto, sono quelli che seguono me, non viceversa.
Per quanto riguarda invece i blog che seguo io, WP visualizza solo gli ultimi a cui mi sono iscritta, e tu sei invece tra i primi, sia per il blog principale che per quello della profonline, di cui ricevo regolari e tempestive notifiche.
Per il blogroll hai ragione, è trascuratissimo – ma mi pare che sia un male comune alla maggioranza dei blogger -, ci sono link a blog che non esistono più, e invece mancano quelli ai blog che seguo (e che comunque non ho mai seguito da blogroll).
Siccome tu però sei amichetta mia, appena finito di stirare mi ci dedico e inserisco tutti e due i tuoi blog (che poi ero sicura però che almeno uno ci fosse, ero convinta pure si averlo messo un tempo come blog segnalato!).
CLAP … CLAP …. CLAP ….
Standing ovation for @Henry, per il suo esaustivo ( ed utile ) commento !!!
@Enrì … a volte – a suo dire – ‘sta @Diemme qui, ce la fai nera su FB … 😯
Ma di un nero che rifulge !!!! 😀
Grazie a te, vorrei aggiungere però una cosa che mi è venuta in mente nel frattempo (mentre mi accingevo a indossare i panni del cuoco 😆 ) e cioè che sarebbe utile separare i concetti di colpa e di errore.
L’errore è una debolezza tipicamente umana e, per questo, secondo me, scusabile, comprensibile, superabile: ad esso non vorrei ricollegare quelle sanzioni o pene (di qualsiasi natura siano) che invece sono comminabili in presenza di una colpa, alla quale assocerei, perché sia ritenuta tale (e anche per semplificare) una qualche rilevanza giuridica.
E secondo me, nei rapporti di cui si sta parlando, specialmente se “virtuali”, ogni dissaporre, ogni contrasto, ogni prendere o dare non proprio gradevole e sereno, va collocato nell’ambito dell’errore umano (non in quello della colpa) e come tale trattato.
Per quanto mi riguarda, sono consapevole di aver commesso un certo numero di errori nella gestione di questo genere di rapporti, come credo che ne abbiano commessi coloro (o colere 😆 ) che interloquivano con me… ma non mi sento colpevole, né reputo colpevoli altri: nessuna pena da scontare né per me, né per nessun altro, basterebbe azzerare tutto con uno sguardo (intelligente) di intesa. 😉
@Enrico: errare è umano, perseverare è diabolico, e lui ha decisamente perseverato. In fondo poi che gli si chiedeva? Non di non aver fatto quello che aveva fatto, che gli sarebbe stato abbonato, ma di tentare di mettersi nei miei panni e capire come mi ero sentita.
Oppure, almeno, di non reiterare.
O anche, di non vendere la mia pelle per qualche commento in più, come se il contatore di accessi fosse più importante di un’amicizia sincera, di un affetto incondizionato (per questo pure la mia risposta a Liù, figurati se gli vado a portare clienti!).
Vedi la differenza tra me e lui, quando lui era qui le visite da me si dimezzavano, stava sull’anima a tutti, eppure a me non importava un fico secco delle statistiche, m’importava che lui ci fosse: non è che nessuno di noi venga pagato un tanto a visita, ma anche se così fosse stato, lui era mio amico, e ci avrei pure rimesso i soldi, perché sono le persone a essere importanti, non i numeri, non le cifre: beh, che dirti, non la pensava nello stesso modo!
Ora, Enrico, io non so la tua storia, o le tue storie, ma mettersi nei panni dell’altro e mettersi in discussione credo sia indispensabile per coltivare rapporti umani reali. E quelli qui sul web, sono indubbiamente reali.
“Mah, potrei ripetere, forse, che non comprendo il tuo voler ricordare, commemorare, ricorrenze negative e rivangare dissapori passati.. perché tu così concedi loro un supplemento di vita, li perpetui, li istituzionalizzi.” Grande Enrico! gli fai troppo onore a tenerlo vivo pur ricordandolo solo negli anniversari.
“Starebbe poi alla reciproca “carità”, saper comprendere e “accogliere” anche aspetti della personalità dell’altro che spaventano, sconvolgono, turbano.” NO, non sono d’accordo. Ho sperimentato sulla mia pelle la sua furia, e da innocente, ti dico che col cavolo ci si deve mettere una pietra sopra e cercare di capire. No, se ti vengono a cercare a casa con toni minacciosi prima e con le botte dopo. No, se ti trattano come una pezza da piedi quando tu ti sei ritirata senza fare storie ne con lui ne coi suoi amici e nemmeno con quelli in comune.
No, se ti costringono a rispondere per le rime per difenderti dagli insulti che dovevano servire, secondo lui, a chiarire la questione. No, se vogliono farti zittire perchè sei umile e non hai studiato, quindi non hai diritto di dire alcun che tantomeno ad un signor laureato. Non avessi sperimentato… La mia ritirata silenziosa permetteva un certo margine di manovra, dopo la spedizione punitiva, il gelo più totale. Mi permetto di usare un’espressione cara a Bruno. Lui è uno e bino. Quando meno te lo aspetti,si trasforma.
Non vuole essere un commento triste e dico solo quello che Diemme ha detto di Marinella, grazie a lei ha conosciuto tante belle persone. Grazie a lui, io ho fatto altrettanto, quindi non è
un’esperienza da buttare. Vero è che sono più prudente che mai e centellino ancora di più la fiducia da dare agli altri.
@Luisa: già, tu hai avuto quell’esperienza terribile di essere presa di petto direttamente, colpevole di non andare più sul suo blog, come se commentare un blog equivalesse a firmare una cambiale, un debito eterno che se non lo paghi ti gambizzano.
E’ stato davvero un episodio sgradevole, anche perché con te davvero non c’era stata nessuna questione, andavi da lui, poi a un certo punto non ti è più interessato e non ci sei andata più, in questo mondo è normale amministrazione. Ma la tua colpa reale, cara Luisa, è stata essere diventata amica mia, cosa che ti ha abbondantemente rinfacciato. Credo che lui pretendesse che sposassi la sua tesi della Diemme brutta e cattiva e lui povera vittima, non ti ha perdonato di esserti fatta una tua opinione indipendente, e differente. Eri cosa sua.
Tu ti sei ritirata in silenzio, non aveva davvero nulla da rimproverarti, non hai “tramato”, non hai parlato male di lui, come sei stata accusata di aver fatto. Le parole umilianti che ti ha riservato perché non avevi studiato (e comunque, hai pur sempre un bel diploma, mica la seconda elementare!), l’averti sbattutto in faccia la sua posizione, ammetto che siano state brutte pagine, davvero volgari, e che non dimenticherai.
Per quanto riguarda Marinella, che i miei lettori non conoscono, la sua storia è qui.
Ma io scherzavo! Ci ho messo pure la faccina piangente …
lo so che WP è bizzarro e proprio per questo sul mio blog principale ho scritto, a proposito dei blog che seguo, “L’ordine di apparizione è del tutto casuale”.
Grazie per avermi inserito nel blogroll … almeno così ti ho distolta dallo stirare. 🙂
E ora, amica mia, torno ai miei compiti. Tutti aspettano la festa per riposare, io per lavorare in santa pace (già ieri ne ho fatte 10 di ore, fra mattina a scuola e pomeriggio-sera a casa 😦 ).
@Marisa: e la faccina piangente mi ha stretto il cuore, tanto che non ho aspettato il fine stiro per aggiungerti nel blogroll!
Sai che cosa amo di te (oltre a tutte le altre cose)? Che se c’è qualcosa che non va semplicemente lo dici, e dai modo all’altro di spiegarsi. Anche Bali, mio amico adorato, è così, se qualcosa non va la dice, verbalizza, cosa che non tutti fanno, ma soprattutto gli uomini, se esprimono i propri stati d’animo siamo prossimi al miracolo!
Questo mi lascia confidare nel fatto che la nostra amicizia si mantenga solida, abbenché siamo due persone “toste” – e le personalità forti, come hai letto qui, secondo molti non possono convivere.
Un abbraccio a te, e buona correzione compiti (tutte ore non riconosciute al vostro lavoro!).
Io direi solo che è proprio arrivato il momento di dimenticare questo anniversario, ma l’hanno detto ed argomentato anche coloro che sono arrivati prima di me!
