Archivio | 6 dicembre 2009

La tela di Penelope

Un tempo mi piaceva la figura di Penelope, ora non saprei più dirlo.

L’immagine di questa donna, madre e moglie devota, che usa il celeberrimo sotterfugio della tela intessuta di giorno e disfatta di notte per temporeggiare coi Proci, mi piaceva.

Ora comincio a pormi delle domande: se i Proci non fossero stati Proci, ma dei superfusti gagliardi e tosti, se non si fossero “sprocedati” (per l’appunto), ma avessere tenuto una nobile condotta, Penelope sarebbe stata altrettanto devota nell’attesa del suo libertino marito?

E a proposito del marito, meritava cotal donnaiolo tanta dedizione? Ah, con quante belle donne si è intrattenuto il prode Ulisse! E, badate bene, non per l’adulterio va all’inferno nella Commedia dantesca, ma perché “consigliere fraudolento”.

Ma lasciamo perdere Ulisse e torniamo a Penelope. Direi “Penelope e il valore del temporeggiamento”. A volte prendere tempo risolve. Mi ricordo l’epoca degli sfratti, in cui corsi e ricorsi su cause in cui già si sapeva che l’inquilino avrebbe perso servivano solo ad allungare i tempi. Temporeggio, e nel frattempo cose che erano valide non lo sono più: il tempo lavora a favore di alcuni fatti, e contro altri.

Far stancare l’avversario è una tattica, e per lo più vincente (attenzione a essere veramente sicuri di voler stancare l’avversario, l’autogol non è mai una buona strategia 😉 ).

Torniamo ancora a Penelope (continuo a perdermi: ma non sarà il destino di chi la bazzica?). Io penso che, chi non dice di no ma pone un vincolo, di fatto dica “no”. Per contro, chi dice “no” spesso si smentisce in men che non si dica (beh, il genere umano è campione di coerenza o sbaglio?).

Io ho visto sposarsi in quattro e quattr’otto persone che dicevano che non si sarebbero sposate mai, e rimanere bellamente scapole altre che affermavano di volere di sicuro una famiglia, ma che aspettavano (l’anima gemella, il consolidamento della posizione lavorativa, il dirimersi di questioni familiari e via dicendo ).

Insomma, tessiamo la tela in attesa di che? L’aspetto che prevale nel comportamento di Penelope è quello di attendere Ulisse o di tenere lontano gli scarsamente appetibili Proci? E’ un atto che la lega a Ulisse o che la slega dai Proci?