Quindi mi associo a quanto scritto sopra. Eddaiii, basta guardare indietro! 😉
@Patrizia, io credo che uno dei modi migliori per sconfiggere il dolore sia accoglierlo. Credo che sarei molto più segnata da tante storie se le ignorassi, permettendo loro di annidarsi in qualche angolo della mia anima. Io sputo il rospo, e vado avanti serena.
Nascondersi dietro un dito non aiuta, i problemi non spariscono perché uno non li guarda.
L’accertamento definitivo di un’incompatibilità, implica la desistenza… ma tu non desisti o, almeno per ora, non hai desistito, perlomeno nell’attività di commemorare, di ricordare.
Non so, mi chiedo se tu, in realtà, non desideri che lui legga e intervenga o comunque modifichi il suo atteggiamento o capisca quello che ancora non ha inteso: la mera volontà di rievocare mi sembra un po’ pochino per tanto accanimento. 😉
Questo metodo di ripescare e “agitare” rapporti che evidentemente tu ritieni ancora in sospeso e passibili di evoluzioni, “in pubblico”, in blog, sa però tanto di trasmissioni televisive lacrimevoli già nel repertorio di Raffaella Carrà e ora di Maria de Filippi… 😀
Ah ah ah, come sono diversi gli uomini dalle donne! 😛
Comunque, credi che lui abbia concesso qualche spazio di chiarimento privato? E poi, visto che accusa di “lavorare dietro le quinte” (cosa che regolarmente fa lui), togliamo le quinte, così è più contento 😛
Sto giusto dicendo che non gli sono interessata mai. A lui interessa una spalla, che poi si chiami Diemme o in un altro modo non importa, purché sia una (o più).
Effettivamente sono una che dice quel che pensa. Però devi convenire che per le mie “lamentele” colgo l’occasione giusta. Insomma, non sono una che si alza la mattina pensando “Ora glielo dico”.
Quanto al blogroll, mi è venuta in mente una lettrice di un nostro comune amico che era solita lasciare messaggi edulcorati, del tipo “Buon mattino! Dormito bene? Ti auguro una splendida giornata “ e amenità del genere. Poi, dopo qualche settimana, gli chiese come mai non avesse inserito il suo link sul blogroll. Lui, pacifico, le diede delle spiegazioni che forse non la convinsero e poi … mai più sentita.
Io sincerante non capisco questi meccanismi: “se io ti inserisco nel blogroll devi farlo anche tu altrimenti mi arrabbio e ti cancello subito”. Mi pare che ci siano cose ben più importanti nella vita.
Ti ho fatto l’esempio solo per ribadire che la mia battuta era scherzosa.
È vero che quando si è tosti in due la convivenza è difficile, ma io riscontro, in famiglia, che si riesce ad entrare meglio nella logica dell’altro. Ad esempio, mio figlio maggiore ha molti lati del carattere in comune con me. In un primo momento, certe cose mi danno fastidio ma, senza incazzarmi subito, penso un attimo e riflettendo mi rendo conto che sono così anch’io e da una parte mi dispiace che lui abbia preso da me per certe cose, dall’altra vedendo ciò che non va in me attraverso lui, ho modo di correggere certi atteggiamenti.
Non so se mi sono spiegata ma dopo aver passato la giornata a correggere compiti, sono fusa. Lo chiamano “lavoro sommerso” ma sono io che mi sento sommersa dal lavoro. 🙄
@Marisa: beh, però anche al non dirle subito bisogna fare attenzione, perché col tempo l’altro potrebbe aver dimenticato motivazioni, stati d’animo, contesto, e non essere più in grado di spiegare il suo comportamento, che magari ha ampia motivazione.
Accadde una volta con una mia amica di Firenze, carissima amica a cui voglio un bene dell’anima: mi rimproverò un torto che le avevo fatto, un rinfresco in ufficio a cui non l’avevo chiamata anzi, pareva proprio che avessi aspettato il momento in cui se ne era andata per stappare lo spumante.
Ora, lei era (è) un’amica a cui tenevo moltissimo, sicuramente la prima che avrei invitato a qualsiasi festeggiamento, e quindi le cose non potevano stare così come lei aveva detto, però l’episodio non lo ricordavo affatto, sapevo solo che per forza doveva esserci un’altra spiegazione rispetto a come lei l’aveva percepito e vissuto!
Le dissi esattamente quello che ho scritto sopra, che io mai le avrei fatto un torto simile, non avevamo mai avuto nessun dissidio, neanche temporaneo, ma che io quell’episodio non lo ricordavo affatto, risaliva a due o tre anni prima, non sapevo proprio che dirle! La pregai, in futuro, di contestarmi subito qualunque cosa le fosse suonata storta, per darmi modo di dare la mia versione.
Tornando ai blogger “Fermi tutti arrivo io!”, “Vengo a lasciarti uno smile per cui tu da quel momento sei grande amico mio e mi sponsorizzi”, qui non hanno trovato mai spazio. Le persone che vengono qui devono venire perché fa loro piacere, non per acquisire clienti per il loro di blog, e così dicasi per me.
Compatibilmente con il tempo, perché è chiaro che vorrei fare molto di più e leggervi più tempestivamente (hai fatto caso che solo negli ultimi giorni ho letto i post di aprile/maggio/giugno?), io commento i post su cui ho qualcosa da dire (e se il tempo tiranno me lo permette!). In realtà da quando sono qui c’è stata solo una blogger che “pretendeva” commenti: alla fine l’ho dovuta cassare, neanche al lavoro ero così sotto pressione, ma che scherziamo?
Fare un commento, a questo punto, lo trovo assai difficile, sopratutto perchè quel che era necessario capire, l’ho appreso dal susseguirsi dei commenti e dalle tue puntuali risposte, e non mi pare sia abbastanza.
Sai che ti stimo e ti considero una persona alla quale non si può che voler bene, per cui, in mancanza di conoscenze precise, oppure nella confusione di troppe informazioni percepite di volta in volta, a proposito di quella che mi sembra una vita relazionale assai complessa, propondo per darti ragione a priori, anche se stavolta le osservazioni che ha fatto @Enrico, erano quelle che, prima di vederle così ben motivate, era venuto pure a me l’idea di farti.
Io credo che, sopratutto in questo ambito, chi ci fa del male, ce lo dobbiamo togliere di torno e scordare più possibile, anche se può apparire un cedimento, un dar ragione alle ingiustizie ed ai maltrattamenti che ci ha fatto subire.
Chiudere, cementare, sigillare, che il tornarci sopra, in qualche maniera diventa un modo di farci male nel rivivere le sopraffazioni, anche se qui trovi comunque persone che ti possono comprendere e che così avranno motivi per volerti ancora più bene!
Non vado oltre, ti lascio un abbraccio grande, fra coloro che ti vogliono bene sai che ci sono pure io!
@Sergio: non è così facile, le persone non sono kleenex, può darsi che sia una mia forza non dimenticare nessuno, o forse è un mio limite, ma questo comunque è.
Sicuramente è una storia oramai da mettere quantomeno “in quarantena”, ma certo che lì resterà. Pensa che proprio a proposito di un mio di compliblog, lui mi scrisse:
“Che strano, avrei pensato che certi nomi era impossibile non scriverli, i nomi delle persone che questo blog, il tuo blog, l’hanno fatto crescere, scrivendo pagine che difficilmente si possono dimenticare, ovviamente al di là di tutto quello che è successo.
E sto parlando di chi ha visto la nascita dell’angolo delle chiacchiere e in quell’angolo si è poi ritrovato, perché protetto, coccolato, perché quell’angolo gli ha fatto compagnia nei momenti di solitudine o di sconforto.
Non parlo di me, perché a torto o a ragione, io dentro questo blog ci sono e ci sarò sempre.
Ti abbraccio mia cara Diemme, compagna indimenticabile che porterò sempre nel mio cuore.
Buon compleanno!”
A parte la tenerezza con cui posso guardare a espressioni autocelebrative come ” scrivendo pagine che difficilmente si possono dimenticare”, è vero che in questo blog, purtroppo, ci sarà sempre, tant’è vero che a un certo punto l’avevo chiuso ed ero migrata altrove, perché era troppo doloroso convivere coi ricordi. Poi, è chiaro, il tempo è un gran medico, ma se il dolore passa i segni pur tuttavia rimangono.
Ha ragione Bruno, l’affetto intercorso è stato sincero, e io non mi darò mai pace su come si sia finiti a “Guerra dei Roses”: però, giusto ieri, leggendo le stilettate (povero ingenuo!) di un suo compare del momento, mi veniva in mente una scena di Kramer contro Kramer, quando lei viene accusata in tribunale dall’avvocato di lui che la sta avendo vinta con colpi bassi, ma lui scuote la testa per dire che no, che non è vero, che lei non era così.
Ecco, io avrei voluto che questa onestà e questo senso di giustizia prevalesse in lui sulla sua voglia di farsi dare ragione a ogni costo (e quale differenza tra i miei saggi amici, che onestamente dicono “Non conosciamo i fatti”, e certi suoi, che si sono lasciati armare la mano e vanno a menar colpi per una guerra non loro!).
Comunque, parafrasandolo e ricorrendo al suo asso nella manica, vale a dire il copincolla, per il suo compliblog gli avrei voluto dire:
“Che strano, avrei pensato che certi nomi fosse impossibile non scriverli, i nomi delle persone che questo blog, il tuo blog, l’hanno fatto nascere e aiutato a volare, con una presenza e una devozione che mi chiedo come tu abbia potuto dimenticare, ovviamente al di là di tutto quello che è successo.
E sto parlando di chi da lei ti ha accolto a braccia aperte, anzi, spalancate come hai avuto più volte occasione di dire, in un luogo in cui ti sei poi ritrovato, perché protetto, coccolato, perché questo mio spazio ti ha fatto compagnia nei momenti di solitudine o di sconforto.
Non parlo di me, perché a torto o a ragione, io nel tuo blog non ci sono mai stata – hai fatto in modo che non vi avessi posto – e molto probabilmente mai ci sarò.
Ti abbraccio mio caro […], compagno indimenticabile che porterò sempre nel mio cuore.
Buon compleanno!”
Però ora, tranquillo Sergio, ci metterò sopra un pietrone, promesso. Fino all’anno prossimo, s’intende! 😉
Ti ho rubato la scritta: fantastica! 🙂
Visto che anch’io sono fresca fresca di tradimento d’amicizia, mi ritrovo molto in ciò che dici e che senti. Ma chissene: non sanno cosa hanno perso! Peggio per loro!
@Maria: a ogni lite (erano infinite!) mi diceva “Va bene, esco dalla tua vita. Spero solo che tu sappia cosa stai perdendo ” (la modestia, non so se l’avete capito, è il suo forte 😉 ). Io credo che entrambi, al di là del valore o disvalore personale, abbiamo perso il senso di un pezzo di strada percorsa insieme.
Non è peggio per lui, e non è peggio per me: è peggio e basta.
Capitato anche a me nel primo blog a cui mi era stato pressantemente chiesto di associarmi. In una settimana gli ho fatto raddoppiare le visite e i blog che ci avevano messi in preferiti. E poi, dopo nove mesi – giusto giusto un parto – il signore ha pensato bene di prendermi pubblicamente a pesci in faccia, anzi, come dice il mio amico newyorkese quasi purosangue con moglie napoletana, “a pesci fettenti in faccia”. Gli ho dato un ultimatum di due ore per scusarsi pubblicamente, lui ha risposto grazie per la collaborazione è stato un piacere e io un quarto d’ora dopo ho aperto il mio blog. E poi no, non mi ha perseguitata, ha solo messo nel primo post un commento che in confronto l’acido muriatico è miele di eucalipto ma poi non si è più fatto vivo… In compenso è arrivato suo padre a tirare fuori storie da delirio. Vabbè. Quanto al rievocare o non rievocare, direi che semplicemente non siamo tutti uguali, e ognuno ha la sua strategia per esorcizzare i propri fantasmi, e non credo che qualcuno possa permettersi di dire che la mia o la tua sia giusta o sbagliata, o che questa è migliore di quella: sono semplicemente mondi non comparabili (e il maestro zen non dico dove si può mettere la sua saggezza perché ogni tanto decido di essere educata, e questa è una di quelle volte).
Serial spaller è effettivamente grandioso. Bellissima la maglietta, più o meno quanto quella israeliana che diceva “I don’t need google: my wife knows everything”
@Barbara: ci sono persone che proprio non riescono a convivere con chi le mette in ombra, anche involontariamente: ma, d’altra parte, è così facile oscurare una lucetta pari al massimo a quella delle candeline di compleanno!
Come ebbi a dire a un mio capo, a proposito di una collega “ipersensibile”, io non mi posso lobotomizzare per non far venire i complessi agli altri.
Mia figlia quest’estate ha subito su fb il fuoco incrociato di sue compagne di scuola, che l’accusavano di voler eccellere a loro spese (si parlava di una relazione da preparare durante l’estate, che mia figlia aveva fatto impegnandosi duramente mentre le altre si godevano le vacanze).
Beh, quella fessa di mia figlia si è fatta mettere in mezzo e alla fine ha accettato di far passare per comune il compito fatto da lei sola; peccato che, all’interrogazione sull’argomento, lei abbia esposto il lavoro splendidamente e le altre abbiano fatto scena muta: non so di dove tu sia, ma qui si dice “San Giovannella, nun micca e nun gannella”, per dire che alla fine trucchi, inganni e colpi bassi vengono fuori e le cose vanno come, giustamente, dovevano andare.
Per quanto riguarda il “pacifismo zen” la penso esattamente come te (ah, come è facile perdonare i torti subìti da altri!): la vorrei tanto vedere all’opera certa gente, finora ho potuto solo riscontrare che la coerenza non è di questo mondo!
Una volta il mio amico parroco missionario ciellino ha detto: A volte ho l’impressione che certi pacifisti porgano sì l’altra guancia, ma non la loro, quella di qualcun altro. Che sarebbe da stampare su un manifesto 40X30 (metri). Lo sport dell’offerta delle altre guance altrui pare essere uno dei più praticati al mondo, effettivamente.
@Barbara: “certi” pacifisti? A me sembra tutti… il tuo amico missionario è un grande, anche la sua affermazione sarebbe da stampare su una maglietta (e poi, non hai idea quanto sia “on topic” su questo post… )
Beh, lui è un buono, quindi preferisce usare la virtù della prudenza nel quantificare; noi femmine cattive invece possiamo anche lasciarci andare a un più sano realismo. Grande lo è davvero, comunque: lui è anche quello che, quando gli ho raccontato di quel cappellano militare che conosceva gli indirizzi di tutte le migliori puttane della città, ha commentato: Beh, sempre meglio le signorine allegre che i ragazzini. Che detto da un prete non è davvero cosa da poco. (Shavua tov)
Intanto ho letto l’articolo, ora vado ai commenti. Anch’io, come ben sa chi mi conosce, col perdono ho poca dimestichezza (ma molta più di chi dice di averla e di perdonare, tanto per ritornare al concetto che chi dice di porgere l’altra guancia, al 99,99% porge la guancia di un altro).
… è una vigorosa ribellione alla retorica buonista del perdono gratis in pronta consegna, non un progetto di vita. Ci sono state, nella mia vita, occasioni in cui mi sono vendicata, e non mi sono mai pentita di averlo fatto. Ci sono state occasioni in cui non mi sono vendicata, e non ho mai rimpianto di non averlo fatto. E ci sono state anche occasioni in cui ho perdonato. Ce n’è stata perfino qualcuna in cui ho addirittura dimenticato. Ma il primo che mi venisse a chiedere se perdono – perché QUESTO è il tema del mio post – o a suggerirmi di farlo, lo prendo a randellate sulle gengive, garantito.
avrei potuto scriverle io. Più vado avanti con questo blog più mi rendo conto che “chi si somiglia si piglia” 😉
Allora AUGURI 🙂
Ma quanti sono gli anni che compie il tuo blog?
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Caro Popof, non è l’anniversario del mio blog, che compirà 6 anni l’11 maggio prossimo.
E’ l’anniversario di un altro blog, nato prima sfruttando la sottoscritta, poi dandole un bel calcio sui denti. Ci sono persone che, per nutrire il proprio ego, sono disposte a qualsiasi bassezza, non mi sarei dovuta stupire, ma tu pensi sempre che questo principio di massima riguardi “altri”, non pensi mai che i tuoi amici, le persone a cui vuoi bene, possano appartenere a questa categoria.
Per me, al di là della festività nazionale religiosa, il primo novembre è una ricorrenza luttuosa.
Poi, certo, “Chi muore giace e chi vive si dà pace”, e pure le celebrazioni diventano un mero rito formale.
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Sono un po lento a capire, sigh. Non avevo afferrato che il tuo fosse un messaggio cifrato.
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Beh, se leggi la scritta sulla maglietta della ragazza il messaggio non è troppo cifrato… 😉
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Dimenticavo, ci sono anche i tag dell’articolo che recitano: amicizia tradita, abbandono, tristezza.
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Si adesso capisco, meglio. Se vuoi elimina pure il commento, non vorrei facesse sorridere qualche osservatore esterno. Ciao.
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Se vuoi tu io lo elimino, ma credo che l’abbaglio che hai preso tu probabilmente lo prenderanno altri, quindi tanto vale la pena chiarire la natura del post.
In effetti, a chi non conosce tutta la storia (e oramai sono in pochissimi a ricordarla, se non nessuno, data la velocità di ricambio nella blogosfera), il post non dice molto.
Magari si può riportare il discorso su un qualsiasi rapporto di coppia, amanti o amici, in cui era solo uno dei due che tirava, e credo che la frase si riferisca a questo, è una foto trovata in rete, tanto tutto il mondo è paese e certe esperienze prima o poi le facciamo tutti o quasi 🙄
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😦
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Grazie… 😦
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ma davvero ti è successo ciò che hai scritto a popof?……anche nel virtuali ci sono personne che ti deludono? e stronze?….non basta nella realtà…….sono troppo ingenua e mi affeziono a tutti purtroppo………ciao Diemme
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@melodie: sì, certo che è successo anzi, è stato anche peggio, un’agonia di cui non hai un’idea. Colpa mia, che ho tardato a capire chi fosse anche davanti alle prove più evidenti, e ad aspettarmi un minimo di… che dirti, buon senso? Giustizia? Rispetto almeno del passato?
Certo che ci sono anche nel virtuale, le persone che sono qui sono le stesse identiche che stanno fuori, questo non è un mondo parallelo, è lo stesso fottutissimo mondo, il web, internet, sono solo un mezzo di comunicazione che si è andato ad aggiungere, lettere, telefono, telegrafo, e-mail… la scienza va avanti, il progresso non si ferma, ma le persone rimangono sorprendentemente, a volte straordinariamente e a volte meschinamente, le stesse.
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Allora cara @Diemme, se le cose stanno così … tantissimi NON auguri a te ed al Blog NON tuo …. ma che ti vide “forza attiva e trainante” …. prima di ! 😀
Ti diedero, a compenso delle tue prestazioni pionieristiche, bel calcio sui denti ?!? 😯
Beh … poteva andarti peggio …. se ti avessero inferto sul capo un’ accettata vibrata ‘a due mani’ dall’ alto verso il basso !!!
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Beh, tu sai che, potendo, lo farebbe… molti sono pronti a giurare che sia solo un rosicone, e che con me non reggeva il confronto: posso provocatoriamente chiederti tu che ne pensi?
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Che sei una Donna ed un Amica non facile …. ma che, a compensazione di tutta la tua coriacea ed inabbattibile cocciutaggine ( penso che sia per questo che ricevesti un calcio sui denti anzichè un’ accettata in capo : l’ accetta si sarebbe frantumata a contatto col tuo cuoio capelluto … ), offri sempre una amicizia “comunque e senza nulla a pretendere”, e che rivestita di sensibilità non retorica, non di rado, rendi meno incerta e malinconica la vita di chi ti incontra o per caso o per appuntamento !
Di quel @tale …. che ne penso ???
Beh … quel che ne penso ‘da uomo a uomo’ lo scrissi già qui “pubblicamente”, e non utilizzando voci di radioblog, ma basandomi su quanto avevo constatato io stesso attraverso le sue stesse parole, sia quelle rivolte a me sia quelle indirizzate ad amiche comuni ! 😦
Dunque, non mi ripeto …. unicuique suum, cara amica …. ma posso aggiungere che il tuo rapporto con lui, ad onta delle reiterate tirate in ballo e delle non infrequenti ordalìe a cui non ti sottrai, fu ed è tuttora sostanziato – a mio “personalissimo ed errante” parere – da un indubbio affetto e da una reciproca ammirazione …. ma, ahimè, come si dice ???
Difficilmente due galli di razza possono convivere nello stesso pollaio, che sia esso costruito con assi di legno e reticolato in ferro o che abbia le parvenze di un castello !
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Affetto e ammirazione? Io credo di provare per lui solo affetto, l’ammirazione non ho proprio idea da che cosa potrebbe nascere e a cosa potrei indirizzarla, mentre per lui credo sia esattamente il contrario: incapace di voler bene ad altri che a se stesso, potremmo anche definire ammirazione l’indubbio rosicamento.
Insomma, i rapporti odio/amore si intendono quelli in cui entrambi provano tutti e due i due contrastanti sentimenti, non quelli in cui uno prova l’uno e l’altro l’altro!
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Pur non conoscendo l’antefatto, ma avendo letto le tue parole (che credo bastino!), mi spiace tanto per la tua esperienza negativa a cui nessuno, purtroppo, è immune…
😦
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Grazie cara. Questa è stata terribile d’esperienza, non solo per l’effetto domino (è un grande seminazzizzania e ha catalizzato – insomma, per quel che poteva – altre persone, come dire, ha cavalcato l’onda di quelli che avevano già problemi di loro), ma per la bassezza di certi comportamenti, proprio poi da una persona da cui, al contrario, ti saresti aspettata sostegno e difesa.
L’hai visto il film Accattone, quello di Pasolini? Ti ricordi che lui faceva il protettore (a Roma si chiama magnaccia) e a un certo punto viene della gente a dire che voleva picchiare la sua “sottoposta”? Beh, lui, che al di là del mestiere che la mandava a fare avrebbe dovuto proteggerla, si accorda invece con loro e manda lei, abbenché infortunata, proditoriamente allo scoperto, affinché la corcassero di botte.
Ecco, lui, con il suo comportamento, mi ha sempre ricordato A_ccattone.
Io comunque credo nella vita e credo che, se non ti danno ragione le persone, te la dà comunque il tempo, e io di cadaveri sul fiume oramai ne ho visti passare un bel po’…
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Cocciuta, eh ??? 😆
Ma ………………..
Alfìn tornò a brillàr in fra le nuvole
pur timido il bel Sòl a noi in testa !
Che non li odi … gli augellini in festa ?
Se sì, torniamo a viver nelle favole ! 🙂
Amore o odio, per me son un ‘tuttuno’
e non fìa mai che l’ uno o l’ altro, o insieme,
ùccidan la virtù e l’ antica speme
che cessino i rancòr … ad uno ad uno .
Che importa poi chi il primo passo faccia ???
Seppùr quel passo non lo farìa alcuno,
il sentimento, che parli oppure taccia,
non lo cancellerà in ver @Nessuno !!! 😀
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Sei un inguaribile ottimista: tu sai quanto lui sia rancoroso, l’hai provato sulla tua pelle che accettate che ti diede (ma anche nel tuo caso si ruppe l’accetta!), ad accanirsi contro di te il giorno del tuo compleanno, quando tu non gli avevi mai fatto niente di male, anzi, visto l’andazzo lo evitavi accuratamente per non “turbarlo” (povera anima delicatina!), e dopo un anno e passa da quel vostro alterco,
ti viene a rovinaretenta di venirti a rovinare la festa perché non gli vanno giù quelle due coccole che ti stiamo facendo?Come osiamo far festa a qualcuno che non sia Lui, l’unico, il solo splendente A_stro della blogosfera?
Però di una cosa ha ragione: è davvero il più A_stro! 😆
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PS: a proposito proprio di quanto accadde con te, caro @Bruno, “Chi di compleanno ferisce di compleanno perisce”!
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Ti capisco anche se non abbiamo avuto la stessa esperienza !
Pure io appena entrata nel web 2 anni fa ebbi 2 bruttissime esperienze ,l’ultima su splinder con una squilibrata che mi ha perseguitato per 11 mesi cioè fino alla “Benedetta ” chiusura del suddetto!
Sara (melodie stonate) si chiedeva meravigliata che anche nel virtuale possano esserci delle persone malvagie! Ci sono Sara altrochè se ci sono!! E sono persone che forse nella vita reale fanno gli angeli e nel virtuale diventano diavoli e seminano zizzania dovunque entrino.
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@Liù: se stai a sentire lui la squilibrata che lo perseguita sono io.
Se lui è un angelo nella vita privata? Non credo, secondo me è tale e quale. Sotto il vestito niente, e l’ira – in cui spesso incorre – gli fa gettare quella maschera che lui non ammetterà mai di portare.
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Anche la mia Stalker va dicendo che ero io a perseguitarla!! Proprio il tipo sono ! Io quando non voglio avere a che fare con una persona non la cago più mica la perseguito a vita!
Dicono tutti così perchè sono delle merde senza coraggio,tu comincia a fregartene.
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Beh, nel nostro caso è lui che ignora (giusto, non ti pare? Uno prima ti fa del male poi pretende che lo dimentichi, comodo vero?), e io che a date prestabilite “commemoro” (un paio di volte l’anno, per essere chiamate stalking ce ne corre!).
Comunque nel suo post di compleanno di oggi, sia pure tramite terze persone, sono citata….
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Perche non mi mandi privatamente il link del blog?
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@Liù: si dice il peccato ma non il peccatore… cara Liù, scusami, ma stavolta passo il turno, non solo per una questione di correttezza (sulla quale potrei pure soprassedere, nonostante le minacce di denuncia 😆 ), ma soprattutto perché non voglio procurargli clienti (e questa è la ragione più vera 😉 ).
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OK !
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@Liù: e poi non è detto… 😉
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Io comunque credo nella vita e credo che, se non ti danno ragione le persone, te la dà comunque il tempo, e io di cadaveri sul fiume oramai ne ho visti passare un bel po’…
Diemme cara, sono assolutamente d’accordo con le tue parole (che per comodità ho riportato qui sopra) poichè da sempre credo alla “legge boomerang”, secondo cui ciascuno raccoglie ciò che ha seminato e che il male che la gente fa, prima o poi gli si ritorcerà contro anche se in modi, tempi e forme sconosciute (ma funziona anche con il bene, per fortuna)
Un abbraccio di solidarietà, ciao
Ondina
ps. no, non conosco il film che citi, ma me lo dovrò procurare, grazie per la segnalazione!
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@ilmiosguardo: hai ragione, questo avviene anche nel bene, per fortuna, e questo rende bella la vita che ci siamo costruita negli anni.
Il film è un capolavoro assoluto di Pasolini, crudo come sono crude tutte le sue opere, ma che vale la pena di vedere. Poi fammi sapere (non so se lo trovi per intero su youtube, i diritti potrebbero anche essere scaduti, è un pochino che è morto!)
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Mah, potrei ripetere, forse, che non comprendo il tuo voler ricordare, commemorare, ricorrenze negative e rivangare dissapori passati.. perché tu così concedi loro un supplemento di vita, li perpetui, li istituzionalizzi.
In ogni modo io credo che (anche) nei contrasti che hanno come scenario il mondo virtuale, la causa spesso si trovi in gelosie, siano esse di carattere “amoroso” o di altra natura.
Ognuno in questo ambito (io sicuramente) penso abbia avuto l’occasione di interpretare sia il ruolo della parte offesa, sia quello di colui che a sua volta offende.. e ognuno, credo, se lo potesse, proverebbe a modificare le sue reazioni.
Vero è anche che la rabbia, l’essere sotto pressione, vedere (o immaginare di vedere) magari minacciati i propri sentimenti o frustrate le proprie aspirazioni o messa in dubbio la propria dignità, può far emergere comportamenti che smascherano i nostri lati peggiori o perlomeno più deboli, più fragili.
Starebbe poi alla reciproca “carità”, saper comprendere e “accogliere” anche aspetti della personalità dell’altro che spaventano, sconvolgono, turbano.
Ma è questo andare oltre che è difficile: troppa è la paura di vedersi feriti o respinti ancora.. ma ci vuole, (o ci vorrebbe) coraggio e, se non coraggio, curiosità nel voler scoprire quello che ancora quel certo rapporto può dare e non ha dato.. ci vorrebbe fiducia, ottimismo e anche la consapevolezza che qualsiasi cosa accada saremo sempre noi stessi. 😉
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@Enrico: sì, ne parlammo, tu m’invitasti a non pubblicare né questo post né quello relativo a un’occasione precedente.
Così mantengo viva la questione? Beh, probabilmente è quello che voglio. La tua analisi successiva è perfetta, però quello che tu proponi, anche se il primo passo lo fa uno solo dei due, che l’altro fosse disposto a mettersi pure in discussione, accettare l’altro e utlizzare un po’ di onestà nel giudizio del proprio comportamento.
Noi non abbiamo mai avuto un’occasione vera per ricominciare, proprio perché non si è mai voluto capire cosa aveva ferito l’altra: l’unica offerta è stata di mettere la polvere sotto il tappeto e vaccinarsi contro gli acari, che sarebbero continuati indisturbati a stare lì.
Comunque il tuo intervento lo voglio leggere e rileggere, mi piace assai e mi darà spunti di riflessione che mi aiuteranno a impare qualcosa in più, a rivisitare tanti rapporti alla luce di queste tue osservazioni.
Grazie Enrico, sei sempre prezioso! 🙂
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Essì, qui hai ragioni da vendere : sono un inguaribile, un romantico ed un ottimista, ma mica fesso accoglitore passivo di imbecillità gratuite di altri/altre verso di me, eh ?
Tutt’ altro, come ha potuto constare bene chi ( o un @Lui o una @Lei ) abbia accettato un confronto con me, leale e senza mezzi termini, pur fatto di ombrellate in testa impugnando con vigore dalla punta ‘ombrelli rigorosamente chiusi’ e dal nodoso manico…. 😀
Ma che ci vuoi fare, azzoppata @Diemme ( a proposito … come stai ??? 🙂 ), questo sole inaspettato dopo lo malo tempore di stanotte, mi spinge irresistibilmente a poetare come “cristo comanna” ! 😯
Onde per cui ….
Placa il risentimento amica bella …
Poichè, se a giorno il Sòl brilla nel cielo,
a sera più splendente è quella stella
se ad essa sospiriàm senza più velo !
Lieta dell’ aer suo, veste la Luna
di puro inargentàr ogni tua stanza …
Tu, l’ amicizia, “rimembrala in sostanza”,
chè bella come lei non fu nessuna !!! 😀
Ps.1 Cheppoi, se è vero che quel @lui non ti risparmiò – e non ti risparmia a tuo dire – calci sui denti ( al netto della dentiera … ), è altrettanto vero che qui ( o nel suo blog ) non ti negò nè segni d’ affetto, nè sentimenti – per me sinceri, per quanto vi ho potuto leggere – di alta ammirazione verso di te, e come Donna poliedrica e come Donna d’ affetto incondizionato !!!
Ps.2 Scheggia questa mia propensione lirica del momento, e ti prego di scusare il mio ‘off sorcich’, una sottile inquietudine : che fine ha fatto il nostro @Aquila ??? Scappossene dalla sua parapadania schiaffeggiata dal maltempo per rifugiarsi nelle accoglievoli braccia dell’ amata Liguria …. ma ahimè … giungono da quella terra baciata ( o ‘mozzicata’ ? 😯 ) dal mare ‘notizie meteo’ poco rassicuranti !
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@Bruno: e sì, credo proprio che questo improvviso sole ti abbia fatto uno strano effetto: sei stato colpito dalla Grazia Divina? Illuminato dalla Misericordia?
Certo che ci siamo voluti bene, altrimenti non ci sarebbe storia e non saremmo qui a parlarne: ma era affetto reale o era solo, come penso oggi, gloria personale dello rispecchiarsi in occhi ammiranti? Se fosse stato affetto, se l’amicizia fosse stata vera, l’avrebbe difesa dall’attacco di terzi, e invece è stato il nemico in casa. No, non ci credo più al suo affetto, è lo stesso che oggi lui dimostra alla sua ciurma, gli serve solo la claque: a una sua commentatrice che gli ha chiesto “E che interesse avresti tu con me?” glielo avrei risposto io: “Come che interesse ha? Passi enne volte al giorno a dirgli quanto è bello, bravo, fantastico, sei l’ossigeno del suo ego ipertrofico!”.
No, mi dispiace, il ragazzo ne ha di strada da fare, ma io ci credo poco che prima o poi acquisti consapevolezza di fatti e persone, di cosa è successo e come siamo arrivati a questo punto.
E poi dai, che fai, provochi? E’ vero che è spirato un vento di pace in certi lidi, ma devi continuarmi a citare ” il Sòl brilla nel cielo”? E dai! 😉
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Cara Diemme,
nella notifica del post c’era però un testo che accompagnava l’immagine. Forse così era più comprensibile. Comunque, che tu l’abbia inserito nuovamente nel blogroll non fa differenza, tanto non lo conosco a memoria quindi non ci arrivo proprio.
A proposito, mi chiedo per quale misterioso motivo io non compaia né sul blogroll né all’interno della Community né fra i blog che segui. 😥
Tornando al topic, concordo con Enrico e la sua premessa.
Buona giornata di festa … per chi, al contrario di me, non lavora. 😦
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@Marisa : sì, c’era un testo che accompagnava l’immagine, ma poi ho pensato che fosse meglio ometterlo.
Passiamo invece alle altre questioni, cui tengo di più. La community sono quelli che seguono me, non quelli che seguo io, ma mi pare che WP ne visualizzi al massimo cinquanta e, siccome sono tanti di più, a volte ne visualiuzza alcuni e a volte altri; tu a volte appari e a volte no ma, ripeto, sono quelli che seguono me, non viceversa.
Per quanto riguarda invece i blog che seguo io, WP visualizza solo gli ultimi a cui mi sono iscritta, e tu sei invece tra i primi, sia per il blog principale che per quello della profonline, di cui ricevo regolari e tempestive notifiche.
Per il blogroll hai ragione, è trascuratissimo – ma mi pare che sia un male comune alla maggioranza dei blogger -, ci sono link a blog che non esistono più, e invece mancano quelli ai blog che seguo (e che comunque non ho mai seguito da blogroll).
Siccome tu però sei amichetta mia, appena finito di stirare mi ci dedico e inserisco tutti e due i tuoi blog (che poi ero sicura però che almeno uno ci fosse, ero convinta pure si averlo messo un tempo come blog segnalato!).
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Forte la maglietta! 😀
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@Niko: carina, vero? Ma a me è piaciuta soprattutto la frase (e poi mi piacerebbe pure avere la taglia di quella che l’indossa!).
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🙂
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CLAP … CLAP …. CLAP ….
Standing ovation for @Henry, per il suo esaustivo ( ed utile ) commento !!!
@Enrì … a volte – a suo dire – ‘sta @Diemme qui, ce la fai nera su FB … 😯
Ma di un nero che rifulge !!!! 😀
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Enrico è forte, non c’è che dire, mi piacque dal primo momento che lo vidi (che sarebbe a dire, che lo lessi 😉 ).
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Grazie a te, vorrei aggiungere però una cosa che mi è venuta in mente nel frattempo (mentre mi accingevo a indossare i panni del cuoco 😆 ) e cioè che sarebbe utile separare i concetti di colpa e di errore.
L’errore è una debolezza tipicamente umana e, per questo, secondo me, scusabile, comprensibile, superabile: ad esso non vorrei ricollegare quelle sanzioni o pene (di qualsiasi natura siano) che invece sono comminabili in presenza di una colpa, alla quale assocerei, perché sia ritenuta tale (e anche per semplificare) una qualche rilevanza giuridica.
E secondo me, nei rapporti di cui si sta parlando, specialmente se “virtuali”, ogni dissaporre, ogni contrasto, ogni prendere o dare non proprio gradevole e sereno, va collocato nell’ambito dell’errore umano (non in quello della colpa) e come tale trattato.
Per quanto mi riguarda, sono consapevole di aver commesso un certo numero di errori nella gestione di questo genere di rapporti, come credo che ne abbiano commessi coloro (o colere 😆 ) che interloquivano con me… ma non mi sento colpevole, né reputo colpevoli altri: nessuna pena da scontare né per me, né per nessun altro, basterebbe azzerare tutto con uno sguardo (intelligente) di intesa. 😉
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@Enrico: errare è umano, perseverare è diabolico, e lui ha decisamente perseverato. In fondo poi che gli si chiedeva? Non di non aver fatto quello che aveva fatto, che gli sarebbe stato abbonato, ma di tentare di mettersi nei miei panni e capire come mi ero sentita.
Oppure, almeno, di non reiterare.
O anche, di non vendere la mia pelle per qualche commento in più, come se il contatore di accessi fosse più importante di un’amicizia sincera, di un affetto incondizionato (per questo pure la mia risposta a Liù, figurati se gli vado a portare clienti!).
Vedi la differenza tra me e lui, quando lui era qui le visite da me si dimezzavano, stava sull’anima a tutti, eppure a me non importava un fico secco delle statistiche, m’importava che lui ci fosse: non è che nessuno di noi venga pagato un tanto a visita, ma anche se così fosse stato, lui era mio amico, e ci avrei pure rimesso i soldi, perché sono le persone a essere importanti, non i numeri, non le cifre: beh, che dirti, non la pensava nello stesso modo!
Ora, Enrico, io non so la tua storia, o le tue storie, ma mettersi nei panni dell’altro e mettersi in discussione credo sia indispensabile per coltivare rapporti umani reali. E quelli qui sul web, sono indubbiamente reali.
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“Mah, potrei ripetere, forse, che non comprendo il tuo voler ricordare, commemorare, ricorrenze negative e rivangare dissapori passati.. perché tu così concedi loro un supplemento di vita, li perpetui, li istituzionalizzi.” Grande Enrico! gli fai troppo onore a tenerlo vivo pur ricordandolo solo negli anniversari.
“Starebbe poi alla reciproca “carità”, saper comprendere e “accogliere” anche aspetti della personalità dell’altro che spaventano, sconvolgono, turbano.” NO, non sono d’accordo. Ho sperimentato sulla mia pelle la sua furia, e da innocente, ti dico che col cavolo ci si deve mettere una pietra sopra e cercare di capire. No, se ti vengono a cercare a casa con toni minacciosi prima e con le botte dopo. No, se ti trattano come una pezza da piedi quando tu ti sei ritirata senza fare storie ne con lui ne coi suoi amici e nemmeno con quelli in comune.
No, se ti costringono a rispondere per le rime per difenderti dagli insulti che dovevano servire, secondo lui, a chiarire la questione. No, se vogliono farti zittire perchè sei umile e non hai studiato, quindi non hai diritto di dire alcun che tantomeno ad un signor laureato. Non avessi sperimentato… La mia ritirata silenziosa permetteva un certo margine di manovra, dopo la spedizione punitiva, il gelo più totale. Mi permetto di usare un’espressione cara a Bruno. Lui è uno e bino. Quando meno te lo aspetti,si trasforma.
Non vuole essere un commento triste e dico solo quello che Diemme ha detto di Marinella, grazie a lei ha conosciuto tante belle persone. Grazie a lui, io ho fatto altrettanto, quindi non è
un’esperienza da buttare. Vero è che sono più prudente che mai e centellino ancora di più la fiducia da dare agli altri.
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@Luisa: già, tu hai avuto quell’esperienza terribile di essere presa di petto direttamente, colpevole di non andare più sul suo blog, come se commentare un blog equivalesse a firmare una cambiale, un debito eterno che se non lo paghi ti gambizzano.
E’ stato davvero un episodio sgradevole, anche perché con te davvero non c’era stata nessuna questione, andavi da lui, poi a un certo punto non ti è più interessato e non ci sei andata più, in questo mondo è normale amministrazione. Ma la tua colpa reale, cara Luisa, è stata essere diventata amica mia, cosa che ti ha abbondantemente rinfacciato. Credo che lui pretendesse che sposassi la sua tesi della Diemme brutta e cattiva e lui povera vittima, non ti ha perdonato di esserti fatta una tua opinione indipendente, e differente. Eri cosa sua.
Tu ti sei ritirata in silenzio, non aveva davvero nulla da rimproverarti, non hai “tramato”, non hai parlato male di lui, come sei stata accusata di aver fatto. Le parole umilianti che ti ha riservato perché non avevi studiato (e comunque, hai pur sempre un bel diploma, mica la seconda elementare!), l’averti sbattutto in faccia la sua posizione, ammetto che siano state brutte pagine, davvero volgari, e che non dimenticherai.
Per quanto riguarda Marinella, che i miei lettori non conoscono, la sua storia è qui.
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@ Diemme
Ma io scherzavo! Ci ho messo pure la faccina piangente …
lo so che WP è bizzarro e proprio per questo sul mio blog principale ho scritto, a proposito dei blog che seguo, “L’ordine di apparizione è del tutto casuale”.
Grazie per avermi inserito nel blogroll … almeno così ti ho distolta dallo stirare. 🙂
E ora, amica mia, torno ai miei compiti. Tutti aspettano la festa per riposare, io per lavorare in santa pace (già ieri ne ho fatte 10 di ore, fra mattina a scuola e pomeriggio-sera a casa 😦 ).
Un abbraccio.
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@Marisa: e la faccina piangente mi ha stretto il cuore, tanto che non ho aspettato il fine stiro per aggiungerti nel blogroll!
Sai che cosa amo di te (oltre a tutte le altre cose)? Che se c’è qualcosa che non va semplicemente lo dici, e dai modo all’altro di spiegarsi. Anche Bali, mio amico adorato, è così, se qualcosa non va la dice, verbalizza, cosa che non tutti fanno, ma soprattutto gli uomini, se esprimono i propri stati d’animo siamo prossimi al miracolo!
Questo mi lascia confidare nel fatto che la nostra amicizia si mantenga solida, abbenché siamo due persone “toste” – e le personalità forti, come hai letto qui, secondo molti non possono convivere.
Un abbraccio a te, e buona correzione compiti (tutte ore non riconosciute al vostro lavoro!).
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Io direi solo che è proprio arrivato il momento di dimenticare questo anniversario, ma l’hanno detto ed argomentato anche coloro che sono arrivati prima di me!
Quindi mi associo a quanto scritto sopra. Eddaiii, basta guardare indietro! 😉
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@Patrizia: ma io di occhi ne ho due, uno guarda al passato, uno al futuro, e a turno guardano il presente 😉
C’è una di quelle storielle zen in cui un tizio chiede a un sopravvissuto alla Shoà: “Hai perdonato i tedeschi?”.
“Certo che no” risponde quello, al che il saggio (delle mie zucchine) replica “E allora sei ancora loro prigioniero”.
Non sono d’accordo, troppo facile che il tempo rimetta ogni peccato. Il tempo è galantuomo, e i galantuomini non hanno la memoria corta.
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Ok, se ciò che mi vuoi dire è che ricordi ma non soffri, va bene, te lo concedo!!! 😉
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@Patrizia, io credo che uno dei modi migliori per sconfiggere il dolore sia accoglierlo. Credo che sarei molto più segnata da tante storie se le ignorassi, permettendo loro di annidarsi in qualche angolo della mia anima. Io sputo il rospo, e vado avanti serena.
Nascondersi dietro un dito non aiuta, i problemi non spariscono perché uno non li guarda.
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Concordo con tutta me stessa!
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@Patrizia 🙂
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L’accertamento definitivo di un’incompatibilità, implica la desistenza… ma tu non desisti o, almeno per ora, non hai desistito, perlomeno nell’attività di commemorare, di ricordare.
Non so, mi chiedo se tu, in realtà, non desideri che lui legga e intervenga o comunque modifichi il suo atteggiamento o capisca quello che ancora non ha inteso: la mera volontà di rievocare mi sembra un po’ pochino per tanto accanimento. 😉
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@Enrico: io non “desidero” che legga, io “so” che legge, non si perde una battuta.
E certo che desidero che modifichi il suo atteggiamento e che capisca quello che ancora non ha inteso, la mia è critica costruttiva! 😉
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Questo metodo di ripescare e “agitare” rapporti che evidentemente tu ritieni ancora in sospeso e passibili di evoluzioni, “in pubblico”, in blog, sa però tanto di trasmissioni televisive lacrimevoli già nel repertorio di Raffaella Carrà e ora di Maria de Filippi… 😀
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Ah ah ah, come sono diversi gli uomini dalle donne! 😛
Comunque, credi che lui abbia concesso qualche spazio di chiarimento privato? E poi, visto che accusa di “lavorare dietro le quinte” (cosa che regolarmente fa lui), togliamo le quinte, così è più contento 😛
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Ma ora una domanda mi sorge spontanea: ma tu a lui interessi ancora? 😉
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Sto giusto dicendo che non gli sono interessata mai. A lui interessa una spalla, che poi si chiami Diemme o in un altro modo non importa, purché sia una (o più).
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Un collezionista di spalle… un serial spaller.. 😆
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@Enrico: serial spaller? Ma è troppo carina! Da oggi in poi sarà il suo nome in codice, il serial spaller! 😆
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Essere diventata amica tua è una delle cose più belle che mi siano capitate in questi anni!!!!
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@Luisa: eh eh, cara Luisa, per molti ma non per tutti 😉
(Grazie! ♥ )
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@ Diemme
Effettivamente sono una che dice quel che pensa. Però devi convenire che per le mie “lamentele” colgo l’occasione giusta. Insomma, non sono una che si alza la mattina pensando “Ora glielo dico”.
Quanto al blogroll, mi è venuta in mente una lettrice di un nostro comune amico che era solita lasciare messaggi edulcorati, del tipo “Buon mattino! Dormito bene? Ti auguro una splendida giornata “ e amenità del genere. Poi, dopo qualche settimana, gli chiese come mai non avesse inserito il suo link sul blogroll. Lui, pacifico, le diede delle spiegazioni che forse non la convinsero e poi … mai più sentita.
Io sincerante non capisco questi meccanismi: “se io ti inserisco nel blogroll devi farlo anche tu altrimenti mi arrabbio e ti cancello subito”. Mi pare che ci siano cose ben più importanti nella vita.
Ti ho fatto l’esempio solo per ribadire che la mia battuta era scherzosa.
È vero che quando si è tosti in due la convivenza è difficile, ma io riscontro, in famiglia, che si riesce ad entrare meglio nella logica dell’altro. Ad esempio, mio figlio maggiore ha molti lati del carattere in comune con me. In un primo momento, certe cose mi danno fastidio ma, senza incazzarmi subito, penso un attimo e riflettendo mi rendo conto che sono così anch’io e da una parte mi dispiace che lui abbia preso da me per certe cose, dall’altra vedendo ciò che non va in me attraverso lui, ho modo di correggere certi atteggiamenti.
Non so se mi sono spiegata ma dopo aver passato la giornata a correggere compiti, sono fusa. Lo chiamano “lavoro sommerso” ma sono io che mi sento sommersa dal lavoro. 🙄
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@Marisa: beh, però anche al non dirle subito bisogna fare attenzione, perché col tempo l’altro potrebbe aver dimenticato motivazioni, stati d’animo, contesto, e non essere più in grado di spiegare il suo comportamento, che magari ha ampia motivazione.
Accadde una volta con una mia amica di Firenze, carissima amica a cui voglio un bene dell’anima: mi rimproverò un torto che le avevo fatto, un rinfresco in ufficio a cui non l’avevo chiamata anzi, pareva proprio che avessi aspettato il momento in cui se ne era andata per stappare lo spumante.
Ora, lei era (è) un’amica a cui tenevo moltissimo, sicuramente la prima che avrei invitato a qualsiasi festeggiamento, e quindi le cose non potevano stare così come lei aveva detto, però l’episodio non lo ricordavo affatto, sapevo solo che per forza doveva esserci un’altra spiegazione rispetto a come lei l’aveva percepito e vissuto!
Le dissi esattamente quello che ho scritto sopra, che io mai le avrei fatto un torto simile, non avevamo mai avuto nessun dissidio, neanche temporaneo, ma che io quell’episodio non lo ricordavo affatto, risaliva a due o tre anni prima, non sapevo proprio che dirle! La pregai, in futuro, di contestarmi subito qualunque cosa le fosse suonata storta, per darmi modo di dare la mia versione.
Tornando ai blogger “Fermi tutti arrivo io!”, “Vengo a lasciarti uno smile per cui tu da quel momento sei grande amico mio e mi sponsorizzi”, qui non hanno trovato mai spazio. Le persone che vengono qui devono venire perché fa loro piacere, non per acquisire clienti per il loro di blog, e così dicasi per me.
Compatibilmente con il tempo, perché è chiaro che vorrei fare molto di più e leggervi più tempestivamente (hai fatto caso che solo negli ultimi giorni ho letto i post di aprile/maggio/giugno?), io commento i post su cui ho qualcosa da dire (e se il tempo tiranno me lo permette!). In realtà da quando sono qui c’è stata solo una blogger che “pretendeva” commenti: alla fine l’ho dovuta cassare, neanche al lavoro ero così sotto pressione, ma che scherziamo?
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Fare un commento, a questo punto, lo trovo assai difficile, sopratutto perchè quel che era necessario capire, l’ho appreso dal susseguirsi dei commenti e dalle tue puntuali risposte, e non mi pare sia abbastanza.
Sai che ti stimo e ti considero una persona alla quale non si può che voler bene, per cui, in mancanza di conoscenze precise, oppure nella confusione di troppe informazioni percepite di volta in volta, a proposito di quella che mi sembra una vita relazionale assai complessa, propondo per darti ragione a priori, anche se stavolta le osservazioni che ha fatto @Enrico, erano quelle che, prima di vederle così ben motivate, era venuto pure a me l’idea di farti.
Io credo che, sopratutto in questo ambito, chi ci fa del male, ce lo dobbiamo togliere di torno e scordare più possibile, anche se può apparire un cedimento, un dar ragione alle ingiustizie ed ai maltrattamenti che ci ha fatto subire.
Chiudere, cementare, sigillare, che il tornarci sopra, in qualche maniera diventa un modo di farci male nel rivivere le sopraffazioni, anche se qui trovi comunque persone che ti possono comprendere e che così avranno motivi per volerti ancora più bene!
Non vado oltre, ti lascio un abbraccio grande, fra coloro che ti vogliono bene sai che ci sono pure io!
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@Sergio: non è così facile, le persone non sono kleenex, può darsi che sia una mia forza non dimenticare nessuno, o forse è un mio limite, ma questo comunque è.
Sicuramente è una storia oramai da mettere quantomeno “in quarantena”, ma certo che lì resterà. Pensa che proprio a proposito di un mio di compliblog, lui mi scrisse:
A parte la tenerezza con cui posso guardare a espressioni autocelebrative come ” scrivendo pagine che difficilmente si possono dimenticare”, è vero che in questo blog, purtroppo, ci sarà sempre, tant’è vero che a un certo punto l’avevo chiuso ed ero migrata altrove, perché era troppo doloroso convivere coi ricordi. Poi, è chiaro, il tempo è un gran medico, ma se il dolore passa i segni pur tuttavia rimangono.
Ha ragione Bruno, l’affetto intercorso è stato sincero, e io non mi darò mai pace su come si sia finiti a “Guerra dei Roses”: però, giusto ieri, leggendo le stilettate (povero ingenuo!) di un suo compare del momento, mi veniva in mente una scena di Kramer contro Kramer, quando lei viene accusata in tribunale dall’avvocato di lui che la sta avendo vinta con colpi bassi, ma lui scuote la testa per dire che no, che non è vero, che lei non era così.
Ecco, io avrei voluto che questa onestà e questo senso di giustizia prevalesse in lui sulla sua voglia di farsi dare ragione a ogni costo (e quale differenza tra i miei saggi amici, che onestamente dicono “Non conosciamo i fatti”, e certi suoi, che si sono lasciati armare la mano e vanno a menar colpi per una guerra non loro!).
Comunque, parafrasandolo e ricorrendo al suo asso nella manica, vale a dire il copincolla, per il suo compliblog gli avrei voluto dire:
Però ora, tranquillo Sergio, ci metterò sopra un pietrone, promesso. Fino all’anno prossimo, s’intende! 😉
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Ti ho rubato la scritta: fantastica! 🙂
Visto che anch’io sono fresca fresca di tradimento d’amicizia, mi ritrovo molto in ciò che dici e che senti. Ma chissene: non sanno cosa hanno perso! Peggio per loro!
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@Maria: a ogni lite (erano infinite!) mi diceva “Va bene, esco dalla tua vita. Spero solo che tu sappia cosa stai perdendo ” (la modestia, non so se l’avete capito, è il suo forte 😉 ). Io credo che entrambi, al di là del valore o disvalore personale, abbiamo perso il senso di un pezzo di strada percorsa insieme.
Non è peggio per lui, e non è peggio per me: è peggio e basta.
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Capitato anche a me nel primo blog a cui mi era stato pressantemente chiesto di associarmi. In una settimana gli ho fatto raddoppiare le visite e i blog che ci avevano messi in preferiti. E poi, dopo nove mesi – giusto giusto un parto – il signore ha pensato bene di prendermi pubblicamente a pesci in faccia, anzi, come dice il mio amico newyorkese quasi purosangue con moglie napoletana, “a pesci fettenti in faccia”. Gli ho dato un ultimatum di due ore per scusarsi pubblicamente, lui ha risposto grazie per la collaborazione è stato un piacere e io un quarto d’ora dopo ho aperto il mio blog. E poi no, non mi ha perseguitata, ha solo messo nel primo post un commento che in confronto l’acido muriatico è miele di eucalipto ma poi non si è più fatto vivo… In compenso è arrivato suo padre a tirare fuori storie da delirio. Vabbè. Quanto al rievocare o non rievocare, direi che semplicemente non siamo tutti uguali, e ognuno ha la sua strategia per esorcizzare i propri fantasmi, e non credo che qualcuno possa permettersi di dire che la mia o la tua sia giusta o sbagliata, o che questa è migliore di quella: sono semplicemente mondi non comparabili (e il maestro zen non dico dove si può mettere la sua saggezza perché ogni tanto decido di essere educata, e questa è una di quelle volte).
Serial spaller è effettivamente grandioso. Bellissima la maglietta, più o meno quanto quella israeliana che diceva “I don’t need google: my wife knows everything”
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@Barbara: ci sono persone che proprio non riescono a convivere con chi le mette in ombra, anche involontariamente: ma, d’altra parte, è così facile oscurare una lucetta pari al massimo a quella delle candeline di compleanno!
Come ebbi a dire a un mio capo, a proposito di una collega “ipersensibile”, io non mi posso lobotomizzare per non far venire i complessi agli altri.
Mia figlia quest’estate ha subito su fb il fuoco incrociato di sue compagne di scuola, che l’accusavano di voler eccellere a loro spese (si parlava di una relazione da preparare durante l’estate, che mia figlia aveva fatto impegnandosi duramente mentre le altre si godevano le vacanze).
Beh, quella fessa di mia figlia si è fatta mettere in mezzo e alla fine ha accettato di far passare per comune il compito fatto da lei sola; peccato che, all’interrogazione sull’argomento, lei abbia esposto il lavoro splendidamente e le altre abbiano fatto scena muta: non so di dove tu sia, ma qui si dice “San Giovannella, nun micca e nun gannella”, per dire che alla fine trucchi, inganni e colpi bassi vengono fuori e le cose vanno come, giustamente, dovevano andare.
Per quanto riguarda il “pacifismo zen” la penso esattamente come te (ah, come è facile perdonare i torti subìti da altri!): la vorrei tanto vedere all’opera certa gente, finora ho potuto solo riscontrare che la coerenza non è di questo mondo!
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Una volta il mio amico parroco missionario ciellino ha detto: A volte ho l’impressione che certi pacifisti porgano sì l’altra guancia, ma non la loro, quella di qualcun altro. Che sarebbe da stampare su un manifesto 40X30 (metri). Lo sport dell’offerta delle altre guance altrui pare essere uno dei più praticati al mondo, effettivamente.
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@Barbara: “certi” pacifisti? A me sembra tutti… il tuo amico missionario è un grande, anche la sua affermazione sarebbe da stampare su una maglietta (e poi, non hai idea quanto sia “on topic” su questo post… )
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Beh, lui è un buono, quindi preferisce usare la virtù della prudenza nel quantificare; noi femmine cattive invece possiamo anche lasciarci andare a un più sano realismo. Grande lo è davvero, comunque: lui è anche quello che, quando gli ho raccontato di quel cappellano militare che conosceva gli indirizzi di tutte le migliori puttane della città, ha commentato: Beh, sempre meglio le signorine allegre che i ragazzini. Che detto da un prete non è davvero cosa da poco. (Shavua tov)
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Questo mi fa ricordare uno slogan dei gay contro la Chiesa: “Avete ragione, noi siamo diversi: a noi piacciono adulti!”.
Situazione davvero drammatica quella della pedofilia, e la Chiesa che cerca di coprirla!
(todà rabà, gam lah 😉 ).
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A proposito di perdono e di altre guance altrui, forse ti può interessare leggere questo
http://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it/2006/03/09/lossessione_del_perdono_altrui.html
sia il post che i commenti.
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Intanto ho letto l’articolo, ora vado ai commenti. Anch’io, come ben sa chi mi conosce, col perdono ho poca dimestichezza (ma molta più di chi dice di averla e di perdonare, tanto per ritornare al concetto che chi dice di porgere l’altra guancia, al 99,99% porge la guancia di un altro).
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@barbara: sto leggendo i commenti. Le tue parole
avrei potuto scriverle io. Più vado avanti con questo blog più mi rendo conto che “chi si somiglia si piglia” 😉
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Emet, achotì!
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😀
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